

Cinema
Gus Van Sant, per Gucci ho sfidato la pandemia
I vestiti liberati dai luoghi della moda e tornati nella vita quotidiana, gettati da una finestra o usati per andare in bicicletta o fare yoga. E’ un po’ la filosofia di OUVERTURE of Something that Never Ended, la miniserie di sette episodi ideata dal direttore creativo di Gucci Alessandro Michele e diretta dal maestro del cinema indipendente americano, Gus Van Sant, cantore di adolescenze inquiete e derive a volte inquietanti a volte poetiche.
A presentare il progetto, difficilmente etichettabile, inserito in un GucciFest di moda e cinema digitale che si svolgerà dal 16 al 22 novembre, una conferenza zoom che ha collegato Italia e resto del mondo in una conversazione su temi ricorrenti nell’immaginario contemporaneo con sempre maggiori “travasi” dall’haute couture al cinema d’autore (Garrone gira per Dior, Guadagnino per Valentino…).
Gus Van Sant torna a Roma quasi trent’anni dopo Belli e dannati per girare i minifilm incentrati sulla fisicità lunare dell’attrice e performer Silvia Calderoni (Last Words di Jonathan Nossiter, la serie Romulus) che vediamo nel primo dei racconti At Home, al risveglio in una grande casa molto vintage. Il suo corpo efebico e slanciato si muove nelle posture yoga mentre la tv trasmette un’ode alla liberazione dagli stereotipi del gender che sembra rivolta proprio a lei. Il tutto condito dalla collezione Gucci indossata da attori e modelli in gesti quotidiani e al tempo stesso surreali e inaspettati o languidi. In scena amici della maison tra cui Paul B. Preciado, Achille Bonito Oliva, Billie Eilish, Darius Khonsary, Lu Han, Jeremy O. Harris, Ariana Papademetropoulos, Arlo Parks, Harry Styles, Sasha Waltz e Florence Welch.
“Belli e dannati – spiega lo stilista – mi ha fatto capire chi ero in maniera delicata e ruvida, spiazzante. Da quel momento, era il 1991, nasce la mia passione per questo regista che diventerà anche un amico”. Per il cineasta, autore di opere come Elephant e Last Days, che definisce affini a questo progetto per il modo di lavorare spontaneo e in progress: “La serie è stata una sfida eccitante in un momento di pandemia e impossibilità di viaggiare, abbiamo lavorato in modo veloce, sperimentale, come avevo già fatto in altre fasi della mia carriera, girare durante il coronavirus, in luoghi spesso semivuoti, tornare a Roma, dove ero stato trent’anni fa, tutto ha avuto un significato particolare. A Roma ci sono i set di Fellini e di Pasolini e il luogo dove è stato ucciso Pier Paolo”.
Quanto alle location di OUVERTURE, “sono luoghi semplici, legati alla vita quotidiana di Silvia: un teatro, un caffè, e nessuna chiesa”. Van Sant, che ha passato il lockdown a scrivere una nuova sceneggiatura, senza cambiare di molto le sue abitudini solitarie, allarga il discorso: “Oltre alla pandemia, negli Stati Uniti abbiamo anche notevoli problemi politici, stanno succedendo tante cose”. Sul rapporto tra cinema e alta moda, è Alessandro a rispondere: “Non mi sono sentito né invasore né invaso. Sono arrivato con una storia e con gli abiti che dovevano essere sciolti dalla trappola per sprigionare il loro grande potere. Gus ha aggiunto altri spunti e molto è nato sul set. La moda ha sempre commissionato lavori a grandi registi, non è una cosa nuova, ma io mi sono preso il rischio del cambiamento, in questo momento c’è bisogno di rallentare, c’è bisogno di poesia e quindi sperimentare e fondere i linguaggi era importante. Ma tutto questo non nasce perché siamo sotto scacco con il Covid, era una mia idea da sempre vedere i vestiti diventare persone”, spiega il direttore creativo, che a settembre ha rinunciato a far sfilare la collezione primavera-estate 2021.
Il designer racconta di essere cresciuto con film della vecchia Hollywood e del neorealismo. “Ho visto 20 volte La rosa tatuata con Anna Magnani insieme a mia madre, che lavorava nel cinema. Da lì nasce la mia passione, tanto che volevo fare il costumista e per questo ho studiato all’Accademia di costume e moda. E forse sono davvero più costumista che stilista”.
I sette episodi – che annoverano tra i contributi la fotografia di Christopher Doyle e il montaggio di Marco Spoletini, verranno trasmessi quotidianamente nel corso del festival in esclusiva su YouTube Fashion, Weibo, Gucci YouTube e inseriti nel sito dedicato GucciFest.com, rivelando gradualmente la nuova collezione giorno per giorno. Come anticipato da Alessandro Michele lo scorso maggio, in occasione della pubblicazione del suo manifesto Appunti dal silenzio, la presentazione della collezione “è una nuova narrazione gioiosa e a cadenza irregolare, non più vincolata dalla vecchia nozione di stagionalità, ma più vicina alla sua vocazione espressiva e raccontata fondendo regole e generi, nutrendosi di nuovi spazi, codici linguistici e piattaforme di comunicazione”. Oltre alla serie OUVERTURE of Something that Never Ended, GucciFest proporrà anche fashion film che celebrano le creazioni di quindici giovani stilisti indipendenti (Ahluwalia, Shanel Campbell, Stefan Cooke, Cormio, Charles De Vilmorin, JordanLuca, Mowalola, Yueqi Qi, Rave Review, Gui Rosa, Rui, Bianca Saunders, Collina Strada, Boramy Viguier e Gareth Wrighton), tutti scelti dal direttore creativo.
Fonte: Cinecittà news
Cinema
Nastro di Platino all’attrice Sophia Loren

Ancora un Premio importante per Sophia Loren, il prestigioso Nastro di Platino, ideato per la nostra più grande attrice che resterà unico nella storia dei Giornalisti Cinematografici: le viene assegnato dai Nastri d’Argento per la toccante interpretazione nel film “La vita davanti a sé“, diretto dal figlio Edoardo Ponti, a vent’anni esatti dall’Oscar® alla Carriera e oltre mezzo secolo dal diluvio di riconoscimenti che ha ricevuto nel mondo fin dalla prima statuetta dell’Academy che conquistò, giovanissima, nel 1962 per “La Ciociara“.
L’annuncio
L’annuncio dei Nastri d’Argento alla vigilia della serata finale dei Golden Globes 2021 – domenica notte, a Los Angeles – ai quali “La vita davanti a sé” è candidato come Miglior film in lingua straniera e per la Migliore canzone originale “Io sì/Seen“, interpretata da Laura Pausini, frutto della collaborazione tra la Pausini, Diane Warren e Niccolò Agliardi.
“Nella sua toccante interpretazione ne ‘La vita davanti a sé’ diretta da suo figlio Edoardo Ponti con una straordinaria sensibilità” – si legge nella motivazione – “Sophia Loren ancora una volta ha toccato il cuore di milioni di spettatori con il suo talento e con un messaggio d’amore universale. La vita davanti a sé’ è un film che parla di tolleranza e di generosità, un invito a donare amore assoluto e, insieme, una lezione di civiltà. Nella storia di un amore unico, il diritto non solo di poter amare ma di essere tutti, comunque, amati“.
La reazione dell’attrice
Dall’attrice, che ha accolto la notizia a Ginevra, un messaggio più che emozionato: “Grazie di cuore per quest’onore. Mi tocca profondamente perché celebra un film e un personaggio che mi sono entrati nell’anima. Quando Edoardo mi ha offerto il ruolo devo ammettere che una parte di me era ansiosa di camminare sul set dopo dieci anni di assenza, gli anni passano per tutti, ma nel momento in cui mi sono trovata davanti alla macchina da presa, tutte le paure e le ansie sono state sostituite dalla passione e l’impegno a raccontare questa bellissima storia piena di umanità, amore e tolleranza. Voglio anche dedicare questo premio” – dice Sophia Loren -“ a tutti coloro che condividono la mia età. I sogni e la passione per la vita non hanno età e quindi perché non vivere ogni giorno come se fosse l’inizio di un bellissimo nuovo capitolo? Auguro a tutti le gioie inaspettate della vita davanti a voi“.
La motivazione
Con la motivazione per questo Nastro unico, che sarà irripetibile nella storia del Premio, in attesa che la pandemia ne consenta la consegna, la Presidente Laura Delli Colli, a nome del Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici, ricorda un piccolo aneddoto: “È stata proprio lei, Sophia, a suggerirci indirettamente questo riconoscimento così speciale. In un filmato di venticinque anni fa, ricevendo con Michelangelo Antonioni e Alberto Sordi il Nastro d’Oro dei primi 50 anni del Sindacato, proprio Sophia commenta: “Dopo un omaggio come questo, per me, forse, potreste un giorno solo inventare il Nastro di platino…” L’abbiamo fatto e adesso festeggiamo questo suo grande, emozionante ritorno sul set”.
Cinema
Sicilia Film Commission, al via i bandi per le produzioni

Via al bando per contributi a sostegno della produzione cinematografica e audiovisiva in Sicilia
Ammontano a 3 milioni e 400 mila euro i fondi destinati a cofinanziare la realizzazione di film, serie tv e documentari in Sicilia. La Regione Siciliana, attraverso l’assessorato Turismo, sport e spettacolo e Sicilia Film Commission, ha pubblicato l’avviso per l’assegnazione dei contributi nel 2021 a sostegno della produzione cinematografica e audiovisiva nell’isola. Obiettivo del bando è incentivare le produzioni audiovisive originali e di qualità, fare promozione cine-turistica del territorio siciliano, incrementare l’indotto sul tessuto economico regionale e valorizzare le professioni giovanili. La dotazione prevede 3,4 milioni, di cui 2,5 milioni per la realizzazione di lungometraggi e serie TV, 850 mila euro per documentari e serie TV documentarie e 50 mila euro per i cortometraggi.
Le novità
Fra le novità rispetto agli anni precedenti, l’elevazione a 250 mila euro dell’importo massimo concedibile a titolo di contributo, prevedendo al contempo un punteggio minimo per l’accesso alle agevolazioni. Particolare attenzione sarà rivolta alle produzioni che coinvolgono i giovani professionisti e ai progetti che vedono under 35 nei tre ruoli chiave di produttore, regista o sceneggiatore. Saranno inoltre ammesse a finanziamento, oltre alle produzioni che devono partire, anche le opere le cui le riprese sono iniziate dopo il 7 luglio 2020 e che non si sono ancora concluse a causa delle limitazioni dovute all’emergenza sanitaria. Infine tra i costi ammissibili a cofinanziamento anche le spese sanitarie anti-COVID per l’adeguamento dei set al “Protocollo condiviso per la tutela dei lavoratori del settore cine-audiovisivo”.
L’assessore Messina
«Abbiamo predisposto gli strumenti finanziari per il sostegno del comparto audiovisivo, nell’attesa che si possa tornare al più presto a frequentare le sale cinematografiche – dice l’assessore regionale Turismo, sport e spettacolo, Manlio Messina -. L’obiettivo è sempre quello di rafforzare e qualificare la filiera siciliana del settore, favorendo la crescita professionale degli operatori regionali, ma anche attrarre sempre più le produzioni nazionali e internazionali, allo scopo di diffondere maggiormente la conoscenza di ogni parte del territorio della Sicilia, ricca di arte, cultura e di un ambiente naturale straordinariamente vario, anche ai fini della promozione turistica».
Il bando
Il bando, gestito dalla Sicilia Film Commission, è finanziato con risorse del Patto per il Sud, ed è consultabile (anche in versione inglese) sul sito web dell’Assessorato Regionale Turismo, sport e spettacolo, oltre che sul sito della Sicilia Film Commission http://www.siciliafilmcommission.org. Novità anche sulla procedura di presentazione delle istanze (entro il 15 aprile 2021) che deve avvenire esclusivamente attraverso l’invio delle candidature all’indirizzo di posta elettronica certificata.
Cinema
Il gigantesco scandalo sanitario romeno in un doc.

S’intitola Collective ed è meritatamente entrato nelle short list degli Academy Awards 2021. Presentato al Festival di Venezia nel 2019, in due anni ha raggiunto grande popolarità, dimostrandosi addirittura predittivo.
-
In Evidenza12 mesi ago
Biagio Conte: “Non vince il virus, Dio è più forte”
-
In Evidenza10 mesi ago
Sicilia: zero decessi e zero pazienti in terapia intensiva
-
Cinema2 anni ago
Cinema e Massoneria un binomio misterioso e sorprendente
-
Hand in cap (Dott.M.Milazzo)2 anni ago
La vita, le parole e gli obiettivi di Andrea Fornaia
-
Editoriali3 anni ago
La sindorme del bambino “imperatore”!
-
Editoriali12 anni ago
L’invidia è la vendetta dell’incapace
-
Cocker5 anni ago
Cocker, che carattere! Una razza stupenda
-
Cultura4 anni ago
Le stanze ferite: diario di viaggio nella Real Casa dei matti