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Si mantiene il trend positivo dei ricoverati in terapia intensiva

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Giovedì 08 aprile, in Italia ci sono 96877 casi positivi da Coronavirus (+1615 rispetto a ieri), di cui 28470 guariti (+1979 rispetto a ieri) e 18279 deceduti (+ 610 rispetto a ieri); in aumento il trend delle persone guarite.

Il numero di tamponi effettuati finora sono 807.125. Secondo l’ultimo bilancio, dei contagiati, 64.873 si trovano in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi (67%), 28.399 (-86 rispetto a ieri) sono ricoverati e di questi 3.605 sono in terapia intensiva (-88 rispetto a ieri). La buona notizia riguarda proprio i pazienti trasferiti in questo reparto, il cui numero diminuisce per il quinto giorno consecutivo.

Sono questi i numeri più confortanti dell’ultimo bollettino delle ore 18.00 dell’emergenza Coronavirus nel nostro Paese reso noto, qualche minuto fa, dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.

Le autorità sanitarie confermano ancora una volta che le regioni maggiormente colpite dal covid-19 sono la Lombardia, che tuttavia registra un trend positivo per quanto riguarda la curva dei contagi rispetto ai giorni precedenti, il Piemonte e l’Emilia Romagna. Preoccupa però la situazione in Toscana e Veneto. Sale il numero dei contagi in Campania (2.873 attualmente positivi), Puglia (2.301 attualmente positivi), e in Sicilia (1.942 attualmente positivi).

 

 

Coronavirus in Italia, la mappa dei casi totali regione per regione: superati i 2.000 casi in Sicilia

Lombardia: 54.802

Emilia Romagna: 18.677

Piemonte: 13.883

Veneto: 12.410

Toscana: 6.379

Marche: 4.859

Liguria: 4.906

Lazio: 4.266

Campania: 3.268

Puglia: 3.268

Trento: 2.602

Friuli VG: 2218

Sicilia: 2159

Abruzzo: 1.859

Bolzano: 1.835

Umbria: 1.289

Sardegna: 975

Calabria: 859

Valle D’Aosta:  850

Basilicata: 297

Molise: 226

La situazione in Sicilia

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (giovedì 9 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 28.742 (+1.304 rispetto a ieri).
Di questi sono risultati positivi 2.232 (+73), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.942 persone (+49), 152 sono guarite (+19) e 138 decedute (+5).

Degli attuali 1.942 positivi, 629 pazienti (+1) sono ricoverati – di cui 63 in terapia intensiva
(-2) – mentre 1.313 (+48) sono in isolamento domiciliare.

 

(Fonte: Protezione Civile)

Cinema

David di Donatello, ecco tutte le candidature

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Queste le candidature ai Premi David di Donatello 2023 dei film usciti al cinema dal 1˚ marzo 2022 al 31 dicembre 2022, in ordine alfabetico, votate dal 1° al 14 marzo 2023 dai componenti la Giuria dell’Accademia e trasmesse ufficialmente dallo Studio Notarile Marco Papi. Le comunica alla stampa Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia. Sono presenti degli ex-aequo*.

Annunciate questa mattina le candidature ai David di Donatello: 18 per “Esterno Notte” di Marco Bellocchio, 14 per “La Stranezza” e “Le otto montagne”, 11 per “Il signore delle formiche” e nove per “Nostalgia”.

Miglior cortometraggio “Le Variabili Dipendenti”.

TUTTE LE CANDIDATURE

MIGLIOR FILM

ESTERNO NOTTE
IL SIGNORE DELLE FORMICHE
LA STRANEZZA
LE OTTO MONTAGNE
NOSTALGIA

MIGLIOR REGIA

Esterno notte – Marco BELLOCCHIO
Il signore delle formiche – Gianni AMELIO
La stranezza – Roberto ANDŇ
Le otto montagne – Felix VAN GROENINGEN, Charlotte VANDERMEERSH
Nostalgia – Mario MARTONE

MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA

Amanda – Carolina CAVALLI
Marcel! – Jasmine TRINCA
Margini – Niccolň FALSETTI
Settembre – Giulia Louise STEIGERWALT
Spaccaossa – Vincenzo PIRROTTA

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE*

Astolfo – Gianni DI GREGORIO, Marco PETTENELLO
Chiara – Susanna NICCHIARELLI
Esterno notte – Marco BELLOCCHIO, Stefano BISES, Ludovica RAMPOLDI, Davide SERINO
Il signore delle formiche – Gianni AMELIO, Edoardo PETTI, Federico FAVA
L’immensitŕ – Emanuele CRIALESE, Francesca MANIERI, Vittorio MORONI
La stranezza – Roberto ANDŇ, Ugo CHITI, Massimo GAUDIOSO

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

Bentu – Salvatore MEREU
Brado – Massimo GAUDIOSO, Kim ROSSI STUART
Il colibrě – Francesca ARCHIBUGI, Laura PAOLUCCI, Francesco PICCOLO
Le otto montagne – Felix VAN GROENINGEN, Charlotte VANDERMEERSH
Nostalgia – Mario MARTONE, Ippolita DI MAJO

MIGLIOR PRODUTTORE

Esterno notte – Lorenzo MIELI per THE APARTMENT una societŕ del gruppo FREMANTLE; Simone GATTONI per KAVAC FILM
La stranezza – Angelo BARBAGALLO per BIBI FILM; Attilio DE RAZZA per TRAMP LIMITED; con MEDUSA FILM e RAI CINEMA
Le otto montagne – WILDSIDE una societŕ del gruppo FREMANTLE; RUFUS; MENUETTO; PYRAMIDE PRODUCTIONS; VISION DISTRIBUTION; in collaborazione con ELASTIC; con la partecipazione CANAL+ e CINÉ+; in collaborazione con SKY
Nostalgia – MEDUSA FILM; Maria Carolina TERZI, Luciano e Carlo STELLA per MAD ENTERTAINMENT; Roberto SESSA per PICOMEDIA; Angelo LAUDISA per ROSEBUD ENTERTAINMENT PICTURES
Princess – Carla ALTIERI, Roberto DE PAOLIS per YOUNG FILMS; Nicola GIULIANO, Francesca CIMA, Carlotta CALORI, Viola PRESTIERI per INDIGO FILM; RAI CINEMA

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

Amanda – Benedetta PORCAROLI
Esterno notte – Margherita BUY
L’immensitŕ – Penelope CRUZ
Settembre – Barbara RONCHI
Siccitŕ – Claudia PANDOLFI

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Esterno notte – Fabrizio GIFUNI
Il signore delle formiche – Luigi LO CASCIO
La stranezza – FICARRA e PICONE
Le otto montagne – Alessandro BORGHI
Le otto montagne – Luca MARINELLI

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

Amanda – Giovanna MEZZOGIORNO
Esterno notte – Daniela MARRA
La stranezza – Giulia ANDŇ
Nostalgia – Aurora QUATTROCCHI
Siccitŕ – Emanuela FANELLI

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Esterno notte – Fausto RUSSO ALESI
Esterno notte – Toni SERVILLO
Il signore delle formiche – Elio GERMANO
Le otto montagne – Filippo TIMI
Nostalgia – Francesco DI LEVA

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

Esterno notte – Francesco DI GIACOMO
I racconti della domenica – La storia di un uomo perbene – Giovanni MAMMOLOTTI
La stranezza – Maurizio CALVESI
Le otto montagne – Ruben IMPENS
Nostalgia – Paolo CARNERA

MIGLIORE COMPOSITORE

Esterno notte – Fabio Massimo CAPOGROSSO
Il pataffio – Stefano BOLLANI
La stranezza – Michele BRAGA, Emanuele BOSSI
Le otto montagne – Daniel NORGREN
Siccitŕ – Franco PIERSANTI

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE

Diabolik – Ginko all’attacco! – SE MI VUOI – Musica, testi e interpretazione di DIODATO
Il colibrě – CARO AMORE LONTANISSIMO – Musica di Sergio ENDRIGO-Testi di Riccardo SENIGALLIA -Interpretata da Marco MENGONI
Il pataffio – CULI CULAGNI – Musica di Stefano BOLLANI-Testi di Luigi MALERBA, Stefano BOLLANI Interpretata da Stefano BOLLANI
Margini – LA PALUDE – Musica e testi di Niccolň FALSETTI, Giacomo PIERI, Alessio RICCIOTTI, Francesco TURBANTI-Interpretata da Francesco TURBANTI, Emanuele LINFATTI, Matteo CREATINI
Ti mangio il cuore – PROIETTILI (TI MANGIO IL CUORE) – Musica di Joan THIELE, Elisa TOFFOLI, Emanuele TRIGLIA – Testi e interpretazione di ELODIE, Joan THIELE

MIGLIORE SCENOGRAFIA

Esterno notte – Scenografia Andrea CASTORINA – Arredamento Marco MARTUCCI, Laura CASALINI
Il signore delle formiche – Scenografia Marta MAFFUCCI – Arredamento Carolina FERRARA
L’ombra di Caravaggio – Scenografia Tonino ZERA – Arredamento Maria Grazia SCHIRIPPA, Marco BAGNOLI
La stranezza – Scenografia Giada CALABRIA – Arredamento Loredana RAFFI
Le otto montagne – Scenografia Massimiliano NOCENTE – Arredamento Marcella GALEONE

MIGLIORI COSTUMI

Chiara – Massimo CANTINI PARRINI
Esterno notte – Daria CALVELLI
Il signore delle formiche – Valentina MONTICELLI
L’ombra di Caravaggio – Carlo POGGIOLI
La stranezza – Maria Rita BARBERA

MIGLIOR TRUCCO

Dante – Federico LAURENTI , truccatore prostetico o special make-up LORENZO TAMBURINI
Esterno notte – Enrico IACOPONI
Il colibrě – Paola GATTABRUSI, truccatore prostetico o special make-up LORENZO TAMBURINI
Il signore delle formiche – Esmé SCIARONI
L’ombra di Caravaggio – Luigi ROCCHETTI

MIGLIOR ACCONCIATURA

Esterno notte – Alberta GIULIANI
Il signore delle formiche – Samantha MURA
L’immensitŕ – Daniela TARTARI
L’ombra di Caravaggio – Desiree CORRIDONI
La stranezza – Rudy SIFARI

MIGLIORE MONTAGGIO

Esterno notte – Francesca CALVELLI con la collaborazione di Claudio MISANTONI
Il signore delle formiche – Simona PAGGI
La stranezza – Esmeralda CALABRIA
Le otto montagne – Nico LEUNEN
Nostalgia – Jacopo QUADRI

MIGLIOR SUONO

Esterno notte – Presa diretta Gaetano CARITO-Post-Produzione Lilio ROSATO -Mix Nadia PAONE
Il signore delle formiche – Presa diretta Emanuele CICCONI-Post-Produzione Mimmo GRANATA -Mix Alberto BERNARDI
La stranezza – Presa diretta Carlo MISSIDENTI-Post-Produzione Marta BILLINGSLEY -Mix Gianni PALLOTTO
Le otto montagne – Presa diretta Alessandro PALMERINI-Post-Produzione Alessandro FELETTI-Mix Marco FALLONI
Nostalgia – Presa diretta Emanuele CECERE-Post-Produzione Silvia MORAES-Mix Giancarlo RUTIGLIANO

MIGLIORI EFFETTI VISIVI – VFX

Dampyr – Alessio BERTOTTI, Filippo ROBINO
Diabolik – Ginko all’attacco! – Simone SILVESTRI, Vito PICCHINENNA
Esterno notte – Massimo CIPOLLINA
Le otto montagne – Rodolfo MIGLIARI
Siccitŕ – Marco GERACITANO

MIGLIOR DOCUMENTARIO – PREMIO CECILIA MANGINI

Il cerchio – di Sophie CHIARELLO
In viaggio – di Gianfranco ROSI
Kill Me If You Can – di Alex INFASCELLI
La timidezza delle chiome – di Valentina BERTANI
Svegliami a mezzanotte – di Francesco PATIERNO

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

Bones and All di Luca Guadagnino (Vision Distribution)
Elvis di Baz Luhrmann (Warner Bros. Pictures)
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson (Eagle Pictures)
The Fabelmans di Steven Spielberg (01 Distribution)
Triangle of Sadness di Ruben Östlund (Teodora Film)

Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una commissione composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Francesco Giai Via, Marzia Gandolfi, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

Albertine Where Are You? di Maria GUIDONE
Ambasciatori di Francesco ROMANO
Il barbiere complottista di Valerio FERRARA
Le variabili dipendenti di Lorenzo TARDELLA
Lo chiamavano Cargo di Marco SIGNORETTI

Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2023 č: LE VARIABILI DIPENDENTI di Lorenzo Tardella.

Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado.

DAVID GIOVANI

Corro da te di Riccardo MILANI
Il colibrě di Francesca ARCHIBUGI
L’ombra di Caravaggio di Michele PLACIDO
La stranezza di Roberto ANDŇ
Le otto montagne di Felix VAN GROENINGEN e di Charlotte VANDERMEERSH

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Cultura

“La vita è un sogno”, al Brancati di Catania

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Originale spettacolo al “Brancati” con la Regia di Giuseppe Dipasquale

La vida es suono, y los suenos son. È questo il messaggio del capolavoro di Pedro Calderon de la Barca, filosofo e scrittore del Seicento, adattato per il palcoscenico dal regista Giuseppe Di pasquale e rappresentato nei giorni scorsi al teatro Brancati di Catania.

Basilio, monarca di una Polonia immaginaria, uomo di vasta erudizione, legge negli astri che il suo erede, in quanto di indole violenta e tirannica, avrebbe arrecato danni irreparabili allo Stato. Per evitare che ciò accadesse ha ordinato che il figlio, Sigismondo, venisse chiuso in una torre e isolato dal resto del mondo. Unico contatto consentito, quello con il suo precettore, Clotaldo.

Il destino del principe arriva a una svolta allorché il vecchio padre decide di fornirgli un’ultima possibilità di diventare re. Basilio ordina dunque che venga narcotizzato e condotto nella reggia. Appena sveglio, il giovane si dimostra basito per le riverenze che gli vengono riservate e comincia a chiedersi se si trova a vivere un sogno, o se invece  si è  appena destato da un sogno antecedente.

L’esperimento di Basilio, peraltro, non sembra poter dare i risultati sperati. Sigismondo conferma infatti la sua indole malvagia e la conseguente inidoneità al potere. Egli trova però il sostegno del popolo che lo impone al vertice dello Stato e in maniera del tutto inattesa avviene un cambiamento radicale nella persona, che scopre doti di mitezza e saggia determinazione.

In perfetta armonia con la formazione dello scrittore spagnolo, il progetto nasce da “simpatie” filosofiche, oltre che da precise scelte letterarie. La condizione di Sigismondo, isolato dal mondo e imprigionato in una torre inaccessibile, suggerisce suggestioni platoniche, anche se l’epicentro della Vita è un sogno non è la contrapposizione fra luce e ombra, come nel filosofo greco, ma fra realtà e apparenza, tema dal sapore molto più moderno.

Le domande che si pone Sigismondo sono peraltro quelle dell’autore. Come discernere la realtà dal vagheggiamento onirico, il vero dal falso?

E soprattutto  l’intera vita dell’uomo è una realtà, oppure un sogno, contrapposto a una logica più ampia che conduce all’Eterno?

La trama, nel testo originale, così come nella riduzione teatrale di Dipasquale, che con una coraggiosa sforbiciata rinchiude tutto in  due atti, (erano tre nell’ opera di Calderon de la Barca), ingloba toni tragici ( si sfiora il parricidio) e di vago sapore epico, e si arricchisce di vicende  estranee al fil rouge dell’opera, (come il conflitto amore-odio di Rosaura e Astolfo), ma che creano una cornice guasconesca e di cortigianeria, che arricchisce il racconto con un po’ di suspense che non guasta.

Perfetti nei rispettivi ruoli Mariano (Basilio) e Ruben (Sigismondo) Rigillo (padre e figlio), Angelo Tosto (il precettore Clotaldo) e Alessandro D’Ambrosi (giullare) così come Filippo Brazzaventre, Federica Gurrieri, Valerio Santi e Silvia Siravo che completano il cast.

Meritorio l’impegno del regista, se non altro per avere ricreato sul palcoscenico il clima di una stagione rivoluzionaria del pensiero,  e della conseguente crisi del vecchio dogmatismo. Un pensiero trasversale e transnazionale, che su diversi piani, vedeva impegnati filosofi e scrittori del livello di Cartesio, Shakespeare, Cervantes. E ovviamente Calderon de la Barca.

Al regista Dipasquale va riconosciuto il merito e il coraggio di cimentarsi con un testo molto impegnativo, in quanto metafora di sintesi ardite fra umano e divino, realtà e sogno, assoluto e relativo, che si aggrovigliano e confondono, rendendo il testo più adatto a menti filosofiche che a spettatori di media cultura.

Né giova alla linearità dello spettacolo lo stile baroccheggiante del testo,  che, pur contribuendo a creare “atmosfera”, appesantisce  la comunicazione e rischia di confondere.

Per alleggerire la grevità della pièce ci saremmo aspettati una scenografia più intrigante che andasse oltre le pur apprezzabili proiezioni sulla scena. Azzeccata, invece, l’idea di dare risalto alla figura del giullare (il bravo e convincente Alessandro D’Ambrosi), che con le sue uscite cialtronesche, ha offerto spunti di comicità molto apprezzati.

E’ un testo ancora attuale, quello di Calderon de la Barca? La risposta è univoca, ed è sì. Il messaggio dell’opera è politico, etico ed esistenziale a un tempo ed è universale. Esso si dipana lungo tutta l’opera, ma nell’adattamento di Dipasquale, con grande impatto scenico, esaltato dalla bellezza dei costumi, viene concentrato nelle ultime battute, quasi un testamento spirituale con cui, dopo avere sperimentato la metamorfosi che la politica produce nei confronti dell’individuo e avere folgorato con precisione chirurgica quel tanto di machiavellico che soggiace all’etica del potere, perviene a un’illuminante  riflessione sull’importanza del sogno nella sua contrapposizione alla realtà, un’intuizione che anticipa di quasi duecento anni uno dei presupposti fondanti del pensiero romantico e che soprattutto si presta a richiamare  a una dimensione più umana le scelte di vita dell’uomo moderno.

 Alfio Chiarello

 

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Cultura

“Reaching for the Stars”, la mostra a Firenze

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Arturo Galanino

A Firenze, città d’arte  per antonomasia, la Fondazione Palazzo Strozzi presenta, dal 4 marzo al 18 giugno, la mostra “Reaching for the stars’, a cura  di Arturo Galanino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi.

Sono state selezionate più di 70 opere dei  più importanti artisti contemporanei internazionali: Maurizio Cattelan, Sarah Lucas, Damien Hirst, Lara Favaretto, Cindy Sherman, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Josh Kline, Lynette Yiadom-Boakye, Rudolf Stingel.

Una collezione  d’arte consente di  condividere  bellezza e di goderne.

E questo e’ ciò che traspare dalla  collezione  di  Patrizia Sandretto Re Rebaudengo,che,  trent’anni orsono, ha iniziato tale attività.

Collezionare opere d’ arte  e’  soprattutto mettersi in gioco,mostrare i propri gusti culturali, il proprio senso estetico, dal cinema al teatro, in un   percorso di vita costellato  da sfide, conquiste,dolori e gioie.

E i fruitori della mostra, che comprende  opere,  installazioni e dipinti, vivono profonde emozioni che vivificano lo spirito e l’intelligenza di chi li osserva.

La Signora  Sandretto Re Rebaudengo, come la grande collezionista e mecenate d’arte americana, Peggy Guggenhaim,  è sempre stata libera nelle scelte e pronta a dare forza a nuovi artisti all’inizio della loro carriera,infatti  ha definito la sua collezione “ collezione generazionale”.

Collezione con cui si sono visti crescere   gli stessi artisti  oggi  divenuti delle stars,  collezione  che non ha tempo, rimane   immortale nella mente dei visitatori della mostra, attori di una rinascita culturale e umana.

Laura Bisso 

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In Tendenza