Adesso la decisione è ufficiale: la Sicilia è una zona arancione, il secondo livello di limitazione previsto dal nuovo Dpcm. Ad annunciarlo, in conferenza stampa, è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Come era già filtrato ieri, da venerdì per l’Isola scatta dunque lo stop a bar e ristoranti (che invece nelle zone gialle, le più blande, lavorano fino alle 18). Chiusi anche pub, gelaterie e pasticcerie, ma restano attive le mense e il catering, oltre a tutta la ristorazione con consegna a domicilio. Via libera anche all’asporto, ma solo fino alle 22 e con il divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze del locale.
Fanno eccezione a questa regola gli autogrill, i punti di ristoro degli ospedali e gli aeroporti. Scatta inoltre il divieto per “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza” salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità: uscire dal proprio comune, però, è consentito per raggiungere servizi che nel proprio centro di residenza non ci sono (ad esempio i paesi senza banca). Invariato il modello sulle scuole: la didattica a distanza si applicherebbe obbligatoriamente alle sole scuole superiori, con la possibilità di proseguire invece in presenza fino alla terza media.
Salvi, invece, parrucchieri e centri benessere, mentre – come del resto in tutte le regioni – arriva lo stop per musei e mostre, la chiusura dei centri commerciali nei weekend (quando però resteranno aperti farmacie ed edicole) e il coprifuoco dalle 22 alle 5, quando per muoversi bisognerà autocertificare un motivo di salute, di lavoro o di necessità.
La Sicilia, dunque, finisce in una posizione peggiore rispetto alla Campania, che invece è gialla: a pesare, secondo fonti romane, la media dell’indice di contagio Rt e l’occupazione dei posti letto, ma anche l’incompletezza dei dati campani.
La decisione, comunque, provoca la protesta formale del presidente della Regione Nello Musumeci: “La scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a zona arancione – dice – appare assurda e irragionevole. L’ho detto e ripetuto stasera al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica”.
Musumeci sottolinea che “la Campania ha avuto oltre quattromila nuovi positivi; la Sicilia poco più di mille. La Campania ha quasi 55 mila positivi, la Sicilia 18 mila. Vogliamo parlare del Lazio? Ricovera oggi 2.317 positivi a fronte dei 1.100 siciliani, con 217 in terapia intensiva a fronte dei nostri 148. Eppure, Campania e Lazio sono assegnate a zona gialla. Perché questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di imprese siciliane? Al governo Conte chiediamo di modificare il provvedimento, perché ingiusto e ingiustificato. Le furbizie non pagano”.