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Lo “scannacristiani” è libero dopo 25 anni di detenzione
Capo del mandamento di San Giuseppe Jato ed esponente di spicco dei Corleonesi, è stato condannato per oltre un centinaio di omicidi, tra cui quello tristemente celebre del piccolo Giuseppe Di Matteo (figlio del pentito Santino Di Matteo) strangolato e sciolto nell’acido, e per la strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, nella quale Brusca ricoprì un ruolo fondamentale, in quanto fu l’uomo che materialmente spinse il tasto del radiocomando a distanza che fece esplodere il tritolo piazzato in un canale di scolo sotto l’autostrada.
Arrestato nel 1996, nel 2000 gli viene riconosciuto lo status di collaboratore di giustizia. Ieri, 31 maggio 2021 Giovanni Brusca, dopo aver trascorso 25 anni in carcere, è stato liberato per aver scontato la sua pena, rimanendo sottoposto alla libertà vigilata per ulteriori 4 anni, secondo quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Milano.
Ieri la parte buona di questo paese ha perso, ha vinto ancora una volta la parte grigia dello stato, ha vinto l’ipocrisia. U’ verru è libero, il porco è libero. Giovanni Brusca colui il quale, in un interrogatorio, ammise “Sono un animale, ho lavorato per tutta la vita per Cosa nostra, ho ucciso più di 150 persone, non ricordo neanche il nome di tutti”. E’ libero!
Adesso dice di “essere cambiato”, di essere “una persona diversa dal crudele uomo di mafia di vent’anni fa”. Ma davanti a quegli epiteti “u verru” ( il porco), ” u scannacristiani” con cui è sempre stato indicato, Giovanni Brusca non ha mai fatto una piega. E’ lui che azionò l’autobomba che uccise il giudice Rocco Chinnici e tre agenti di scorta. Responsabile di almeno 150 OMICIDI.
Lo Stato buono perde ancora. O forse trionfa, perché questo ci insegna la magistratura; questo ci dicono i magistrati: la galera deve rieducare e riammettere alla società civile, e chissà che lui, u’ verru, non sia davvero cambiato.
Sia chiaro, nonostante oggi ci insegnano a predicare la moda del politically correct, ad essere garantisti al massimo, per me Giovanni Brusca resterà sempre “U’ verru”, esecutore materiale della strage di Capaci, del brutale assassinio del piccolo Giuseppe Di Matteo e del Dott. Rocco Chinnici, giudice istruttore del primo maxi-processo di mafia celebrato a Palermo nel 1986. In Italia i veri condannati al “fine pena mai” sono i superstiti, i familiari delle vittime, morti ammazzati per mano di questi porci.
Cultura
“Sembra vivo!” Reportage a palazzo Bonaparte a Roma

Entrare a palazzo Bonaparte a Roma, nella centralissima piazza Venezia , per vedere la mostra “sembra vivo!” e’ un ‘esperienza unica, stupefacente ed emozionante.
Salendo per le scale si ha gia’ l’ impressione di cloni umani, dal ragazzo che guarda verso la finestra alla ragazza seduta e poi..
Ecco si palesa la mostra in carne e ossa..
‘Sembra vivo! ‘è una mostra iperrealista che induce il visitatore a riflettere sull’essenza della realta’ e su cio’che si vede e sulla relativa percezione.
te a Jago e a Leandro Erlich, diffonde la cultura di un’arte profondamente innovativa, stravolgente e travolgente l’osservatore.
Gli artisti esposti sono 29 e costituiscono il gotha nello scenario internazionale: da Maurizio Cattelan (presente con opere iconiche quali i piccioni dell‟installazione “Ghosts” o la famosa banana, meglio detta “Comedian”) a Ron Muech che espone anche una gigantesca testa di uomo “Dark Place”, fino a George Segal, Carole Feuerman, Duane Hanson et alii.
Una vasta selezione di opere, provenienti da collezioni di tutto il mondo, che ha il sigillo del movimento iperrealista. Movimento che, dagli anni „70 in poi, e’cresciuto ,evolvendosi con tecniche innovative per realizzare opere verosimili da confondersi con quelle umane.
Le sculture sembrano essere incarnazione di quanto affermato da Albert Einstein:. ”la realtà è una semplice illusione , sebbene molto persistente “.
Le. sculture iperrealistiche emulano infatti le forme, i contorni e le texture del corpo umano , creando una strabiliante illusione visiva e un‟estrema verosimiglianza.
Si viene ingannati dalla pelle verosimigliante , dai capelli, dalle barbe, dalle dita e persino dagli occhi che riproducono il battere del ciglio Umano.
Sembrano effettivamente vive, manca loro la favella e “Sembra vivo!” e’ una cantilena ricorrente davanti alle incredibili opere di Maurizio Cattelan, Ron Mueck, George Segal, Carole Feuerman e tantissimi altri.
L osservatore viene totalmente ingannato da queste opere che nel circuito visivo talora non sempre distingue le opere dalle persone che visitano la mostra.
Le opere sono così reali da confondere i visitatori trasportandoli in un mondo al confine tra vero e l’illusione.
“Think different”è fondamentale, ovvero la mostra è un invito a guardare la realta’ con occhi diversi,con una mente volta al cambiamento e all‟ innovazione.
Laura Bisso
Cultura
I sei verbi della GMG di Lisbona 2023

“Alzarsi, andare in fretta, prendere il largo; brillare, ascoltare, non temere
L’incontro con Papa Francesco costituisce il momento esaltante e le sue parole, in lingua spagnola e portoghese, restano impresse nei cuori dei tanti giovani che desiderano e sognano un mondo migliore.
A Lisbona è stata salutata come “città dei sogni”, dove insieme L Papa ha abbracciato i sogni e le attese di un esercito di guerrieri di pace giovani sono stati protagonist e stimolati dall’invito a “Non temere”, più volte ripetuto, guardare avanti nel voler costruire un futuro migliore.
Il Papa li ha incoraggiati dicendo: “nella Chiesa c’è posto per tutti”. “Al Signore piaci così come sei, impara a voler bene a te stesso, e a voler bene a chi incontri nella tua vita. Tieni lo sguardo alto, verso il Cielo. Dio sarà con te”
Il Card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI , facendo eco alle parole del Papa, ha detto : “Il Signore ti chiama come sei. Quindi chiama tutti, chiama personalmente e ci chiama con le nostre fragilità, con le nostre contraddizioni ma ci chiama per fare qualcosa”
Ora si attende la risposta dei giovani, la risposta ad una chiamata, ad una vocazione cristiana, ad una testimonianza dei valori ritenuti essenziali per la vita personale e sociale
L’evento di Lisbona ha presentato “L’immagine di una Chiesa gioiosa, presente, che cammina insieme, in un mondo così pieno di divisioni, così virtuale, così ingannevole”
“Il cuore giovane è sempre un cuore in movimento. La giovinezza – ha sottolineato Monsignor Giuseppe Baturi , vice presidente della CEI – è la condizione di un cuore dominato dalla passione della ricerca, dalla sorpresa della scoperta e dall’amore per la meta”.
Nei volti dei tanti giovani provenienti da ogni angolo del mondo: dalle metropoli nordamericane ai villaggi nigeriani o indiani, dalle periferie italiane a quelle colombiane, nell’incontro di ragazze e ragazzi cinesi, ivoriani, neozelandesi, salvadoregni, si legge il grande desiderio di “esserci”, presenza viva, attiva, dinamica, ma l’esserci non si esaurisce nella sola presenza fisica, ma sollecita un fare, un rimboccarsi le maniche, testimoniare i valori, fare rete, costruire legami e condividere gli ideali.
I seri verbi della GMG: alzarsi, andare in fretta, prendere il largo; brillare, ascoltare, non temere” scandiscono le fasi di sviluppo e le prospettive di rinnovato entusiasmo che da Lisbona si diffonde nel mondo dei giovani.
Apostoli di una nuova Pentecoste di unità, i giovani riportano nel loro zaino la gioia dello stare insieme e non solo accanto e la consapevolezza che è necessario non rimanere seduti nel lamento, ma occorre camminare con passo veloce e lieto verso gli altri; aprire la mente e il cuore a pensieri e gesti grandi; ascoltare la voce che parla nel silenzio e invita al coraggio a non avere paura e così diffondere la luce della pace, della gioia, del vero bene per tutti.
La prossima GMG si svolgerà in Corea, a Seoul, nel 2027 e nel giugno del 2025 a Roma si celebrerà il Giubileo dei giovani .
Giuseppe Adernò
Cinema
Al via la V edizione del Sicilia Film Fest

Dall’8 al 16 agosto nella splendida cornice del Palazzo d’Aumale di Terrasini torna il Sicilia Film Fest, giunto alla sua quinta edizone che offre, come ogni anno, la proiezione gratuita di film del panorama nazionale e internazionale, incontri con personalità del cinema e della cultura e dedica uno spazio autori del domani con la possibilità di proiettare una selezione di cortometraggi.
Per l’edizione di quest’anno il Sicilia Film Fest, organizzato dalla società cinematografica Altre Storie, in collaborazione con la Regione Sicilia e il Comune di Terrasini, si ispira al celebre aforisma di Lev Tolstoj “La felicità è reale solo quando è condivisa“, proponendo commedie emozionanti e divertenti fra cui alcune anteprime nazionali.
Una festa del cinema aperta al pubblico fino a esaurimento posti con quattro appuntamenti serali, alle ore 21, che prevedono la proiezione dei film in concorso, presentati dal Direttore Artistico del Festival, Vincenzo Sacco. Madrina della quinta edizione del Sicilia Film Fest è l’attrice siciliana Marianna De Martino, che di recente abbiamo ammirato nel ruolo di Agata Scalia nella serie Netflix di grande successo Incastrati per la regia di Ficarra e Picone. L’attrice ha recitato sia in produzioni internazionali sia italiane e il suo ruolo di Camilla in Un fantastico via vai di Leonardo Pieraccioni le è valso il premio Oscar dei giovani 2013, conferito dalla Presidenza della Repubblica Italiana.
Si parte martedì 8 agosto con il primo film in gara, Bugiardo Seriale di Olivier Baroux, esilarante e ironica commedia francese in anteprima nazionale, per proseguire l’11 agosto con il film di Sydney Sibilla, Mixed By Erry, molto amato dal pubblico e dalla critica. Il 13 agosto è la volta di Il piacere è tutto mio di Sophie Hyde con una brillante Emma Thompson, seguito il 16 agosto da un’altra anteprima, Uomini da Marciapiede di Francesco Albanese, commedia con un ricco cast che vede tra gli altri, Paolo Ruffini, Herbert Ballerina, Rocio Munoz Morales, Cristina Marino, Francesco Pannofino.
Inoltre non mancheranno i Cinetalk – gli attesi dibattiti con gli ospiti ‘cinematografici’ del Sicilia Film Fest – condotti da Ivan Scinardo, giornalista professionista, direttore della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale del Cinema, che l’11 agosto avrà come ospite Fabrizio Ferracane e il 16 agosto Domenico Centamore.
I film in concorso sono valutati da una giuria presieduta dall’attore catanese Domenico Centamore, che ha recitato in grandi film e serie TV (I Cento Passi, La meglio gioventù, Il Divo, La Mafia uccide solo d’estate, la miniserie tv Il Capo dei Capi, le serie Makari e Incastrati). Fanno parte della giuria il ‘Danzastorie’ Giuseppe ‘Alosha’ Marino e la fumettista Ester Cardella. La giuria assegnerà il Faro d’Oro al miglior film, e il Faro dell’emozione alla migliore interpretazione attoriale. Ci sarà anche il pubblico a votare per assegnare il Faro d’Argento (film più votato dal pubblico), mentre il Faro alla carriera sarà per la personalità o l’istituzione che più si è distinta in ambito sociale. In concorso per il Faro del domani ci sono gli otto cortometraggi proiettati prima dei film in gara.
Il concorso è affiancato da una sezione collaterale dedicata ai cortometraggi, in particolare 8 corti animati realizzati per le canzoni dello Zecchino d’Oro, una tradizione portata avanti da Rai Kids e il Coro dell’Antoniano. I corti sono realizzati da Studio Rain di Salvo Carramusa (autore dei disegni e regista) e Maurilia Moscarelli (ceo, animatrice senior e modellatrice 3D), presente nel mondo dell’entertainment dei cartoni animati come una delle principali realtà del Sud Italia. Il Sicilia Film Fest ha deciso di premiare e valorizzare questa realtà produttiva inserendo i loro corti nell’apposito concorso secondo la formula di successo inaugurata l’anno scorso delle “scuderie cinematografiche”, per cui ogni anno il SFF promuove un diverso studio produttivo inserendo i loro lavori nella vetrina del Faro del domani.
“Per la nostra Amministrazione è un orgoglio avere dato vita ad un festival che continua ad emozionare ed appassionare un vasto pubblico – ha dichiarato il Sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci – Ringraziamo il direttore artistico Vincenzo Sacco alla guida del Sicilia Film Fest che ogni anno presenta una selezione di film di qualità – e in questa edizione ben due titoli in anteprima – ma anche occasioni di dibattito e insieme un’opportunità per stare bene insieme. Perché l’esperienza collettiva del cinema ci rinnova l’idea che la comunità non è solo un concetto astratto, ma esiste, è forte, ed è desiderosa di guardare a un domani più splendente.”
“Se vuoi essere felice, comincia. Anche questa frase è dello scrittore russo Lev Tolstoj. Il SiciliaFilm Fest ha inscritto nel suo DNA una vocazione per il rispetto, la pace e la gioia – ha aggiunto il Direttore artistico del Festival Vincenzo Sacco – Giunti al nostro quinto anno consecutivo, un traguardo non da poco, abbiamo deciso di proiettare la luce del nostro faro verso tutte le sfumature della felicità. Ringrazio l’amministrazione di Terrasini e la Regione Siciliana, tutto lo staff di Altre Storie e i collaboratori, i nostri sponsor e i nostri media partner che hanno decretato il successo delle edizioni passate, ringrazio la madrina, i giurati e gli ospiti che rendono emozionanti tutti i nostri appuntamenti, e ringrazio il pubblico sempre più numeroso, attento, coinvolto del Sicilia Film Fest che ci stimola a fare sempre meglio. Non aspettiamo più la felicità, con i film di quest’anno abbiamo voluto inseguirla.”
Il Sicilia Film Fest ha ricevuto il patrocinio di Ali – Associazione Librai Italiani di Palermo, Pro Loco di Terrasini, ed è stato realizzato grazie al sostegno e al contributo economico di: Barinello, CDS Hotels – Città del Mare, I Faraglioni, Magaggiari Hotel Resort, REC. I Media Partner del Sicilia Film Fest sono: I Love Sicilia, IlMediterraneo24, PalermoPost, Spazio Cultura, Radio In.
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