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Cultura

Ministro Bianchi: verso gli stati generali

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Il termine evoca un evento del gennaio 1990 guidato dall’allora ministro dell’Istruzione Sergio Mattarella.

Presso l’hotel Ergife di Roma, ebbe luogo la prima Conferenza nazionale della scuola alla quale seguì la riforma degli ordinamenti della scuola elementare che introdusse tra le innovazioni,  il modulo dei tre maestri su due classi (legge n. 148 del 1990). Allora ci  eravamo preparati all’evento predisponendo relazioni, suggerimenti, proposte operative, progetti innovativi già realizzati negli interventi di sperimentazione ed è stato un momento esaltante in cui la scuola ha fatto sentire viva la sua presenza nella società.

La scuola c’è, è viva, insegna a vivere.

Negli anni, il termine “Stati generali “ è stato adoperato dai vari Governi e Ministeri, con diverse tematiche: cultura, ambiente, solidarietà.

Nel novembre del 2017 si sono svolti a Milano gli “ Stati Generali lotta alle mafie “ promossi dal

Ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

Nel 2017 a Bergamo hanno avuto luogo gli “ Stati Generali della Scuola Digitale” Con la partecipazione straordinaria del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli per mettere a fattor comune le buone pratiche e definire una strategia condivisa per una scuola innovativa, per dare voce alla comunità scolastica, per affrontare gli argomenti relativi al cambiamento in atto nella scuola, al rapporto scuola-mondo del lavoro, alle competenze digitali e soft skills nella prospettiva dell’industria.

Il 23 ottobre 2018, si è svolta a Roma La terza edizione degli “Stati Generali della Lingua italiana nel Mondo”, con la partecipazione del Ministro Marco Bussetti dedicata al tema “L’italiano e la rete, le reti per l’Italiano”.

I dirigenti scolastici delle scuole autonome, responsabili della gestione unitaria delle istituzioni scolastiche e dei risultati di servizio, con autonomi poteri di coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, hanno indetto per il 14 maggio 2019 un’assemblea “Verso gli Stato Generali della Scuola” per promuovere un’azione unitaria rivolta alla risoluzione delle problematiche riguardanti la scuola nel suo complesso.

Il 10 settembre 2020 in diretta facebook il discorso di Ursula Von Der Leyen ha presentato gli Stati Generali dell’Unione Europea 2020.

Il 13 giugno 2020 il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha indetto gli “Stati Generali dell’economia” che si sono svolti presso Villa Doria Pamphilj a Roma.

La 5a edizione degli “Stati Generali della Scuola Digitale” si è svolta, via webinar, il 27 novembre 2020 con la partecipazione  del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, ed è  già stata annunciata la sesta edizione che si svolgerà nei giorni 26 e 27 novembre 2021.

Cosa ci attendiamo dagli Stati Generali

L’idea di una scuola tutta chiusa e solo programmi, non funziona e non c’è più. Bisogna individuare i capisaldi in cui tutti si riconoscano, per una scuola efficiente e di qualità.

Dovrà essere un efficace momento programmatico della scuola italiana che guarda al futuro e che sarà capace di intrecciare la didattica in presenza con la didattica a distanza, rendendo efficaci gli strumenti tecnologici e informatici.

Lo statuto costituente della scuola porrà sempre al centro lo studente che cresce con il suo gruppo- classe di 20 compagni , che  vive la scuola per il tempo necessario ad apprendere, studia progettando il suo futuro e  costruisce il  suo Profilo Educativo e Culturale guardando al suo domani e alla  realizzazione dei suoi ideali  Professionale. (PECUP).

Una scuola capace di costruire “relazioni” che impegna il docente a “saper guardare tutti ed osservare ciascuno” rispondendo ai bisogni di tutti e di ciascuno , contribuendo  a sviluppare le potenzialità , doti che, esercitate attraverso un “imparare facendo”, diventeranno prima capacità,  quindi abilità  e che alla fine del percorso verranno certificate come competenze.

Una scuola aperta al dialogo, al confronto, allo scambio di socializzazione e di condivisione con altre realtà, ai gemellaggi che ampliano gli orizzonti di un territorio limitato.

Tra i molteplici temi della scuola di domani c’è la necessità del “tempo pieno” che  in passato era stato già progettato come ampliamento dello spazio educativo offerto ai ragazzi, ma che, in effetti, è stato poco valorizzato e  spesso non adeguatamente  gestito dagli operatori.

E’ bello sentire da Francesco Sinopoli “ Dobbiamo investire sul tempo pieno”, ma leggendo la storia della scuola si nota come quando negli anni Ottanta il tempo prolungato nella scuola media raddoppiava l’organico, non è stato adeguatamente considerato come  binario di risorsa e risposta positiva  per prevenire la dispersione scolastica e a vantaggio  della scuola di qualità. Erano gli anni del bilinguismo, dei corsi ad indirizzo musicale, delle materie facoltative, e  invece sono state formate classi ghetto e tempo prolungato, con docenti precari e pendolari, decretandone, di fatto, la fine. Ad una scarsa e limitata progettazione didattica si è aggiunta la carenza delle strutture e delle mense scolastiche, così da rendere il progetto inapplicabile. Ora ci si arrampica sugli specchi per tentare di recuperare il bene perduto e le occasioni sprecate.

Come sarà il nuovo tempo pieno della scuola? Quale impostazione dare alla scuola italiana?

Una scuola intesa come centro di formazione della vita democratica del Paese, oppure come centro di risparmio ?

Sono questi alcuni degli interrogativi ai quali gli Stati generali dovrebbero rispondere.

Sarà certamente significativa la voce dei protagonisti attivi della scuola, gli studenti con le loro esigenze di tempi, spazi, mobilità, strutture; i docenti con le problematiche di carriera, concorsi, mobilità, precariato e poi ancora di formazione, innovazione didattica, scuola digitale, scuola inclusiva, flessibilità organizzativa.

Inconfutabilmente L’Educazione civica trasversale alle discipline, la scuola delle competenze senza voti, ma con giudizi descrittivi; la scuola “inclusiva” e non solo per i disabili, il nuovo PEI, il recupero dei vuoti lasciati dalla didattica a distanza, gli esami finali che hanno subito modifiche di svolgimento, sono alcuni  temi che necessitano chiarezza e progettualità attuativa.

Il personale ATA con le specifiche problematiche di settore porterà agli Stati Generali esigenze di organico, di formazione, di progressione nella carriera.

I dirigenti scolastici con il grave carico di responsabilità e di coordinamento spesso ingestibili per la frammentarietà delle sedi staccate o – ancor peggio – delle reggenze saranno protagonisti d’innovazioni organizzative e didattiche per una scuola sicura e in grado di offrire servizi alla comunità cittadina.

Anche la voce dei Genitori, primari responsabili dell’educazione dei figli, dovrà essere presente nel dibattito e nella progettazione di una scuola nuova, anche in merito ad alcune scelte che afferiscono alla sfera etica e morale.

Potranno essere di grande utilità i contributi degli Stati Generali della scuola digitale che si terranno a Bergamo e ciascuna scuola si sentirà protagonista attiva  e potrà contribuire, con proposte nuove, alla definizione della nuova scuola del terzo millennio, utilizzando in maniera corretta e valorizzando al meglio gli alfabeti informatici e tecnologici.

Giuseppe Adernò

 

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Cultura

Generazioni a confronto, la festa dei nonni

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La festa dei nonni, il 2 ottobre, è il primo appuntamento di incontro “scuola-famiglia” che caratterizza il progetto educativo dell’Istituto “John Dewey”, scuola primaria paritaria, ad indirizzo internazionale, con avvio allo studio della lingua inglese, tedesca, spagnola e francese nel corso dei cinque anni.

Gli ampi spazi verdi dell’Istituto nella sede della Fondazione Valdisavoia la rendono anche “scuola green” nella quale “si impara facendo” secondo i principi pedagogici di John Dewey.

Hanno dato l’avvio i nonni dei bambini delle classi prima e seconda, i quali con gioia hanno visto dove i loro nipotini studiano e trascorrono la giornata scolastica “a tempo pieno”. L’incontro è stato coordinato dalla psicopedagogista Letizia Maggiore, stimolando un’interazione tra i bambini e i nonni che raccontavano particolari esperienze di giochi creativi di un tempo, diversi per maschi e femmine e del modo come si trascorreva il tempo in passato, rispetto all’oggi, elencando anche i tanti giochi di strada.  E’ stata evidenziata anche la differenza della scuola di un tempo con una sola maestra e con i banchi doppi e fissi, con pennino e calamaio, mentre oggi si usa la Lim e il tablet.

La merenda con i nonni ha fatto da cerniera con la seconda parte della giornata dedicata ai nonni delle classi terza e quarta, nella quale i bambini sono stati maggiormente protagonisti con le molteplici e variegate domande che, da “piccoli giornalisti”, hanno rivolto ai nonni, i quali hanno apportato notevoli spunti di riflessioni e significativi insegnamenti per la vita.

I messaggi educativi relativi all’importanza del gioco, al rispetto, all’ascolto, alla creatività, alla fantasia sono stati il frutto del confronto tra la generazione di ieri e quella di oggi e i nonni, custodi e testimoni di valori, hanno donato la  ricchezza dei loro saggi insegnamenti. Non sono mancate le raccomandazioni sul rispetto delle regole, dei tempi da dedicare allo studio e al gioco, sull’uso corretto delle tecnologie informatiche, sui videogiochi e sul “non avere fretta di crescere”, godendo con armonia il tempo della fanciullezza e dell’adolescenza.

Giuseppe Adernò

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Cultura

30 anni  “insieme a Nicholas”

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La morte di un bambino, il dono dei genitori che autorizzano il trapianto ha tracciato un solco nella storia promuovendo la cultura del dono

Si avvicinano le date che ricordano l’uccisione del bimbo americano Nicholas Green, lungo l’autostrada Salerno Reggio Calabria.

Era la sera del 29 settembre 1994, quando l’auto sulla quale viaggiava la famiglia americana diretta in Sicilia è stata scambiata per quella di un porta valori e nel corso del tragitto è stata bersaglio di sparatoria che ha costretto Mister Reginald Green ad accelerare la velocità di guida  e grazie all’intervento della polizia, il piccolo Nicholas, colpito nel sonno, è stato portato all’ospedale di Messina.

Sono trascorsi 30 anni da quell’evento, quando, il primo ottobre, ai medici dell’ospedale che comunicavano ai genitori la morte cerebrale del piccolo, con consapevolezza e magnanimità i coniugi Green hanno detto: “trapiantate i suoi organi

Quel gesto ha commosso l’Italia e ha determinato un vero effetto Nicholas che ha segnato un forte sviluppo alla diffusione della cultura della donazione degli organi.

In Italia e nei 10 anni successivi all’uccisione di Nicholas i tassi di donazione di organi in Italia sono triplicati, come in nessun altro Paese al mondo.

Per i genitori e la sorellina Eleanor sono stati trent’anni “senza Nicholas”, e quest’anno ritorneranno a Messina per ringraziare l’Italia per essersi presa cura di lui così bene per tutti questi anni’ e parteciperanno ad un convegno scientifico promosso dall’Università.

Per la Sicilia e l’intera Nazione sono stati trent’anni “con Nicholas” e insieme abbiamo percorso un buon cammino lungo il sentiero della sensibilizzazione e la diffusione della “cultura del dono”.

Nel libro “Il dono di Nicholas – una testimonianza sul potere dell’Amore”, Reginald Green ha documentato quel che era Nicholas, quel che avrebbe potuto essere e quello che è ancora per la sua famiglia e suoi amici.

I genitori del piccolo Nicholas hanno dato una lezione di civiltà al mondo intero autorizzando l’espianto di ben sette organi che hanno dato vita a sette giovani italiani di Messina, Siracusa, Bari, Roma, i quali hanno beneficiato degli organi del piccolo Nicholas ed hanno così continuato a svolgere una vita normale.

I suoi organi sarebbero rimasti inerti e inattivi, invece hanno continuato a vivere e durare nel tempo; le cellule pancreatiche trapiantate a Silvia Ciampi, sono state attive per altri 15 anni ed il cuore di Nicholas, trapiantato ad Andrea Mongiardo, dopo 23 anni, ha cessato di battere nel 2017.

I cinque trapiantati che ancora portano e mantengono vivi i suoi organi sono in segno visibile e concreto della cultura della donazione degli organi che, grazie alle moderne tecnologie sanitarie e l’evoluzione della scienza medica, vengono trapiantati e danno vita e salute a tanti pazienti che soffrono.

Nel corso di questi 30 anni a Nicholas sono state intitolate aule, teatri, vie, scuole, fondazioni, sono stati banditi concorsi regionali e provinciali per stimolare tra gli studenti l’attenzione alla cultura della donazione degli organi e dei tessuti, grazie alla cooperazione dei volontari dell’Aido.

NELLA SCUOLA di MOTTA S. ANASTASIA

La prima visita in Sicilia dei coniugi Green, dopo la tragedia è stata nel marzo 1995 e dopo la visita a Siracusa e a Messina, partecipando alla solenne cerimonia di ringraziamento da parte dell’Amministrazione e della Fondazione Bonino Pulejo sono venuti a visitare la scuola “Gabriele D’Annunzio” di Motta. S. Anastasia, dove, accolti dalle Autorità provinciali, dall’Amministrazione comunale, dal “Sindaco dei ragazzi” e dal coro dell’Istituto è stata intitolata l’aula magna al piccolo Nicholas e nel corridoio è stato realizzata con un tronco raccolto in Calabria, dove è avvenuta la disgrazia, una scultura che abbiamo concepito come fosse un messaggio su un ipotetico diario di Nicholas, con la sua firma immaginata.

Lo slogan che abbiamo concepito per la scultura, ‘La mia vita è un dono per gli altri’, è diventato un progetto educativo per l’intera scuola. Queste sono parole nostre, non sue, ed è il nostro modo di onorar

Nicholas è divenuto un alunno della scuola ed il suo sorriso ha illuminato e guidato gli studenti ad essere attenti e solidali, attivi e responsabili nella ricerca del bene comune, dando vitalità operativa al Consiglio Comunale dei Ragazzi.

All’ingresso della scuola un pannello artistico in pietra bianca ospita quattro orologi che scandiscono in riferimento alle lingue europee studiate l’orario di Roma, Londra,  Parigi, ed è stato aggiunto l’orologio di Bodega Bay per ricordare e sentire vicino anche Nicholas.

La visita dei coniugi Green per me è particolarmente emozionante anche per il ricordo della morte della mia mamma, avvenuta il 9 marzo 1995 alla vigilia della loro visita.

Nel 1997, quando Nicholas avrebbe compiuto 10 anni, è stato iscritto nel registro della prima media della classe II A, che è diventata la classe di Nicholas e l’impegno di donazione e di servizio verso il prossimo che gli studenti hanno messo in atto, ha meritato all’intera classe il PREMIO DELLA BONTA’, ricevuto a Roma nella Basilica S. Maria di Ara Coeli al Campidoglio e coronato dalla gioia dell’Udienza pontificia nell’aula Nervi in Vaticano e  la foto di gruppo con il Papa Giovanni Paolo II

Nell’anno 2000 la classe di Nicholas ha completato il ciclo della scuola media e Nicholas “è stato promosso” alla scuola superiore.

Ogni anno del 1996 nella scuola di Motta S. Anastasia e all’Istituto Parini di Catania fino al 2013 tra i ragazzi meritevoli che hanno conseguito la licenza media con il massimo dei voti è stata assegnata la BORSA DI STUDIO NICHOLAS GREEN.

Sulla collina di Bodega Bay piccolo centro della California, accanto alla tomba di Nicholas, l’artista e scultore Bruce Hasson con le tante campane raccolte in Italia, dono di amicizia e segno di perdono, ha realizzato la “Children’s Bell Tower” e al vento dell’oceano suonano e vibrano le campane raccolte durante le visite di Mister Green in Italia nel nome e nel segno di tutti bambini del mondo. C’è la campana della Pontifica Fonderia Marinelli di Agnone, benedetta da Papa Giovanni Paolo II e quella donata dai ragazzi di Motta S Anastasia.

GIORNATA REGIONALE DELLA DONAZIONE E “CONCORSO NICHOLAS”

Come “effetto” di quanto accaduto a Messina , è stata sollecitata l’Assemblea Regionale Siciliana e nel 1995 è stata istituita con  L.R. n.15 del 1 marzo 1995 la Giornata regionale della donazione da celebrare la prima domenica di ottobre nel ricordo del piccolo Nicholas ed insieme è stato bandito un concorso a premi per gli studenti delle nove provincie, “assegnando la spesa annua di lire  262 milioni “, e precisamente: 1 milione ciascuno per gli studenti delle scuole elementari; 2 milioni ciascuno per gli studenti delle scuole medie di primo grado e 3 milioni ciascuno per gli studenti delle scuole  di secondo grado.

Grazie anche alla sensibilità e all’interessamento del presidente della Provincia Regionale di Catania Nello Musumeci, nel 1996 è stato promosso e finanziato per alcuni anni, un premio provinciale per le scuole di Catania al fine di promuovere la cultura della donazione e sono stati pubblicati per tre anni in appositi cataloghi i lavori letterari e artistici degli studenti premiati.

La sensibilità pedagogica di alcuni docenti e la preziosa collaborazione dei volontari dell’AIDO e dei medici anestesisti e chirurghi, è stato possibile svolgere nelle scuole degli incontri informativi, arricchiti anche dalla testimonianza diretta di alcuni trapiantati, tantissimi ragazzi hanno preso conoscenza e coscienza del problema della donazione del sangue e degli organi e appena possibile, hanno dichiarato la disponibilità a donare gli organi.

Una delle tante positive testimonianze l’ha data Silvio Brancalion dell’Istituto professionale “Olivetti” di Catania, il quale, affetto da distrofia muscolare tipo Duchenne, avendo assistito con particolare attenzione e interesse agli incontri di preparazione al concorso Nicholas, ha recepito in pieno la lezione e all’età di 19, avendo dichiarato di voler donare gli organi è stato possibile effettuare il trapianto della cornea, ed ancora oggi un cittadino siciliano vede “con gli occhi di Silvio”.

Nel 2013 il concorso era stato cancellato dai finanziamenti e dopo cinque anni, grazie anche alla sensibilità e all’interessamento del presidente Musumeci,; dell’Assessore Lagalla ed in particolare dell’On. Gianina Ciancio il concorso per il 2018 è stato inserito nel bilancio regionale ed è stato approvato all’unanimità da tutti i parlamentari, consentendo di inviare il bando a tutte le scuole della regione e tramite la Direzione regionale sono state assegnate le somme agli uffici scolastici territoriali per promuovere il concorso “Nicholas Green”

La cultura del dono è uno degli aspetti dell’educazione civica che la scuola ha il compito e il dovere di insegnare e far vivere agli studenti, aiutandoli a modificare i comportamenti e quindi il modo di pensare e sentire lo Stato, la società, le relazioni umane e quindi agire in maniera coerente e responsabile.

L’ALBERO DI NICHOLAS alla scuola PARINI di Catania

Trasferito da Motta S Anastasia alla scuola “Giuseppe Parini” di Catania nell’anno 2000, con l’avvio dell’autonomia scolastica è stato solennemente intitolato a Nicholas l’auditorium dell’Istituto ad indirizzo musicale ed in tutte le manifestazioni culturali è stato sempre ricordato il messaggio del piccolo eroe.

L’artistico quadro, realizzato dalla pittrice Anna Bonomo, è immagine eloquente di serenità e di impegno civico per tutti gli ospiti.

Nel 2002, alla presenza di Mister Green e di alcuni portatori degli organi di Nicholas, viene piantato nel cordiale un verde alloro: l’albero di Nicholas, costante monito e messaggio di solidarietà e di impegno civico per tutti gli studenti.

La scuola Parini ha promosso e organizzato per diversi anni la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso Nicholas, esponendo le originali creazioni artistiche prodotte dagli studenti.

INCONTRO TRA FAMILIARI DEI DONATORI E I TRAPIANTATI

L’esperienza vissuta da Mister Green, il quale ha incontrato e conosciuto i trapiantati destinatari dei sette organi del piccolo Nicholas è risultata positiva e negli Stati Uniti, decine di migliaia di persone e riceventi hanno comunicato gli uni con gli altri, per la maggior parte via lettera e in una minoranza di casi incontrandosi di persona, facendo registrare un positivo benessere tra la stragrande maggioranza di queste famiglie. Tutto ciò in Italia appariva come un tabù.

Un gruppo di parlamentari a Roma ha presentato una proposta di legge per permettere alle due parti di contattarsi sotto condizioni stabilite dalle autorità sanitarie, alla stregua della prassi adottata in America.

Grazie anche al tenace impegno di Mister Reginald Green con la collaborazione di Andrea Scarabelli, il Ministero della Salute ed il Comitato Nazionale di Bioetica, si sono dichiarati favorevoli alle comunicazioni fra le due parti, sotto condizioni stabilite dal servizio sanitario. Anche questo traguardo raggiunto nel corso dei 30 anni, è un dono di Nicholas ed è stato raggiunto anche grazie alla raccolta di oltre 50.000 firme, operata da Marco Galbiati di Lecco, anch’egli papà che ha donato gli organi del figlio.

 

REPARTO DI RIANIMAZIONE DEL POLICLINICO DI MESSINA

In occasione del 25° anniversario della morte nel settembre del 2019, è stato inaugurato, il nuovo reparto di rianimazione del Policlinico di Messina ed è stato intitolato al piccolo Nicholas.

Insieme alle Autorità cittadine e accademiche hanno partecipato all’evento i genitori di Nicholas i quali, commossi hanno rivissuto e ricordato la tragedia di 25 anni fa ed hanno rinnovato con il loro esempio la lezione di civiltà e di generosità nel diffondere la cultura della donazione.

La pittrice Anna Bonomo, catanese residente a Milano, ha donato al reparto il dipinto che raffigura un bimbo sorridente con sullo sfondo la Madonnina del porto, quasi per dare forza e coraggio a tutti i pazienti nel difficile e delicato momento per la loro salute.

AMBASCIATA DEL DONO

Nel ricordo di Nicholas per iniziativa dei Ragazzi Sindaci, nell’ambito del Parlamento Internazionale della legalità, è stata promossa l’Ambasciata del dono, Un segno connotativo del progetto didattico del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che impegna i ragazzi sindaci, assessori, consiglieri   a mettersi a servizio della “scuola-piccola città” e ad essere un dono per la Comunità scolastica e cittadina.

Lodevole l’esempio dei genitori di Alessandro Giani, sindaco dei ragazzi di Cassano Magnago (Varese), i quali, a seguito dell’incidente del figlio caduto nel foro di una cartiera, dopo che i medici hanno dichiarato la morte cerebrale, in un gesto di grande generosità, hanno autorizzato l’espianto degli organi e sette pazienti che vivono grazie agli organi di Alessandro.

La cerimonia ha avuto luogo il 1° ottobre 2019 presso il Policlinico “Gaetano Martino” nell’aula magna dell’Università di Messina, con la partecipazione della delegazione regionale dei Ragazzi sindaci e delle scuole medie e superiori di Messina. Una vera ed incisiva lezione di Educazione Civica.

La cultura del dono è uno degli aspetti dell’Educazione civica che la scuola ha il compito e il dovere di insegnare agli studenti, aiutandoli a modificare i comportamenti e quindi il modo di pensare e sentire lo Stato, la società, le relazioni umane e quindi agire in maniera coerente e responsabile.

CONVEGNI INTERNAZIONALI E MOSTRA ARTISTICA “Donarte”

L’effetto Nicholas” così com’è stato salutato dai mass media, ha promosso una rapida crescita delle donazioni

Oggi la diffusione della cultura del trapianto di organi continua e si espande, come documentano, anche, gli atti dei due convegni internazionali promossi e coordinati dalla Prof.ssa Anna Teresa Mazzeo, direttore del Servizio di anestesia dell’Università di Messina.

Medici e scienziati provenienti dagli USA, Brasile, India, Cina, Giappone, Ghana, Regno Unito, Spagna, Svizzera, e dalle Università e dai “Centri trapianti” di Milano, Torino, Padova, Venezia, Treviso, Modena, Roma, Sassari, Palermo, Messina e Catania, hanno descritto il positivo incremento e la diffusione della cultura della donazione degli organi nei vari Paesi del mondo.

Lo scorso anno per la prima volta le donazioni di organi hanno superato quota duemila, attestandosi a 2.042 (+11,6%), e nel corso dell’anno sono stati realizzati ben 4.462 trapianti di organi, 586 in più rispetto al 2022 (+15,1%). È questo un grande risultato e ’Italia che prima era il fanalino di coda dell’Europa occidentale, ora occupa il secondo posto –

Nella mostra artistica “Donarte” che l’Università di Messina promuove, giunta alla terza edizione le opere artistiche e letterarie che vengono presentate e premiate testimoniano la sensibilità dei pittori, dei poeti e degli scrittori che presentano in maniera creativa il messaggio della donazione.

La cultura del dono e del trapianto degli organi, anche grazie alla lodevole promozione dell’Aido, e ai progressi della scienza medica, comincia a modificare comportamenti e modi di pensare dei cittadini, a partire dai giovani, nella consapevolezza di poter continuare a fare del bene degli altri, anche dopo la morte.

Donare un organo non è un togliere qualcosa a qualcuno, ma consentire a persone ammalate di vivere meglio, utilizzando organi che rimarrebbero inerti e improduttivi.

Io dono, tu doni….essi vivono”  non è solo uno slogan, ma resta un monito costante e incisivo per la formazione integrale dei giovani e la maturazione del senso civico di tutti i cittadini.

Giuseppe Adernò

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Cultura

Nuove Linee Guida per l’Educazione  Civica

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Il Consiglio Comunale dei Ragazzi nelle nuove Linee Guida per l’Educazione  Civica

 Questo messaggio del Ministro Valditara, ad apertura del nuovo anno scolastico pone al centro dell’azione didattica l’Educazione Civica, unica disciplina che porta ancora la denominazione di “Educazione”, termine che negli anni passati connotava tutte le materie scolastiche, convergenti nell’azione educativa e formativa dello studente, che si prepara ad essere “cittadino” attivo e responsabile al termine del percorso.

La scuola che tende alla formazione integrale della Persona, studente e cittadino, attiva a scuola un percorso didattico e formativo che non si limita alle sole conoscenze, ma si concretizza attraverso l’imparare facendo e proprio seguendo questa strategia di apprendimento è stato attivato da 35 anni in tante scuole e regioni d’Italia il progetto del “Consiglio comunale dei Ragazzi”.

Nel dossier delle Linee guida per l’anno scolastico 2024-2025 vengono tratteggiati i riferimenti valoriali, i principi fondamentali dell’Educazione civica, le proposte   e le indicazioni metodologiche per i diversi segmenti scolastici, in relazione ai tre nuclei concettuali: Costituzione; Sviluppo economico e sostenibilità; Cittadinanza digitale.

Il traguardo per lo sviluppo delle competenze sul tema “Costituzione” per il Primo ciclo di istruzione,  recita: “Sviluppare atteggiamenti e adottare comportamenti fondati sul rispetto di ogni persona, sulla responsabilità individuale, sulla legalità, , sulla consapevolezza di appartenenza ad una comunità, sulla partecipazione e sulla solidarietà, sostenuti dalla conoscenza della Carta Costituzionale,  dalla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea e della Dichiarazione Internazionale dei Diritti umani “.

Tra le indicazioni proposte per conseguire tali obiettivi si esplicita a pagina 10 l’attivazione del Consiglio Comunale dei ragazzi, lezione di Educazione civica applicata, palestra di democrazia e di partecipazione.

Negli Istituti comprensivi vengono coinvolti come elettorato passivo gli alunni delle classi quinte elementari e seconde medie. Si svolgono nelle classi le elezioni primarie per individuare i candidati, si preparano le liste con motti e programmi, si svolgono i “comizi” per socializzare le proposte e tutti gli studenti della scuola secondaria di primo grado e i bambini di quarta e quinta primaria, come “elettorato attivo”  vive l’esperienza del voto, esercitando il diritto-dovere di votare,

Questa esperienza, vissuta a scuola, lascia un segno nella formazione degli studenti, i quali si sentono protagonisti attivi nella “scuola- piccola città”. Viene eletto il sindaco, i consiglieri, gli assessori ed insieme “ricercano il miglior bene” della comunità scolastica. Nella cerimonia di insediamento del Consiglio dei Ragazzi, quasi sempre presso la sala del Consiglio Comunale della Città, il sindaco dei ragazzi, dopo aver giurato con la mano sulla Costituzione e baciato la bandiera, indossa la fascia tricolore ed insieme agli assessori e ai consiglieri si impegna a “collaborare per la crescita sociale e civile della comunità scolastica e cittadina”.

Nel corso dell’anno progettano e realizzano attività sportive, tornei, gare, mostre, fiere, feste, per rendere la scuola viva e bella e se le attività vengono proposte dai ragazzi e da essi stessi messe in atto è già garantito il successo e si registra l’efficacia di un reale apprendimento, attraverso la modifica dei comportamenti e del modo di pensare, di sentire e di agire.

L’Educazione civica non resta così soltanto una “lezione”, ma si traduce in azione e in stile di vita, nella costante “ricerca del bene comune”.

L’esperienza vissuta dai ragazzi sindaci, i quali hanno avuto anche l’opportunità di visite istituzionali alla Camera, al Senato, alla Regione, e di incontrarsi con altri Ragazzi sindaci nei Raduni nazionali, traccia un segno indelebile e nelle scuole superiori sono attivi nelle consulte degli studenti e diversi ex ragazzi sindaci sono diventati consiglieri, assessori e sindaci, portando dentro la cultura della sana politica.

Anche Giulio Regeni, ucciso in Egitto, il 25 gennaio del 2016, da studente è stato sindaco dei Ragazzi di Fiumicello e viene ricordato per la coerenza del suo impegno civico.

Giuseppe Adernò

 

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