

Cinema
I nastri d’argento del cinema
Monica Bellucci, Jasmine Trinca, Carla Signoris e Sabrina Ferilli: uno straordinario poker di attrici è quest’anno protagonista dei Nastri d’Argento per il cinema italiano in onda domani, Venerdì 14 Luglio in tv su Rai Uno dal Teatro Antico di Taormina. Con loro Pierfrancesco Favino, Luca Argentero e Claudio Amendola, il protagonista de La tenerezza Renato Carpentieri, Alessandro Borghi, e ancora, con le gemelle protagoniste del film di Edoardo De Angelis Indivisibili Angela e Marianna Fontana e – in un’incursione da Siracusa dove sono impegnati ne Le rane di Aristofane – anche i sicilianissimi protagonisti della commedia più divertente dell’anno, Ficarra e Picone. ‘Padrona di casa’ della 71.ma edizione dei Premio organizzato dai Giornalisti Cinematografici Italiani è quest’anno Andrea Delogu, voce radiofonica e conduttrice di molte trasmissioni di intrattenimento televisivo che il cinema conosce soprattutto attraverso i programmi di Marco Giusti Stracult e Troppo Giusti e proprio su Raiuno ha recentemente condiviso con Franco Di Mare, in Eurovisione, la serata in diretta di We love Manchester. Sul palcoscenico del Teatro Antico, uno dei luoghi più suggestivi d’Italia, da sempre legato al glamour e al richiamo del grande cinema, i protagonisti più amati dell’ultima stagione. Riconoscimenti speciali per Sole cuore amore di Daniele Vicari (lo ritira il protagonista del film, insieme a Isabella Ragonese, Francesco Montanari) e per 7 minuti di Michele Placido sul tema del lavoro, un film interpretato dalle attrici premiate nella serata: Cristiana Capotondi, Ottavia Piccolo, Ambra Angiolini, Violante Placido, Maria Nazionale, fra le altre, e per la prima volta sul grande schermo, anche da Fiorella Mannoia. Con loro Gianni Amelio, vincitore per il miglior film e la migliore regia (La tenerezza), Gabriele Muccino Premio Hamilton Behind the camera Nastri per il suo ritorno in Italia e Andrea De Sica il più giovane di una dinastia cinematografica storica e di una grande famiglia, nipote di Vittorio e figlio del musicista Manuel, esordiente con I figli della notte.
Tra i protagonisti della serata dei Nastri d’Argento, assegnati dal Sindacato nazionale Giornalisti Cinematografici – a Taormina grazie al supporto della Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo e della Sicilia Film Commission nell’ambito del progetto Sensi Contemporanei – c’è quest’anno anche Tony Renis che ritira il Nastro internazionale dei 70 anni del Sindacato e, per la musica e la canzone, il vincitore, Enzo Avitabile. Premi anche al cinema dei più giovani: per Slam Tutto per una ragazza Ludovico Tersigni, popolarissimo giovane attore tra i protagonisti dell’ultima serie di grande successo, la fiction Tutto può succedere che ha appena concluso la seconda serie su Raiuno, e per il Premio Graziella Bonacchi Simone Liberati (Cuori puri) segnalato nel nome di un’agente che è stata un’autentica talent scout dell’ultima generazione di attori. Con loro le gemelle Angela e Marianna Fontana, Premi ‘Guglielmo Biraghi’, emozionatissime vincitrici anche come cantanti, grazie alla canzone interpretata per Avitabile
Tra i produttori premiati, (per L’ora legale e Indivisibili) Attilio De Razza e Pier Paolo Verga anche Agostino
Saccà e Rai Cinema (La tenerezza) ancora una volta protagonista di una stagione segnata da grandi successi, come molti dei film premiati dai Nastri d’Argento. Tra i momenti più suggestivi della serata l’ingresso su palco di Monica Bellucci , Nastro europeo 2017, il Premio Manfredi a Pierfrancesco Favino, come sempre insuperabile nelle imitazioni, che gioca con la voce di Kasia Smutniak, – anche lei vincitrice in coppia con Favino, assente però da Taormina perché a Reggio Emilia sul set di Ligabue – replicando un duetto del loro film Moglie e marito, in cui si scambiano i ruoli, poi Alessandro Borghi e Jasmine Trinca, Nastro per l’ attrice protagonista ma anche Premio Nastri/Wella per l’immagine, insieme, come faranno sul loro prossimo set.
E ancora, il duetto di Claudio Amendola e Luca Argentero – anche premiatori, in coppia, per Carla Signoris –
Personaggi dell’anno Persol/Nastri per Il permesso, diretto da Amendola e interpretato da un Argentero particolarmente incisivo ma soprattutto superpalestrato.
Tutti insieme a Taormina dove la serata dei Nastri d’Argento, con il sostegno del MiBACT Direzione Generale per il Cinema, main sponsor BNL Gruppo Bnp Paribas, vola via leggera nella ‘notte delle stelle’ del cinema italiano. Una notte illuminata anche dal talento internazionale: con Gabriele Muccino che sta per girare in Italia il suo nuovo film, quello di Monica che ha lasciato il teatro senza fiato per la sua bellezza ma anche per una dichiarazione d’amore al cinema italiano: “sono diventata un po’ zingara ma il mio cuore resta sempre qui…” La serata dei Nastri d’Argento, con la regia di Luca Alcini (Ballando con le stelle) e a cura di Laura Delli Colli per il Sngci che organizza il Premio, va in onda anche nel mondo, dopodomani, sabato 15 Luglio, con Rai Italia.
I NASTRI d’ARGENTO 2017
Premio di interesse culturale nazionale, i NASTRI d’ARGENTO, quest’anno alla 71.ma edizione, sono una produzione del SNGCI – Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani – realizzata con il
sostegno del MiBACT, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo – Direzione Generale per il Cinema.
Main sponsor BNL – GRUPPO BNP PARIBAS. Partner istituzionali: a Roma REGIONE LAZIO con il patrocinio e il supporto della Roma Lazio Film Commission e MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo e a Taormina REGIONE SICILIANA, Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo, SICILIA FILM COMMISSION, nell’ambito del progetto “Sensi Contemporanei” e TAORMINA ARTE – SIAE NUOVO
IMAIE Sponsor privati 2017: HAMILTON, PERSOL, WELLA E inoltre: NASTRO AZZURRO, PARISI, BARONESSA, BELLINI Partner tecnici: GE-GRUPPO EVENTI, VIDEOBANK, CONTROL CINE
SERVICE.

Andrea Delogu
Cinema
La lezione di Martin Scorsese

Oggi per fare film “c’è un’enorme ricchezza. Il vecchio cinema e l’andare a vedere un film sul grande schermo possono essere in via d’estinzione, come tutti sappiamo ma c’è anche un nuovo mondo aperto, e questo è entusiasmante, grazie alle nuove tecnologie.
Oggi tutti possono girare un film, ma proprio questa maggiore libertà può rendere per voi le cose più difficili”. Parola di Martin Scorsese, protagonista ieri in una masterclass con gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma (poi visto a ingresso libero in mattinata alla Casa del Cinema), uno degli appuntamenti del suo soggiorno romano, che comprende stasera un altro incontro alla Casa del Cinema per inaugurare con Mean Streets il programma della rassegna “Carta bianca” che il regista ha curato ad hoc.
Nella conversazione con gli studenti, Scorsese si è soffermato sulla sua formazione da regista e su come è nata la sua passione per il cinema passata per Hollywood, il neorealismo (“Il cinema che sentivo più vicino”) e le nouvelle vague degli anni ’60: “Per fare film devi capire dove sei nella vita e come ci sei arrivato. Il mondo per come è oggi ti obbliga a non vivere in un vuoto. Bisogna acquisire conoscenza e consapevolezza dei maestri e anche di quelli che non lo sono stati. Studiare attraverso loro elementi come la composizione, struttura, la lingua, il colore, o assenza di colore. I maestri ti aiutano a trovare te stesso ma questo non vuol dire imitarli, Spesso si impara dai maestri solo per metterli via. Bisogna trovare la propria voce. Poi più avanti magari quei maestri li vai a riscoprire. A me ad esempio è successo con Ozu”. Il cinema “nasce da quello che permetti di vedere allo spettatore nell’inquadratura che hai scelto, dal mostrare al pubblico cosa guardare e come”.
Come regista “non so se scoprire un personaggio è qualcosa che so fare o posso guidare un attore a farlo. Con De Niro ad esempio per Mean Streets parlavamo a stento, perché ci conosciamo da quando avevamo 16 anni, e lui conosceva come me il quartiere e le persone di cui parlavamo. E’ l’unico ancora in vita che conosce il mondo da cui vengo”. Anche per Taxi driver “è stato così. In quel personaggio, la solitudine, il senso di paranoia, il venire isolato era qualcosa che conoscevamo e provavamo, come quella rabbia che schiuma dentro. Non c’era granché di cui parlare”. Per Toro scatenato, “abbiamo chiesto a Paul Schrader di scrivere la sceneggiatura, poi De Niro mi ha portato su un’isola, anche se io da newyorchese odio la sabbia e le spiagge, mentre lui le ama. Ci siamo stati due settimane e mezzo e abbiamo costruito, mettendolo in scena, tutto il film”.
Il regista prova una sintonia simile anche con attori come Ellen Burstyn, Daniel Day Lewis e ora con Leonardo DiCaprio.
“Lavoro con lui perché ha lo stesso mio interesse nelle domande sulla condizione umana anche se ha 30 anni meno di me. Ho imparato da The aviator che non ha paura di andare (emotivamente) in certi posti, non ha la paura di essere respinto dagli spettatori”. Il lavoro con gli attori “è come un organismo vivo che cresce e si sviluppa ogni giorno e mi piace essere come il pubblico per i miei attori”.
Oggi, conclude Scorsese, “spero che il pubblico continui a vedere in me il tentativo di voler studiare cos’è un essere umano, mi auguro che questo arrivi e tocchi l’animo, da The Irishman a Hugo Cabret, un film che ho fatto per mia figlia Francesca quando aveva 10 anni”. In occasione della sua visita al Centro Sperimentale, c’è stata anche per alcuni allievi del corso di sceneggiatura, la possibilità offerta in esclusiva da Hollywood Reporter Roma, di raccontare l’incontro condotto dal presidente della Fondazione Cinema per Roma Gianluca Farinelli: il risultato è uno script, o meglio una chat di gruppo, pubblicata sulla testata, che ripercorre racconti e consigli, aneddoti e suggestioni. (ANSA).
Cinema
Ecco tutti i vincitori dei David di Donatello

Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch è il miglior film della 68° edizione dei Premi David di Donatello. «Un viaggio incredibile. Perché due belgi fanno un film italiano in italiano sulle Alpi? Una storia e un libro incredibile», ha detto il regista dal palco degli studi Cinecittà Lumina. Ad annunciare il vincitore della statuetta più ambita è stata Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano. In programma nella scaletta c’erano 25 premi divisi per varie categorie, senza contare i David alla Carriera a Marina Cicogna e i David Speciali consegnati a Isabella Rossellini e Enrico Vanzina. Carlo Conti ha aperto la cerimonia citando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Il cinema è tutti noi».
Marco Bellocchio miglior regista per «Esterno notte»
A vincere il David di Donatello 2023 come miglior regista è Marco Bellocchio per Esterno Notte. «Non me lo aspettavo, però lo accetto. Quando si diventa vecchi non bisogna fermarsi», ha detto sul palco.
Barbara Ronchi e Fabrizio Gifuni migliori attori protagonisti
Il premio come migliore attrice protagonista è invece andato a Barbara Ronchi per Settembre, che ha battuto Margherita Buy per Effetto notte e Penelope Cruz con L’immensità. «Non so se ridere o piangere. Dedico il premio a due uomini che illuminano la mia vita, se brillo è grazie a loro: Alessandro e Giovanni, che è a casa. Amore, mamma ha vinto il David!», ha detto Ronchi. Miglior attore protagonista anche Fabrizio Gifuni per Esterno notte di Marco Bellocchio in cui interpreta Aldo Moro. «Ringrazio la mia lentezza e la mia fragilità in questi tempi così decadenti», ha affermato dagli studi Cinecittà Lumina.
Emanuela Fanelli miglior attrice non protagonista
Il David di Donatello 2023 per la miglior attrice non protagonista è andato a Emanuela Fanelli per il film Siccità di Paolo Virzì. L’attrice incredula è salita sul palco per i ringraziamenti di rito: «Grazie a Paolo perché mi ha guardato e in questa mestiere bellissimo bisogna essere visti. Non so come abbia fatto a vedere lo sketch in cui prendevo in giro la periferia romana». Classe 1986, romana e comica amatissima, Fanelli ha dedicato il premio alle «persone che amo: mamma e papà, mia sorella gli amici che stanno sul divano e hanno fatto le magliette Fanelli di Donatello. Sembro il prete di Viaggi di nozze, ora me ne vado». Poi la battuta: «Mi è sembrato di esordire in Champions League con voi, non so perché ho usato questa metafora visto che non capisco di calcio», ha detto l’attrice riferendosi alla semifinale disputata questa sera, mercoledì 10 maggio, tra Milan e Inter e conclusasi con la vittoria dei neroazzurri per 0 a 2. A vincere tra gli attori non protagonisti, anche Francesco Di Leva per il film Nostalgia di Mario Martone. «Non sapete ma qui ne state premiando due: non avrei vinto senza Pierfrancesco Favino», ha detto Di Leva.
Elodie vince il premio per la miglior canzone
La migliore canzone a vincere il David di Donatello 2023 è Proiettili (ti mangio il cuore) di Joan Thiele, Elisa Toffoli ed Emanuele Triglia, scritta e interpretata da Elodie e Joan Thiele. «Sono felice io non vinco mai», ha detto la cantante romana che è anche interprete nel film Ti mangio il cuore del regista Pippo Mezzapesa.
Migliore regista esordiente: Giulia Louise Steigerwalt
Giulia Louise Steigerwalt vince la statuetta per la migliore regista esordiente per il film Settembre con Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio e Thony.
Fotografia a Impens per «Le otto Montagne» e montaggio a Calvelli per «Esterno Notte»
Miglior direttore della fotografia Rubén Impens per Le otto montagne diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Mentre il David di Donatello per il miglior montaggio va a Francesca Calvelli per Esterno notte con la collaborazione di Claudio Misantoni.
«Il Cerchio» miglior documentario
Il premio per il miglior documentario va a Il cerchio di Sophie Chiarello: «Lo dedico ai bambini che possano trovare il loro cerchio che li accoglie», ha detto la regista.
Andò, Chitine e Gaudiosi la miglior sceneggiatura per «La stranezza»
La statuetta per la miglior sceneggiatura va a Roberto Andò con Ugo Chitine e Massimo Gaudioso per La Stranezza, film con Ficarra e Picone e Toni Servillo nei ruolo di Luigi Pirandello.
Premio per la scenografia e i costumi
Entrambi i David di Donatello vanno al film di Roberto Andò, La stranezza. In particolare, Giada Calabria per l’arredamento e Loredana Raffi. Mentre Maria Rita Barbera vince la statuetta per i migliori costumi.
Bollani miglior compositore e Iacoponi vince per il miglior trucco
Il David come miglior compositore è di Stefano Bollani per il film Il pataffio di Francesco Lagi. «La mia prima candidatura, entro nella famiglia del cinema», ha detto. Enrico Iacoponi vince, invece, il miglior trucco per la pellicola di Marco Bellocchio, Esterno Notte.
Cinema
Debutta in prima serata il film: “Favolacce”

La grottesca meschinità degli adulti, egoisti e disattenti e la visione del mondo più ordinata e complessa dei loro figli: due mondi contigui destinati a incontrarsi solo in maniera deflagrante e terribile.
È il film “Favolacce”, di Damiano e Fabio D’Innocenzo, in onda lunedì 17 aprile 2023 alle 21.15 su Rai5. Nel cast Elio Germano, Tommaso Di Cola, Lino Musella, Ileana D’Ambra, Cristina Pellegrino, Giulia Melillo, Laura Borgioli, Enrico Pittari, Federico Majorana, Giulia Galiani.
In un comprensorio della periferia romana vivono diverse famiglie di estrazione popolare, legate fra loro anche dall’amicizia dei loro figli che frequentano la stessa scuola. Ma i rapporti fra gli adulti, al di là di una esile convenienza, sono intrisi di invidia e livore.
Favolacce e i ragazzi
Proprio a scuola i ragazzi apprendono come fabbricare una bomba artigianale, grazie a un insegnante che trasmette loro, involontariamente, le nozioni necessarie a mettere insieme l’ordigno. La reazione delle famiglie, pur stordite e disattente, provoca il licenziamento del docente che, prima di lasciare l’istituto, indurrà i suoi alunni a un’atroce vendetta.
Al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2020, il film – prodotto da Pepito Produzioni, Rai Cinema, Vision Distribution, Amka Film Production, Qmi – ha vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura.
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