

In Tendenza
Non occorre l’esercito ma un esercito di maestre di scuola elementare
Renzo Piano lo definisce “il rammendo”. Non più interventi di grandi dimensioni che in passato hanno creato situazioni di forte disagio e di emarginazione ma un costante e paziente lavoro di ricucitura dell’esistente e di trasformazione delle aree urbane più deteriorate.
“A Milano l’icona delle periferie è il Giambellino. Costruito alla vigilia della seconda guerra mondiale oltre il sobborgo più estremo, non ha mai goduto di manutenzione e oggi paga i decenni di abbandono. Un quartiere difficile, come ce ne sono tanti a Palermo, ma vivo. Luogo di artisti, di attivisti sociali così come di malavitosi, da Renato Vallanzasca a Francis Turatello che teneva al Giambellino la sua bisca notturna, frequentata spesso da insospettabili politici e uomini d’affari). Al Giambellino, infatti, nacquero le Brigate Rosse e nei suoi giardini si diffuse per primo lo spaccio e il consumo dell’eroina. La vita al Giambellino è difficile ancora oggi, per il degrado, le condizioni economiche degli abitanti, i problemi storici a partire dall’abusivismo gestito da associazioni criminali.”
Renzo Piano ha investito nel Giambellino al punto da creare un gruppo di lavoro di giovani architetti che hanno elaborato un piano di azione per ridare vita al quartiere. Interventi semplici, poco costosi, possibili, sostenibili, dal punto di vista economico e sociale. Hanno iniziato abbattendo un muro del mercato comunale per garantire l’accesso al parco pubblico dove ci sono anche gli orti gestiti dagli abitanti. Hanno pensato di unire i cortili interni; hanno spiegato agli abitanti come iniziare a fare da sé le prime ristrutturazioni.
Il lavoro al Giambellino è oggi documentato in un sito, “G124”.
Cultura
Taobuk, sempre più contest internazionale

Un ponte tra gli studenti delle Università Italiane e del resto del mondo per la creazione e progettazione di un’installazione architettonica che esplori lo straordinario rapporto che si crea tra il luogo dove si legge e il libro che si legge; tra il lettore e l’ambito spazio-temporale della letteratura; un’installazione che sarà posizionata nella Piazza IX Aprile, fulcro vitale della città, nel corso della 11ma edizione di Taobuk Festival Internazionale del Libro di Taormina, www.taobuk.it
Un’opera per dare dimensione fisica e centralità urbana alla lettura e alla scrittura, dove i libri diventano spazio da esplorare, in una Metamorfosi continua, il tema chiave di questa edizione di Taobuk che si terrà dal 17 al 21 giugno.
La Giuria
incaricata di valutare le opere prodotte dai partecipanti, sarà composta da Sara Banti, caporedattore della rivista Abitare, media partner dell’iniziativa, dalle scrittrici Helena Janeczek ed Evelina Santangelo e dagli architetti Fran Silvestre della Universitat Politecnica de Valencia e Giovanni Francesco Tuzzolino, della Università degli Studi di Palermo.
Il contest “Lo Spazio dei Libri” sarà curato da un comitato scientifico composto dalla Presidente di Taobuk, Antonella Ferrara, dall’Architetto, Professor Giovanni Francesco Tuzzolino, dal Presidente Consulta Architetti Siciliani Pino Falzea e da due archistars internazionali come Ali Abu Ghanimeh, Presidente del Forum Internazionale Architetti del Mediterraneo e Sahar Attia, del Dipartimento di Architettura dell’Università del Cairo.
La struttura progettata dai partecipanti sia individualmente che in gruppi, vedrà impegnati studenti regolarmente iscritti ai Corsi di Laurea in Architettura o Ingegneria di Università Italiane e straniere e dovrà essere caratterizzata da un’articolazione formale destinata alla lettura, in un dialogo tra interno ed esterno, tra dentro e fuori, che faccia da cornice al paesaggio circostante.
Le dimensioni dell’opera non dovranno superare 2,5×2,5 mt in pianta e i 5 mt di altezza e il materiale scelto dovrà essere il legno, in un equilibrio tra sostenibilità e design.
Il progetto nella sua interezza dovrà consentire la seduta di una o più persone e permettere la lettura così come la conservazione di alcuni libri.
Il progetto vincitore sarà realizzato da Effezone Arredamenti, www.effezone.it, partner tecnico dell’iniziativa e l’opera sarà illustrata in parole con un testo descrittivo in italiano ed in inglese.
I termini di partecipazione
sono contenuti in un bando che potrete scaricare qui con un click e il progetto dovrà essere consegnato entro il 19 aprile. Il comitato tecnico scientifico formato dal Direttore Tecnico Effezone Arredamenti, Antonino Filippello, dagli architetti Paolo de Marco, coordinatore del comitato, da Gianni Geraci, Vincenzo Palumbo, Odette Rigano e Maria Teresa Sapia, coordineranno l’aspetto tecnico del contest. Entro il 3 maggio 2021, in base ai criteri indicati nel bando, la Giuria proclamerà il progetto vincitore, insieme al secondo e al terzo classificato e il primo classificato, sarà invitato a prendere parte, nel corso di Taobuk 2021, ad un panel dedicato, dove, insieme a personalità di spicco del mondo dell’architettura e della letteratura, si parlerà del rapporto tra il libro e lo spazio che lo contiene.
«Vogliamo incoraggiare gli architetti di domani – spiega la fondatrice e presidente di Taobuk, Antonella Ferrara – a donare spazio e forma al rapporto straordinario che si crea fra il luogo e il libro, fra il lettore e l’ambito specifico della lettura. Agli studenti proponiamo di progettare, attraverso il proprio segno e il proprio linguaggio espressivo, una architettura minima che, insieme al valore di centralità urbana, possa esprimere il valore della manifestazione letteraria, la sua dimensione internazionale e al tempo stesso il forte e radicato legame con la città di Taormina».
Cultura
C’era una volta e c’è ancora, il festival Illustramente

In Tendenza
Coronavirus: è necessario essere prudenti


Occorre dunque maggiore prudenza da parte di tutti: da coloro che scrivono, da quegli scienziati o ‘presunti tali’ che divulgano nozioni e ipotesi scientifiche sull’andamento della pandemia, non corroborate però da evidenze. Si corre inevitabilmente il rischio di fornire informazioni fuorvianti ai cittadini. E di creare caos.Occorrerebbe che i medici più accreditati e più attivi nell’emergenza si riunissero attorno ad un tavolo e creassero semmai un position paper, un “documento di posizione”
E’ necessario dunque divulgare un’informazione responsabile, prudente. L’informazione pacata alza le difese immunitarie contro il virus della paura; non ci sono ancora strumenti farmacologici in grado di prevenire l’infezione, quindi le strategie e le misure anti-covid sono necessarie ed è essenziale applicarle con particolare cura; compresa l’informazione.
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