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Cultura

Non possiamo tacere. Adesso parla la Diocesi!

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Documento diocesano in preparazione alle elezioni politiche e regionali del 25 settembre

Nella calda serata del 5 settembre  il cortile dell’Arcivescovado e il salone dei Vescovi pera gremito di rappresentanti di associazioni, sindacati, candidati alle elezioni regionali e nazionali per la presentazione del  documento  redatto dall’Ufficio Problemi Sociali e Lavoro dell’Arcidiocesi di Catania, in preparazione alle Elezioni Politiche e Regionali del 25 settembre

Nel saluto di accoglienza Mons. Luigi Renna ha ben definito le motivazioni pastorali dell’incontro, finalizzato ad una presa di coscienza civica e al forte senso di responsabilità nell’esercizio del diritto e del dovere civico di votare, come suggerito anche dal messaggio dei Vescovi di  Sicilia “per una solidarietà fattiva, congiunta a responsabile sussidiarietà” .

Auspicando un incontro ed un costruttivo dialogo tra quanti si sono impegnati nell’esercizio di impegno politico, alla luce delle indicazioni dal Compendio della dottrina sociale della Chiesa ( artt. 568 e 573) ha invitato tutti a mettere in azione non “il pensiero calcolante”, bensì il “il pensiero pensante” che guida alla scelta del miglior bene per la comunità cittadina e regionale.

Insieme al dovere di votare è necessario  “vigilare” perché le promesse elettorali non restino vane e  sia realmente presente e visibile  nell’azione politica la ricerca del bene comune, l’attenzione agli ultimi, a chi voce non ha , ai giovani senza lavoro o costretti a lasciare la Sicilia , alle famiglie  che vivono la povertà economica ed educativa.

Il documento “Non possiamo tacere” che sarà inviato a tutti i candidati delle prossime elezioni nazionali e regionali, attingendo alle fonti bibliche e alla dottrina sociale della Chiesa, costituisce un vademecum operativo , quasi un’agenda di lavoro, per il bene della Comunità catanese e siciliana.

Il moderatore Giuseppe Di Fazio ha invitato Don Piero Sapienza a presentare la genesi  e l’articolazione  del documento  che è stato illustrato dal dott. Claudio Sammartino, già Prefetto di Catania.

Il documento analizza “le grandi sfide” e presenta una dettagliata fotografia delle criticità e delle emergenze della realtà catanese: il lavoro, la casa, la scuola, la dispersione scolastica, l’ecologia, la corruzione, la devianza minorile.

Da questa analisi  scaturisce la traccia delle priorità per una politica regionale e locale, capace di rispondere ai bisogni del territorio.

La pandemia e la crisi economica, anche internazionale, hanno aggravato le povertà economica di cui soffre la Sicilia, evidenziando che il 42,2% dei cinque milioni di persone che vivono in povertà assoluta abitano in Sicilia.

Alla crisi economica si aggiungono la disoccupazione, registrando come oggi “ben 4 giovani su 10 sono senza lavoro” e la “povertà educativa “che registra in Sicilia il tasso più elevato di dispersione scolastica: ben il 19,4% a fronte di una media nazionale del 13,1%. La Città metropolitana di Catania, inoltre, si colloca al primo posto fra le altre 13 Città metropolitane con il 25,2% di abbandono scolastico.

La chiusura dei Centri di Formazione Professionale gestiti dai salesiani ha aggravato il disagio di tanti ragazzi che” restano prigionieri nelle loro periferie, senza dignità e senza un orizzonte di futuro umano e professionale”.

Si segnala inoltre la carenza di asili nido; di scuole a tempo prolungato, anche per la carenza di strutture, di servizi mensa, di spazi adeguati alle attività ricreative dei minori nei quartieri di periferia.

Tali carenze influiscono negativamente e, privando i ragazzi dei servizi di istruzione e formazione, si incrementa di fatto la devianza, la manovalanza della mafia, della droga e della malavita.

Nel documento non mancano i riferimenti alla tutela e salvaguardia dell’ambiente che costituisce patrimonio da custodire per le generazioni future, come suggerite dall’Agenda 2030.

Incrementare le politiche e di iniziative a sostegno delle famiglie e  in difesa della cultura alla vita, fin dal suo inizio e nel suo svilupparsi; assicurare alle famiglie   la libertà di scelte educative; garantire accoglienza e cura delle persone svantaggiate, fragili e disabili, di anziani e minori, sono i diversi campi di azione della solidarietà e sussidiarietà, nei quali  operano con positività gli attori del volontariato, ma è necessario l’appoggio ed il sostegno dei politici attenti e impegnati nella ricerca del bene comune.

L’azione di volontariato e della Caritas sono dei segni concreti di impegno politico e di risposta ai bisogni della gente.

Il prof. Rosario Sapienza dell’Università di Catania ha illustrato le prospettive di sviluppo connesse al PNRR, occasione imperdibile e da rendere efficace per lo sviluppo dell’Isola.

Gli interventi programmati di Febronia La Micela, segretaria della Consulta dell’Apostolati dei Laici, dei rappresentati sindacali della CISL, Ugl, Confcommercio , dell’avv. Enzo Guarnera e Antonio Inserra hanno dato eco ai messaggi dei relatori nell’impegno a “Non tacere”, “Non restare alla finestra” “,Farsi carico dei problemi del territorio” e  contribuire a risolverli ,”vigilando sulla reale evoluzione delle promesse e dei progetti lanciati in campagna elettorale e sulla reale attuazione del principio di sussidiarietà.

Giuseppe Adernò

Cultura

Giuseppe Lavenia racconta la guerra

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struire soltanto nella vicendevole fiducia”

Queste espressioni del messaggio di Papa Francesco per la 57.ma Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, hanno motivato l’ultimo incontro culturale del 18° Festival della Comunicazione, che ha avuto luogo, sabato 20 maggio nel Salone dei Vescovi.

Giuseppe Lavenia ,  giovane giornalista RAI, originario di Adrano,  ha raccontato i 95 giorni trascorsi a Codogno,   il 21 febbraio 2020 con il “paziente 1” e la successiva esplosione del Covid 19. L’esperienza dei primi giorni della pandemia hanno segnato fortemente l’opinione pubblica ed ha  contribuito ad una presa di coscienza  in relazione al benessere sociale.

Il racconto ha coinvolto l’attento pubblico ed è stato evidenziato lo stile di comunicazione e di relazione che il giornalista mette in atto nel preparare i servizi di informazione per il grande pubblico della televisione.

La paura e la tensione provata nei campi di guerra, al suono delle sirene di allarme; il contatto con i profughi che lasciano la loro terra per sfuggire ai bombardamenti; l’incontro con i bambini oncologici e l’improvvista e originale partita di calcio, sono alcune delle immagini del racconto che Giuseppe Lavenia ha fatto “parlando col cuore” e testimoniando come  nella  trasmissione di una notizia ci sono modi diversi di comunicare e quando si trasmettono valori si entra in sintonia con il pubblico/lettore/spettatore e parte un messaggio che aiuta a vivere bene.

L’incontro, moderato da  Marco Carrara, di Bergamo  in presenza e Dorella Cianci  di Cerignola in videocollegamento  sul tema  “Comunicazione , guerra, disarmo” è stato promosso anche con la collaborazione del diacono Alessandro Rapisarda, dell’Ufficio  diocesano delle Comunicazioni sociali.

L’Arcivescovo Mons Luigi Renna, a conclusione dell’incontro, apprezzando il prezioso lavoro dei  giovani giornalisti  ha fatto luce sulla vocazione/missione del comunicatore che nel dare notizie che possono “costruire o distruggere, orientare o disorientare, rendere felici o infelici”, facendo partire il messaggio dal cuore, ricco di attenzione e sensibilità umana, trasmette  certamente un raggio di speranza e di futuro.  Come affermava Giorgio La Pira: “C’è una primavera che si prepara in questo inverno apparente ”

Giuseppe Adernò

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Cultura

Etica della comunicazione, un convegno a Catania

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Nella giornata conclusiva del  18° Festival della comunicazione”  il  tema ”L’etica della comunicazione, promozione della salute e benessere”  è stato proposto  quasi come  sintesi del cammino  in preparazione alla 57° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

Sono stati messi a dimora tanti piccoli semi  i giornalisti e i comunicatori  hanno il dovere di rende vivo e dinamico il cantiere della comunicazione  secondo le indicazioni del messaggio di quest’anno ha percorso i sentieri della comunicazione analizzando le molteplici ambiti relativi alla  coesione sociale, ai principi e ai  valori della sussidiarietà, del senso della vita, al ruolo della donna nella società, al controllo delle emozioni, alla paura come dono,  alla cultura del digitale in famiglia, al messaggio del Verga e alla comunicazione delle buone notizie, e all’incontro con i giornalisti inviati di guerra. Non sono mancati   i temi emergenti della nostra realtà locale: la legalità, la dispersione scolastica e la valorizzazione del territorio Etna  e i principi dell’ecosostenibilità ambientale.

ETICA DELLA COMUNICAZIONE nelle professioni nell’attenzione alla salute  e l’agire etico della pubblicità

Nell’incontro di sabato 20 maggio  è stato affrontato il tema dell’ETICA  DELLA COMUNICAZIONE, o forse ancor meglio  ETICA NELLA COMUNICAZIONE non come enunciazione teorica, ma come etica,  che sollecita un comportamento  inteso come modo di pensare  e di sentire i  principi morali e deontologici che  poi si traducono nell’agire, nell’azione incarnata nell’esercizio della  professioni  attraverso i  compiti sociali  specifici delle varie professioni, orientate tutte  al benessere del singolo e della collettività che corrisponde.

Tutto ciò afferisce alla pratica Politica, intesa come ricerca del bene comune, di quel benessere sociale che investe l’integralità della dimensione umana.

Il tema del benessere è stato il filo conduttore degli interventi  che hanno aiutato a riflettere a interiorizzare e consolidare principi e valori e poi  si traducono nelle azioni e  nell’esercizio della cittadinanza attiva e responsabile, che impegna ciascuno a rispondere  con  abilità e competenza nelle molteplici esperienze esistenziali

Ha introdotto gli interventi, coordinati dal prof. Giuseppe Adernò, presidente provinciale UCSI, l’Arcivescovo Mons Luigi Renna,  che già nella conferenza stampa dei presentazione del Festival, tra i processi di innovazione nella diocesi ha inserito il “cantiere dei giornalisti” affinché nell’esercizio della “vocazione di operatori dell’informazione  si sentano parte integrante della Chiesa”

Il tema della 57° Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali Parlare  col cuore e farlo con mitezza” completa  la trilogia  dei verbi: Andare e vedere; Ascoltare con l’orecchio del cuore, che negli anni precedenti hanno scandito i passi  del percorso formativo e di guida etica proposto da Papa Francesco.

Il prof.  Felice Giuffrè, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Catania e membro laico del CSM  nel magistrale intervento ha riletto i principi etici della Carta costituzionale , che definiscono le caratteristiche della deontologia professionale che  sollecita e impegna ogni cittadino, soggetto sociale, a cooperare per il bene comune ed essere testimone credibile dei valori sanciti della Costituzione.

Con una ricchezza di esperienza e di saggezza professionale dott, Augusto Consoli , specialista in ambito psichiatrico, docente di bioetica, presidente nazionale  della Società scientifica per lo studio delle dipendenze patologiche; coordinatore del Gruppo alcologico regionale  e del gioco d’azzardo patologico della Regione Piemonte ha trattato bel rapporto tra etica e bioetica  il tema  del  “benessere”  che tende allo star bene del cittadino nella dimensione della salute  fisica e mentale e  in riferimento all’ambito sanitario ha analizzato  gli aspetti  della  comunicazione dialogica tra medico e paziente  e nella presentazione degli antidoti alle difficoltà emergenti ha evidenziato la capacità critica di saper interpretare i messaggi  che possono creare distorsioni  nella  condivisione dei percorsi di salute, auspicando che tale prassi metodologica non fosse riservata ai medici “eroi” o delegata alla chatGPT.

L’intervento della giornalista Pinella Leocata ha indirizzato l’attenzione ai casi di malasanità e di cattiva gestione del servizio sanitario

L’ottica di una comunicazione responsabile e del businnes etico , grazie al contributo della dott.ssa Emilia Grazia Costa, di Torino  esperta in ricerca, marketing e vendite , responsabile dei progetti speciali della Rai sui tema della pubblicità ha offerto all’attento pubblico  nuovi orizzonti  di cittadinanza attiva e di positiva fruizione dell’ecosfera mediale  che comprende i molteplici canali della comunicazione e delle relazioni sociali,

L’agire etico della pubblicità e l’ottica di una comunicazione commerciale responsabile impegna ad rispettare indicazioni e norme di certificazione, misurazione, sostenibilità   e per essere a servizio di tutti necessita di un’attenzione speciale anche nei confronti delle disabilità, creando un modello di “pubblicità inclusiva”.

Interventi specifici sull’etica nella professione del giornalista sono stati proposti dal presidente nazionale della FISC, (Federazione Settimanali Cattolici), Mauro Ungaro,  il quale ha esplicitato le finalità del servizio di informazione e formazione che svolgono i settimanali cattolici, che “danno voce a chi voce non ha “ ed  il segretario nazionale UCSI e tesoriere dell’Ordine dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Salvo Di Salvo, nel constatare come i social media, alla portata di tutti, diffondono notizie, e non sempre vere e circostanziate, sollecitano la responsabilità del giornalista che racconta la verità “con lo stile sapiente della carità”.

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Cultura

Il messaggio della 57°  Giornata delle Comunicazioni

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“Parlare col cuore e farlo con mitezza”

 

E’ stato illuminante l’intervento del giornalista Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della CEI, il quale ha evidenziato come il tema proposto conclude la trilogia dei verbi, scandita dagli ultimi tre messaggi annuali: Andare e vedere (consumare le suole delle scarpe), Ascoltare con l’orecchio del cuore, Parlare  col cuore e farlo con mitezza”

Rileggendo i titoli dei dieci messaggi di Papa Francesco si ricostruisce il cammino della narrazione che diventa incontro, dialogo, messaggio di verità e di speranza per le famiglie, per la società, per la storia di ogni uomo, a servizio dell’intera comunità umana.

Nel messaggio del 2014  “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro la sottolineatura del termine autentico, trova riscontro nell’esercizio della prossimità  ben descritto dalla parabola del “Buon samaritano” che  si ferma, scende, vede, ascolta  il dolore dell’uomo e parla col cuore agendo, fasciando le ferite, offrendo un servizio, rispondendo ad un bisogno, “secondo verità e carità”

Queste parole sollecitano l’impegno a disarmare il linguaggio e renderlo prossimo “col cuore”, centro pulsante della vita.

Il convegno è stato introdotto e moderato da Suor Cristina Beffa, delle Figlie di San Paolo, la quale, nel descrivere il percorso del Festival che quest’anno  ha come centro la diocesi di Catania, ha annunciato che  la prossima tappa sarà la diocesi di Tortona.

La prof. Gianna Maria Cappello, dell’Università di Palermo, presidente del MED – Associazione italiana per l’Educazione ai Media- ha messo in luce i rischi e le opportunità che la comunicazione in rete veicolata dai social-media producono per i giovani.  L’intento educativo è orientato a coltivare la consapevolezza, ed un’efficace relazione tra le persone,

La velocità della rete digitale sollecita creatività e alto senso civico, dando spazio anche all’Educazione civica che oggi comprende anche l’educazione digitale.

Il terzo intervento è stato affidato al prof. Massimiliano Padula, docente di “Scienze della comunicazione sociale” presso l’Istituto Pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense, autore di testi come “Comunica il prossimo tuo-   Cultura digitale e prassi pastorale” e “Comunicare il bene”.

Il prossimo 60° anniversario del decreto conciliare  “Inter mirifica” –  4 dicembre 1963, ripropone  il tema della comunicazione tra le “meravigliose invenzioni tecniche del nostro tempo” e  sollecita un’attenta riflessione  affinché la comunicazione fatta col cuore risulti efficace e produttrice di bene.

La fecondità spirituale del messaggio cristiano si traduce in generatività umana , superando la dicotomia tra fede e cultura e nella prassi comunicativa di oggi dal tradizionale  ruolo di consumatori di notizie, con il digitale, oggi considerato “bene primario”,  ogni persona diventa fonte editoriale, produttore e distributore di notizie e messaggi.

Nel dibattito che è seguito alle relazioni sono stati evidenziati i temi della pastoralità e della catechesi, e sono stati ribaditi i principi della responsabilità e della formazione indispensabile per rispondere in maniera adeguata alle mutate prassi comunicative della società di oggi,

L’Arcivescovo, Mons Luigi Renna, a conclusione dell’incontro, esprimendo soddisfazione per la convergenze delle diversi arti comunicative che sono state presentate nel ricco programma del Festival:  convegni, libri, teatro, musica, arte ,cinema, solidarietà, citando l’espressione dei San Francesco di Sales , “Amare bene per dire bene” ha dettato la prassi operativa del buon comunicatore, capace di trasmettere messaggi e parole, pensate col cuore.

Giuseppe Adernò

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In Tendenza