Wanted Cinema, l’etichetta distributiva portavoce di un cinema coraggioso e non convenzionale, debutta con la sala virtuale “Wanted Zone”, nuova piattaforma digitale, in collaborazione con MYmovies, dedicata ai film “ricercati”: la proposta di un palinsesto di opere inedite e in anteprima, film provenienti dai festival, vincitori di premi e apprezzati dalla critica e dal pubblico internazionale, a partire da giovedì 21 maggio.
Wanted Zone offre spazio a tutti quegli esercenti che non possiedano ancora la propria sala virtuale e i servizi ad essa associati. Non ci sono vincoli. L’esercente, infatti, può decidere di utilizzare la piattaforma temporaneamente, anche per proporre al proprio pubblico un unico film “ricercato”.
“Sin dai primi di marzo ci siamo messi a studiare modi per affrontare la crisi senza dimenticare la centralità della sala. Abbiamo escluso da subito l’ipotesi di atterrare con i nostri titoli novità direttamente sulle numerose piattaforme VOD – ha spiegato Anastasia Plazzotta, CEO della distribuzione – spinti dal desiderio di continuare a lavorare con coloro che ci hanno sempre sostenuto e accompagnato fedelmente nella proposizione al pubblico dei nostri contenuti. Parlo degli esercenti liberi e indipendenti, che selezionano sempre con cura i titoli da proporre alla propria comunità di spettatori. Noi, in qualità di distributori, forniremo a queste sale – che si appoggino o meno alla nostra piattaforma – delle ‘prime visioni’ a cadenza settimanale o bisettimanale. Lavoreremo come se si trattasse di vere e proprie uscite theatrical e inviteremo ‘al cinema’ registi e ospiti, a disposizione per un Q&A via chat con il pubblico, come siamo soliti fare con le uscite tradizionali”.
L’iniziativa promossa da Wanted Cinema punta sul coinvolgimento attivo delle sale cinematografiche: sarà l’esercente ad aprire le porte della sala virtuale al proprio pubblico, a coinvolgerlo sul territorio con le consuete modalità di comunicazione e promozione, dalla pubblicazione del trailer sul sito all’invio della newsletter, alla condivisione della programmazione sui canali social. Per usufruire della piattaforma virtuale Wanted Zone, l’esercente interessato non necessariamente dovrà essere già dotato di una propria biglietteria elettronica. Sarà la stessa piattaforma a fornire questo servizio. I rapporti tra distributore ed esercente saranno come sempre regolati su base percentuale e a quest’ultimo sarà riconosciuto il 40% del nettissimo sul prezzo del biglietto.Il pubblico acquisterà il biglietto dal sito del proprio cinema di riferimento: a ogni spettatore sarà assegnato un codice che corrisponde a un “poltrona in sala”, fino ad esaurimento posti. Le proiezioni si svolgeranno in date e ad orari precisi. La biglietteria sarà aperta per prevendite e rimarrà attiva fino al termine dello spettacolo. Coloro che avranno acquistato il biglietto, infatti, potranno vedere il film in live insieme agli altri oppure nelle 24 ore successive al primo accesso. Il biglietto sarà uguale per tutte le sale d’Italia aderenti a Wanted Zone: € 6,99 per le Prime Visioni; € 3,99 per i film di Catalogo.
La sala virtuale debutta con due titoli inediti, non ancora disponibili su alcuna piattaforma streaming: PJ Harvey – A Dog Called Money, diretto dal pluripremiato fotografo irlandese Seamus Murphy e il candidato all’Oscar Alla mia piccola Sama, della regista Waad al Kateab. I due film, in programma rispettivamente alle 19.00 e alle 21.00, saranno introdotti dagli interventi del giornalista e critico musicale Enrico Assante e dalla regista e protagonista Waad al Kateab.
Disponibili su Wanted Zone dal 28 maggio, In ogni istante, del celebre documentarista Nicolas Philibert. E ancora, in occasione dell’uscita del Premio della Giuria a Cannes, I Miserabili, del regista Ladi Ly, Wanted ripropone, nella stessa data, il pluripremiato A voce alta, co-diretto da Stéphane de Freitas e proprio dallo stesso Ladj Ly. Nelle settimane successive, IYengar – Maestro di yoga, documentario incentrato sulla vita e sugli insegnamenti del maestro B.K.S Iyengar. Mentre, per i più picciniGordon & Paddy – Il mistero delle nocciole.
“The end” del regista candidato all’Oscar, Joshua Oppenheimer presentato nelle profondità della miniera di sale di Petralia
Più di 80 giornalisti provenienti da tutta Europa, invitati dalla società di Distribuzione I Wonder, hanno vissuto una delle esperienze più straordinarie e immersive che difficilmente potranno dimenticare nella loro vita. La miniera di sale di salgemma di Raffo, frazione di Petralia Soprana, in provincia di Palermo, gestita dalla società Italkali, per oltre un mese, aveva ospitato, nel 2023, un centinaio di maetsranze, provenienti da tutto il mondo, per girare il film del regista, candidato all’Oscar, Joshua Oppenheimer, “The end”. E’ qui che è tornato assieme ai produttori e parte del cast per presentarlo in anteprima alla stampa internazionale. Arriverà in sala, distribuito da I Wonder Pictures, il prossimo 3 luglio.
La location
Lo scenario mozzafiato, un sito geologico di circa cinque milioni di anni fa, con oltre 80 km di gallerie, distribuite su otto livelli, scavate fino a profondità oceaniche. In una di esse gli organizzatori hanno installato un maxi schermo e proiettato il film, con una acustica perfetta. Tanti gli ospiti della Sicilia Film Commission della Regione siciliana, diretta da Nicola Tarantino e tutti autorevoli; per quasi due ore mezza sono stati rapiti dall’incanto del film e dell’ambiente circostante, totalmente isolato dal mondo esterno per via della sua profondità. Dopo un primo briefing con il direttore della miniera, caschetto di protezione in testa, la discesa nelle viscere della terra, visitando prima il Museo “SottoSale”, realizzato con opere straordinarie e, dopo la proiezione, con i pullmini a percorrere alcuni chilometri, poer raggiungere le location , che l’Italkali ha voluto mantenere. Pochi elementi di scena che, come per magia, hanno preso vita nel racconto emozionato di Oppenheimer, che a tutti è sembrata più una meditazione.
Il film
Lo aveva già fatto nell’opera che lo ha consacrato a livello internazionale, “The act of killing” (L’atto di uccidere, 2012), e si è ripetuto anche in questo straordinario lavoro, non abbandonando mai il suo sguardo sul senso di colpa e sulla rimozione, che affida a un cast stellare. The end è una sorta di musical atipico, con un linguaggio a metà tra il filosofico e il surreale affidando agli attori momenti di alienazione claustrofobica legati alla necessità di vivere in un bunker per la scomparsa fuori dell’intera popolazione. Durante il suo racconto ai giornalisti Joshua, con accanto la produttrice e l’attore George MacKay, ha chiesto agli ospiti di chiudere gli occhi e, nel buio, “ascoltare il silenzio” per riflettere sulla crisi irreversibile dell’essere umano e sulla sua incapacità di affrontare con responsabilità i suoi errori. Spetta all’uomo scegliere che direzione prendere nel futuro se continuare a distruggere la specie e l’ambiente e quindi vivere, come ha detto il regista, “nell’illusione confortante delle menzogne”.
La sceneggiatura
E’ firmata dallo stesso regista con Rasmus Heisterberg (“Uomini che odiano le donne”), prende vita nelle splendide musiche di Marius de Vries (“Romeo+Giulietta”) e Joshua Schmidt (“Adding machine”), con testi dello stesso Oppenheimer. E’ proprio l’uso del musical, come forma di linguaggio raffinato e coinvolgente, che caratterizza il film per la sua leggerezza che diventa intensità espressiva nel raccontare “un canto struggente” come è stato definito da Andrea Romeo, ideatore di Biografilm, nell’introdurre la proiezione. Presentato in anteprima mondiale al Telluride Film Festival e successivamente al Toronto International Film Festival, il film nasce da una prestigiosa collaborazione internazionale tra Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Regno Unito e Svezia.
La trama
Il mondo è finito. Ma l’umanità, forse, no. In un bunker sotterraneo riarredato come una casa di lusso, vivono e sopravvivono: Madre (il premio Oscar Tilda Swinton), Padre (il candidato all’Oscar Michael Shannon) e Figlio (George Mackay); cercano di mantenere la speranza e un senso di normalità aggrappandosi a piccoli rituali quotidiani. Ma l’arrivo di una ragazza dall’esterno (Moses Ingram) incrinerà il delicato equilibrio di questo apparente idillio familiare.
Il regista
Joshua Oppenheimer è cresciuto ad Harvard e a Central Saint Martins; i suoi primi lavori, i cortometraggi The Globalisation Tapes, The Entire History of the Louisiana Purchase (1998), These Places We’ve Learned to Call Home (1996). L’esordio nel suo primo lungometraggio, nel 2012 con The Act of Killing dopo avere studiato per decenni l’opera terrificate delle milizie della morte in Indonesia e raccolto le testimonianze agghiaccianti delle vittime. Il film è stato presentato in anteprima in Italia, nel 2013, nel corso della nona edizione di Biografilm Festival, dove ha vinto il Premio della Giuria Internazionale con la motivazione “…un’avvincente, intrepida, terribile, esibizione del male e per la sua regia innovativa”. Ha vinto un BAFTA, il premio ecumenico Panorama a Berlino, il CPH:DOX Award e molti altri. Candidato agli Oscar per il Miglior Documentario 2013. Il suo secondo lungometraggio, The Look of Silence, sempre incentrato sui massacri indonesiani, ha vinto il Gran premio della giuria alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ed è stato distribuito in Italia prima che nel resto del mondo, ricevendo pure una nomination agli Oscar 2016.
Al via i bandi Biennale College Cinema – International e Biennale College Cinema – Immersive, aperti entrambi dal 6 maggio al 7 luglio.
Biennale College Cinema è un’attività strategica rivolta alla formazione di giovani filmmaker provenienti da tutto il mondo. Biennale College vuole promuovere i talenti offrendo loro di operare a contatto di maestri per la messa a punto di “creazioni”.
Il principale scopo è quello di affiancare e arricchire la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con un laboratorio di alta formazione, ricerca e sperimentazione, per lo sviluppo e la produzione di opere audiovisive a micro-budget, aperto team di registi e produttori di tutto il mondo.
Biennale College Cinema riceve il sostegno del Ministero della Cultura e il sostegno aggiuntivo di Chanel.
Biennale College Cinema si avvale della collaborazione accademica con TheGotham Film & Media Institute di New York e del TorinoFilmLab.
Biennale College Cinema – International
Il bando è rivolto a team composti da regista e produttore, provenienti da tutto il mondo.
Biennale College Cinema selezionerà nove progetti internazionali a microbudget che saranno invitati a partecipare a un workshop di 10 giorni a Venezia.
La sfida è di realizzare – al termine di un percorso della durata di un anno e che segue l’intero arco di ideazione, sviluppo, produzione, regia, marketing, audience engagement e distribuzione di un film – fino a quattro opere audiovisive di lungometraggio a micro-budget.
Torna a Palermo per la sua seconda edizione ON AIR, il Festival che intreccia il mondo delle Serie TV e del Cinema con le grandi tematiche sociali del presente. Dal 30 maggio al 1° giugno, tre giorni di talk tematici e incontri con i protagonisti del mondo dello spettacolo e realtà che operano nel sociale, per confrontarsi su temi come l’uguaglianza di genere, la diversità, l’inclusione sociale, la giustizia, la sostenibilità ambientale e il ruolo dell’arte nel cambiamento culturale. A fare da cornice agli appuntamenti, lo splendido Palazzo dei Normanni. Ospiti d’eccezione di questa edizione: Luca Argentero, tra i volti più popolari e amati dal pubblico, Vittoria Puccini, Romana Maggiora Vergano. Nel corso del Festival, ampio spazio sarà dedicato anche al dialogo con la nuova generazione di attori, tra cui Giovanni Nasta, Lea Gavino, Adriano Moretti, in un confronto aperto sulle opportunità e le insidie dei social media per chi cresce professionalmente sotto i riflettori.