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Cinema

89 anni fa nasceva Franco Franchi

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Il 18 settembre del 1928 nasceva a Palermo il grande Francesco Benenato in arte  Franco Franchi,son passati 89 anni è il suo ricordo è sempre vivo. Vorrei ricordare il grande attore palermitano Franco Franchi(nato a Palermo il 18/09/1928 e scomparso a Roma 25 anni fa (09/12/1992) che assieme ad un altro grande comico palermitano di nome Ciccio Ingrassia (scomparso anche lui il 28 aprile del 2003) formavano un duo comico ricco di successi per i loro innumerevoli film (all’inizio molto criticati e dopo osannati dagli stessi critici) e spettacoli televisivi e teatrali. Io sono un collezionista di tutti i film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e mi piace ricordare questo  grande attore comico siciliano. Posso raccontare alcuni aneddoti su Franchi su quello che faceva nel suo privato quando ogni tanto ritornava a Palermo e dove  si ricordava dei suoi amici d’infanzia. Lui nacque nel rione del capo in vicolo delle api e poi dopo un po’ di tempo si trasferì al rione vucciria in via terra delle mosche, proveniva da una famiglia numerosa(si parla tra i 14 e i 18 figli)e povera dove il padre lavorava come muratore e la madre lavorava alla manifattura dei tabacchi. Da piccolo aveva un amico più povero di lui al quale piaceva suonare la fisarmonica però non poteva comprarla, allora Franchi gli promise che se un giorno fosse diventato famoso gli avrebbe regalato questo strumento musicale. Franchi diventò famoso e  appena venne a Palermo andò dà questo suo amico, lo portò in un negozio di strumenti musicali e gli comprò la più bella fisarmonica. Ecco, questo era Franco Franchi, una persona umile che non dimenticava il suo passato fatto di stenti e si ricordava sempre dei suoi amici.Il 10 dicembre 2012 la città di Palermo su proposta di Giuseppe Li Causi storico dei due comici a venti anni dalla morte di Franco Franchi e nel 90° anno della nascita di Ciccio Ingrassia, ha  intitolato al duo comico palermitano la piazzetta sita alle spalle del Teatro  Biondo e a ridosso di via Venezia con la scopertura di una targa in memoria dei due attori. Significativo il posto prescelto, poiché Franchi e Ingrassia in
quella zona muovevano i primi passi artistici, notati anche da Domenico Modugno che li fece esibire con uno spettacolo al Teatro Biondo(Rinaldo in campo)infatti nella stessa piazzetta il 9 gennaio 2015 è stata dedicata una villetta anche allo stesso Modugno e adesso i “tre briganti” di Rinaldo in campo si sono ritrovati di nuovo insieme nella bella Palermo. Nel mese di dicembre 2015 è stato installato sempre nella piazzetta un bassorilievo raffigurante i volti dei tre briganti Modugno, Franchi e Ingrassia donato alla città di Palermo dallo scultore Gianfranco Ragusano. Il 6 maggio 2017 sono stati ricordati insieme con la realizzazione di un “Annullo Filatelico” in occasione del concorso di cortometraggi “Paternò in corto”, giunto alla seconda edizione, che si è svolto a Paternò, una cittadina della provincia di Catania. L’evento è stato organizzato dal Centro Studi e Ricerche U.P.I.S. (Uniti Per Il Sud), con la collaborazione del Comune di Paternò. (Giuseppe Li Causi)

Arena Sanlorenzo lunedi 18 settembre è giunta al suo ultimo appuntamento. Il ciclo Franco e Ciccio si è chiuso con un film che segnava la ritrovata armonia della straordinaria coppia comica palermitana: “Amici più di prima” . Un’antologia che raccoglie alcuni dei film più gettonati del duo comico seguendo il fil rouge del tema mafioso, sei episodi tratti da altrettanti film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Il film comincia con immagini violente, con scene di sequestri, rapine e ricatti – riferite alla maggiore produzione cinematografica di quegli anni- interrotte da una serie di torte in faccia e di scenette comiche dove si annuncia il ritorno dei due grandi comici siciliani con “licenza di far ridere”. A questo punto partono i 6 episodi tratti da altrettanti film: “Mafia” tratto da “I due mafiosi”, “Banditismo” tratto da “Due mafiosi nel far-west”, “Sport e teppismo” tratto da “Don Franco e Don Ciccio nell’anno della contestazione”, “Droga, racket, sequestri” tratto da “Due mafiosi contro Al Capone”, “Spionaggio e controspionaggio” tratto da “Due mafiosi contro Goldginger”, “Compormesso stori-comico” tratto da “I due deputati”.

Il mio ricordo dell’89° anniversario della nascita di Franco Franchi all’arena San Lorenzo di Palermo, lunedi 18 settembre 2017. Intervista di Massimo Di Martino.

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=ZiH5-Tai13A

Cinema

Ecco tutti i vincitori dei David di Donatello

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Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch è il miglior film della 68° edizione dei Premi David di Donatello. «Un viaggio incredibile. Perché due belgi fanno un film italiano in italiano sulle Alpi? Una storia e un libro incredibile», ha detto il regista dal palco degli studi Cinecittà Lumina. Ad annunciare il vincitore della statuetta più ambita è stata Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano. In programma nella scaletta c’erano 25 premi divisi per varie categorie, senza contare i David alla Carriera a Marina Cicogna e i David Speciali consegnati a Isabella Rossellini e Enrico Vanzina. Carlo Conti ha aperto la cerimonia citando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Il cinema è tutti noi».

Marco Bellocchio miglior regista per «Esterno notte»

A vincere il David di Donatello 2023 come miglior regista è Marco Bellocchio per Esterno Notte. «Non me lo aspettavo, però lo accetto. Quando si diventa vecchi non bisogna fermarsi», ha detto sul palco.

Barbara Ronchi e Fabrizio Gifuni migliori attori protagonisti

Il premio come migliore attrice protagonista è invece andato a Barbara Ronchi per Settembre, che ha battuto Margherita Buy per Effetto notte e Penelope Cruz con L’immensità. «Non so se ridere o piangere. Dedico il premio a due uomini che illuminano la mia vita, se brillo è grazie a loro: Alessandro e Giovanni, che è a casa. Amore, mamma ha vinto il David!», ha detto Ronchi. Miglior attore protagonista anche Fabrizio Gifuni per Esterno notte di Marco Bellocchio in cui interpreta Aldo Moro. «Ringrazio la mia lentezza e la mia fragilità in questi tempi così decadenti», ha affermato dagli studi Cinecittà Lumina.

Emanuela Fanelli miglior attrice non protagonista

Il David di Donatello 2023 per la miglior attrice non protagonista è andato a Emanuela Fanelli per il film Siccità di Paolo Virzì. L’attrice incredula è salita sul palco per i ringraziamenti di rito: «Grazie a Paolo perché mi ha guardato e in questa mestiere bellissimo bisogna essere visti. Non so come abbia fatto a vedere lo sketch in cui prendevo in giro la periferia romana». Classe 1986, romana e comica amatissima, Fanelli ha dedicato il premio alle «persone che amo: mamma e papà, mia sorella gli amici che stanno sul divano e hanno fatto le magliette Fanelli di Donatello. Sembro il prete di Viaggi di nozze, ora me ne vado». Poi la battuta: «Mi è sembrato di esordire in Champions League con voi, non so perché ho usato questa metafora visto che non capisco di calcio», ha detto l’attrice riferendosi alla semifinale disputata questa sera, mercoledì 10 maggio, tra Milan e Inter e conclusasi con la vittoria dei neroazzurri per 0 a 2. A vincere tra gli attori non protagonisti, anche Francesco Di Leva per il film Nostalgia di Mario Martone. «Non sapete ma qui ne state premiando due: non avrei vinto senza Pierfrancesco Favino», ha detto Di Leva.

Elodie vince il premio per la miglior canzone

La migliore canzone a vincere il David di Donatello 2023 è Proiettili (ti mangio il cuore) di Joan Thiele, Elisa Toffoli ed Emanuele Triglia, scritta e interpretata da Elodie e Joan Thiele. «Sono felice io non vinco mai», ha detto la cantante romana che è anche interprete nel film Ti mangio il cuore del regista Pippo Mezzapesa.

Migliore regista esordiente: Giulia Louise Steigerwalt

Giulia Louise Steigerwalt vince la statuetta per la migliore regista esordiente per il film Settembre con Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio e Thony.

Fotografia a Impens per «Le otto Montagne» e montaggio a Calvelli per «Esterno Notte»

Miglior direttore della fotografia Rubén Impens per Le otto montagne diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Mentre il David di Donatello per il miglior montaggio va a Francesca Calvelli per Esterno notte con la collaborazione di Claudio Misantoni.

«Il Cerchio» miglior documentario

Il premio per il miglior documentario va a Il cerchio di Sophie Chiarello: «Lo dedico ai bambini che possano trovare il loro cerchio che li accoglie», ha detto la regista.

Andò, Chitine e Gaudiosi la miglior sceneggiatura per «La stranezza»

La statuetta per la miglior sceneggiatura va a Roberto Andò con Ugo Chitine e Massimo Gaudioso per La Stranezza, film con Ficarra e Picone e Toni Servillo nei ruolo di Luigi Pirandello.

Premio per la scenografia e i costumi

Entrambi i David di Donatello vanno al film di Roberto Andò, La stranezza. In particolare, Giada Calabria per l’arredamento e Loredana Raffi. Mentre Maria Rita Barbera vince la statuetta per i migliori costumi.

Bollani miglior compositore e Iacoponi vince per il miglior trucco

Il David come miglior compositore è di Stefano Bollani per il film Il pataffio di Francesco Lagi. «La mia prima candidatura, entro nella famiglia del cinema», ha detto. Enrico Iacoponi vince, invece, il miglior trucco per la pellicola di Marco Bellocchio, Esterno Notte.

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Cinema

Debutta in prima serata il film: “Favolacce”

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La grottesca meschinità degli adulti, egoisti e disattenti e la visione del mondo più ordinata e complessa dei loro figli: due mondi contigui destinati a incontrarsi solo in maniera deflagrante e terribile.

È il film “Favolacce”, di Damiano e Fabio D’Innocenzo, in onda lunedì 17 aprile 2023 alle 21.15 su Rai5. Nel cast Elio Germano, Tommaso Di Cola, Lino Musella, Ileana D’Ambra, Cristina Pellegrino, Giulia Melillo, Laura Borgioli, Enrico Pittari, Federico Majorana, Giulia Galiani.

In un comprensorio della periferia romana vivono diverse famiglie di estrazione popolare, legate fra loro anche dall’amicizia dei loro figli che frequentano la stessa scuola. Ma i rapporti fra gli adulti, al di là di una esile convenienza, sono intrisi di invidia e livore.

Favolacce e i ragazzi

Proprio a scuola i ragazzi apprendono come fabbricare una bomba artigianale, grazie a un insegnante che trasmette loro, involontariamente, le nozioni necessarie a mettere insieme l’ordigno. La reazione delle famiglie, pur stordite e disattente, provoca il licenziamento del docente che, prima di lasciare l’istituto, indurrà i suoi alunni a un’atroce vendetta.

Al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2020, il film – prodotto da Pepito Produzioni, Rai Cinema, Vision Distribution, Amka Film Production, Qmi – ha vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura.

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Massimo Troisi, dedicato all’attore

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La figura del grande attore e regista Massimo Troisi sarà celebrata durante la quarta edizione di Napoli Città Libro – Salone del Libro e dell’Editoria, in programma dal 13 al 16 aprile presso il Centro Congressi della Stazione Marittima di Napoli. Sarà presentato domenica 16 aprile, alle ore 15, il sesto volume di “Visioni di Cinema – Quaderni di Visioni Corte Film Festival”, dedicato a Massimo Troisi in occasione dell’anniversario dei 70 anni dalla nascita.

Il volume, curato dal giornalista Giuseppe Mallozzi, vuole essere una riflessione sul dualismo dell’essere umano, mostrando come possano coesistere coraggio e fragilitŕ. Un volume evidente nell’indecisione e nei mutamenti d’umore del protagonista, interpretato sempre da Troisi stesso. Centrale č anche l’amore, ad emergere le difficoltŕ nelle relazioni con donne emancipate, con personaggi chiamati a comportarsi in maniera contraria rispetto alle proprie convinzioni tradizionali. Massimo Troisi ha rivoluzionato il teatro e il cinema con la sua comicitŕ garbata che risalta nella mimica e nella gestualitŕ tipicamente napoletane, che sono diventate la sua maschera di attore. La sua maniera di parlare, spesso difficile da comprendere, č una peculiaritŕ inimitabile dei personaggi che interpretava. La modernitŕ del suo cinema č proprio nel proporre l’antieroe insicuro e complessato, con uno sguardo evasivo dovuto alla sua timidezza, ben visibile nel fiume di parole che fluisce per mascherarla goffamente.

Il sesto della serie di “Visioni di Cinema – Quaderni di Visioni Corte Film Festival” vuole essere un omaggio al grande attore e regista di San Giorgio a Cremano, in occasione dei settant’anni dalla nascita. Hanno partecipato con i loro scritti i critici cinematografici Ciro Borrelli, Gisella Calabrese, Gordiano Lupi, Domenico Palattella, Ignazio Senatore, approfondendo vari aspetti della sua carriera.

Il libro, edito da Ali Ribelli, è disponibile in tutti gli store online e nelle librerie.

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