Connect with us

Cultura

La scuola educa alla pace, accolti i bimbi ucraini.

Published

on

chi, intervenendo al webinar del 4 aprile, promosso dall’UCIIM nazionale sul tema “Educare alla Pace per ripudiare la guerra”. È questa una risposta alla gravosa invasione del territorio ucraino da parte dei militari russi. L’educazione alla pace si rende concreta e operativa nell’aiutare i ragazzi a formarsi una “cultura di pace” che non è soltanto pausa dei bombardamenti, ma nella vera accezione del termine shalom vuol dire: rispetto, armonia, progresso, dialogo, collaborazione, sviluppo, solidarietà.

Compito e “mission” della scuola, oltre all’istruzione è quello della formazione morale e spirituale della persona umana, ha detto il Ministro facendo riferimento allo Statuto dell’UCIIM, che è stata istituita appunto alla fine della Seconda guerra mondiale

Nell’ambito dell’Educazione Civica, la riflessione sull’art.2 della Costituzione impegna a dare voce e concretezza alla solidarietà umana, all’uguaglianza, ai principi di pari dignità dell’essere umano.

Dopo i saluti della presidente nazionale UCIIM, Rosalba Candela, sono intervenuti i rappresentanti delle tre religioni: Silvia Guetta, dell’Unione Comunità Ebraiche di Firenze, Ernesto Diaco dell’Ufficio nazionale per l’Educazione della Conferenza Episcopale Italiana e l’Imam Yahya  Pallavicini della Comunità religiosa musulmana. In una convergenza di valori e di ideali le tre religioni con parole diverse considerano la pace un dono da custodire, difendere e coltivare. In risposta all’idolatria del potere si contrappone la cooperazione, la condivisione, l’agire sociale costruttivo, la valorizzazione delle diverse sensibilità nell’ottica della fraternità.

Ad una terza guerra mondiale a pezzi”, come ha detto Papa Francesco, con fatica si cerca di costruire a pezzi anche la pace che educa alla “fraternità”, alla “fratellanza”, “parola tremante nella notte, foglia appena nata”, come recita Ungaretti nella poesia “Fratelli”, una foglia verde che porta speranza, mentre la guerra evoca le immagini del soldato “si sta come d’autunno sull’albero le foglie”.

Dagli interventi dei parlamentari: Valentina Aprea, FI; Lucia Azzolina. M5S; Paola Frassinetti, FDI; Paolo Pittoni, Lega; Roberto Rampi, PD, è emersa una convergenza condivisa per la ricerca e l’affermazione della pace e le variegate scelte politiche in risposta alla questione degli armamenti evidenzia le scelte ideologiche dei partiti.

La convergenza nella ricerca comune dovrebbe smussare le contrapposizioni e aiutare la cittadinanza ad uscire dal tunnel della pandemia e allontanare l’ombra nera della guerra.

La fedeltà all’art.11 della Costituzione “L’Italia ripudia la guerra” impegna tutti a costruire una reale rete di solidarietà. alla difesa della Patria, come sacro dovere del cittadino (art. 52)  e come ha detto la dott.ssa Lucrezia Stellacci , consulente giuridico UCIIM, è necessario conoscere e comprendere il diritto naturale e il diritto positivo che poggia sulle solide basi dei mattoni che i diversi trattati europei hanno sancito.

Anche l’Educazione Civica, introdotta  da Aldo Moro come disciplina scolastica  il 13 giugno 1958, si pone come continuità dei trattati che istituirono la Comunità economica europea (CEE) e i la Comunità europea dell’energia atomica (CEEA o Euratom CECA firmati in Campidoglio il 25 marzo 1957 , subito dopo il 36° convegno nazionale UCIIM celebrato al Castello Ursino di Catania dal 9 all’11 febbraio 1957 sul tema: “Il problema dell’educazione dei giovani alle virtù civiche e alla democrazia”. Gli atti di quel convegno hanno dato poi origine all’Educazione Civica che con Legge 92/2019 è ritornata a scuola come disciplina trasversale e spazio privilegiato di educazione alla pace.

Il giornalista Andrea Sarubbi, analizzando “la storia dell’oggi” ha evidenziato come alcune leggi parlamentari sono dettate da particolari contingenze ed onde emotive che segnano il cammino della storia e degli eventi, facendo perdere a volte il vero senso delle cose. La scuola che ha il compito non di trasmettere il già pensato, ma di “insegnare a pensare” fonda l’educazione alla pace sulla conoscenza, che diventa comprensione e quindi azione concreta di rispetto, solidarietà, cooperazione, cultura di rete, vera istituzione di “servizio pubblico”.

Le strategie educative e la variegata progettualità dell’educazione alla pace, adottando metodologie e tecniche specifiche, evidenziate da Caterina Spezzano, hanno avuto visibilità e concretezza nella presentazione di alcune esperienze didattiche progettuali realizzate dagli alunni dell’Istituto comprensivo 17 Montorio di Verona, dell’Istituto comprensivo “Città dei bambini” di Mentana, del Polo tecnico scientifico Brutium di Cosenza e del Liceo Galileo Galilei di Palermo.

Attraverso la recitazione di brani e di poesie, l’esecuzione di canti, musiche, danze, gli studenti hanno celebrato la pace, interiorizzandone il concetto, il valore e lo spirito di pace che muove e guida lo sviluppo del pensiero in un concreto “senso civico” che rende ogni studente, cittadino attivo e responsabile.

Giuseppe Adernò

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Cultura

I ponti della memoria

Published

on

Entrare nella Fondazione ”Marco Besso ” a Roma che ospita la mostra ” I ponti della memoria : l’ Arte che travalica i confini ” è un privilegio sia perché offre l’ occasione per visitare la prestigiosa Fondazione Fondazione ”Marco Besso ” sia perché si beneficia della visione degli arazzi , delle sculture , delle opere e delle tessiture di carta , tutte opere di Marussia e Tania Kalimerova.

La mostra

La mostra in esposizione nei saloni della Fondazione consente ai visitatori di vivere una straordinaria esperienza,densa di emozioni che si fondono e si insinuano ,a poco a poco, nell’ animo di sensazioni e sentimenti profondi . Osservare e ammirare le creazioni delle due artiste sorelle è un trasferirsi con la mente in uno spazio dove la magia della bellezza, il calore umano ,la fantasia, la sincerità e l’ entusiasmo per la propria arte , elaborati con tecniche varie e originali , affascinano e commuovono con sensazioni di gioiosa serenità.

Le opere

Nelle opere delle due sorelle emerge sempre un senso costruttivo originato dalla loro stessa formazione nella patria bulgara. In ambedue è presente una forte creatività ,che ,in Marussia prematuramente scomparsa, esprime un’ anima ardente intessuta da punte drammatiche. In Tania invece si coglie una serena visione della realtà , pur sempre disincantata, ma capace di trascinare in una dimensione fiabesca. Il pensiero delle due artiste è analogo indubbiamente frutto della matrice bulgara, ma si dipana in modi
diversi e personali. In Marussia traspare una sofferta costruzione delle forme che gravano incombenti e provocano forte impatto nel cuore del visitatore.

Tania, la musicista

In Tania, musicista e cantante lirica, affiora la dolcezza della melodia. Le sue composizioni appaiono delicate , intrecciate ,ma pur sempre aree e leggere e capaci di trascinare in una realtà ,densa di armoniosa serenità ,che tocca in profondità e al tempo stesso rasserena l’ animo del visitatore.

La mostra delle due artiste evidenzia un percorso artistico segnato ancora una volta da un ulteriore successo delle creazioni e ammirato da gran parte del mondo culturale e della società del nostro tempo. Un sentito ringraziamento va quindi alle due artiste.

Laura Bisso

Continue Reading

Cultura

Educare all’affettività, una sfida per la scuola

Published

on

Educare l’affettività è quell’arte specialissima che dà senso a ciò che accade nel cuore dei ragazzi e impegna ad aiutarli nell’orientare il cuore verso il bene e la felicità e a indicargli la giusta direzione.
La data, annunciata da tempo dall’Ufficio diocesano di Pastorale scolastica, ha consentito la partecipazione di numerosi docenti, i quali hanno avuto modo di riflettere e approfondire il tema dell’educazione all’affettività, che va ben oltre quello dell’educazione sessuale,  spesso proposto come attività integrativa al curricolo scolastico

Educarsi per educare”, è il costrutto verbale che pone al centro lo studente come fine, ma sollecita una diligente preparazione all’arte educativa ed impegna a “saper guardare tutti e saper osservare ciascuno”, per favorire il processo di formazione integrale dello studente, come persona e come cittadino.

L’educazione all’affettività necessita un animo pronto ed una esplicita intenzionalità di ricercare il miglior bene per i propri studenti attraverso la proposta culturale di una scuola di qualità e di una palestra formativa nella sfera cognitiva ed affettiva.

Dopo il saluto introduttivo del prof. Marco Pappalardo, direttore dell’ufficio di Pastorale scolastica, l’Arcivescovo di Catania, Mons Luigi Renna, ha tracciato le linee guida del percorso formativo, orientato a colmare i deficit di paternità e di maternità, intrecciando i temi relativi alla  persona, ai sentimenti, alla relazione e quindi promuovere l’arte del “generare”,  “prendersi cura”, “accompagnare,”  “guidare”, “lasciare andare”, rendendo ciascuno protagonista attivo e responsabile nel processo di crescita.

L’intervento dello psicologo, sessuologo ed educatore, Saverio Sgroi, ricco delle espressioni dirette dei ragazzi,  raccolte dai questionari  proposti agli studenti durante gli incontri formativi nelle vare scuole, ha delineato il percorso che un bravo educatore ha il compito di svolgere per essere guida, modello esemplare e maestro di vita.

Ascoltando le espressioni dei ragazzi “sto con te perché mi fai star bene” si coglie un aspetto ancora incompleto dell’amore inteso come dono, capacità di donare e di  donarsi all’altro e quindi “amare per tutta la vita”.

Il percorso formativo accompagna il passaggio dalle emozioni che sono brevi, immediate, legate al presente, verso il sentimento che va coltivato e richiede riflessione e diligenza, per poi conseguire il traguardo finale che  si esprime nella passione di amore,  termine che richiama anche il sacrificio e la rinuncia.

La regola pedagogica di Michel Quoist: insegnare ai ragazzi a “pensare col cuore e amare col cervello”, attiva un chiasmo intrecciando i verbi e le azioni, assicurando una garanzia di successo e di crescita armonica. Educare gli adolescenti all’amore vuol dire, infatti, aiutarli ad avere un rapporto equilibrato col proprio corpo e con la propria sessualità, che li condurrà ad un’idea di un amore umano, capace di contenere in sé, in maniera completamente integrata, la sessualità e la diversità di genere.: L’identità, l’intimità, il pudore, la fragilità delle relazioni  e poi ancora il tempo,

l’autostima, l’amore, la difesa dell’amicizia, la gelosia, la fiducia  e la ricerca di  interessi comuni, costituiscono i campi di azione e di interventi educativi da espletare nell’esercizio della professione di docente, educatore, adulto.

Per educare l’affettività e la sessualità ci vogliono  docenti e genitori che sappiano dedicare a questo lavoro le loro migliori energie, trasmettendo ai ragazzi l’idea che il sesso non è un giocattolo. Buona parte della felicità di una persona dipende da come viene vissuta la sessualità nel rapporto con sé stessi e con gli altri.

Il secondo intervento è stato svolto dal prof. Fredy Petralia, docente di informatica presso l’Istituto San Francesco di Sales di Catania, il quale con passione ha trasmesso ai docenti la ricca esperienza di guida nel saper  insegnare come utilizzare il telefonino, e i social media, presentando gli abusi , i rischi e le conseguenze di un uso scorretto e improprio di tali strumenti nella costruzione di relazioni e di comunicazione tra i compagni e gli amici. La diffusa pornografia sui social trasmette l’idea di una sessualità povera, aggressiva, spesso violenta, e provoca traumi che segnano fortemente la propria esistenza. I ripetuti episodi di stupro che riempiono le pagine di cronaca,  hanno come genesi la mancanza di educazione in famiglia e la carente azione formativa della scuola.

Rispondendo agli interventi i relatori hanno ulteriormente sviluppato le molteplici emergenze educative che rendono la società fluida, priva di regole e di controlli nella costruzione delle tre fasi della vita che declinano nell’infanzia “io sono amato”; nell’adolescenza “ imparare a conoscere e ad amare se stessi” e nella giovinezza e nella  maturità  insegna a “saper amare gli altri”.

Giuseppe Adernò

Continue Reading

Cultura

Il tricolore della Foncanesa

Published

on

io e la cura delle malattie neoplastiche del sangue FON. CA. N E. SA.

La delegazione ANCRI è stata accolta dalla presidente Agata Rosalba  Zappalà Massimino , la quale ha presentato le origini e le finalità di  “Casa Santella”, centro di accoglienza presso il policlinico di Catania,

Il prof. Francesco Di Raimondo, direttore della Divisione clinicizzata di ematologia del Policlinico ha evidenziato i positivi benefici dei pazienti che sono sereni nel sapere i loro familiari ben accolti a “Casa Santella” e la testimonianza di alcuni ospiti ha confermato lo stile di cooperazione e di familiarità che si instaura tra i pazienti.

 

l presidente della sezione catanese, Gr. Uff. Giuseppe Adernò, insieme ai Cavalieri Antonio Benfatti e Antonina Panebianco delegati nazionale e sezionale alla “Solidarietà sociale “, hanno donato alla Fondazione la bandiera d’Italia come segno di riconoscimento per il generoso e lodevole servizio  socio assistenziale offerto dal 1999 ai familiari dei pazienti ricoverati nel reparti delle malattie del sangue, anche in memoria della giovane Santella Massimino, prematuramente scomparsa.

Sono intervenuti alla manifestazione i Cavalieri: Mariella Gennarino, Annamaria Polimeni, Salvatore Vicari, Antonio Alecci, Fabio Raciti e Giuseppe Gennarino.

Molto apprezzato il messaggio augurale inviato dal Presidente Nazionale ANCRI, Cav. Antonello De Oto dell’Università di Bologna.

Continue Reading

In Tendenza