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Cinema

Bellocchio, Zanasi e Savona: tre italiani alla Quinzaine

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S’allarga l’onda italiana a Cannes: ai tre italiani della selezione ufficiale, Garrone, Rohrwacher e Golino, si aggiunge un terzetto alla Quinzaine des Réalisateurs: Gianni Zanasi, già nella sezione prestigiosa nel 1995 con il suo esordio, Nella mischia, torna con Troppa grazia, invitato come Film di chiusura.
E’ la storia di una giovane donna con una figlia adolescente che mantiene da sola lavorando in uno studio di architettura. Quando la donna si trova a lavorare una perizia su un terreno scopre che qualcosa non torna. Un film sulla forza di combattere di un’eroina che non si arrende pur di salvare la bella valle in cui è cresciuta. Nel cast Alba Rohrwacher, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Carlotta Natoli.

In Quinzaine anche La strada dei Samouni di Stefano Savona con le animazioni di Simone Massi. Racconta la storia della piccola Amal, ragazzina di Gaza che è tornata nel suo quartiere: ricorda solo un grande albero che non c’è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città di Gaza. È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere, la loro memoria.

Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato si alternano a disegnare un ritratto di famiglia, prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno stravolto le loro vite in quel gennaio del 2009, quando, durante l’operazione “Piombo fuso”, vengono massacrati 29 membri della famiglia. Dichiara il regista Stefano Savona: “A Gaza, all’indomani della guerra, ho incontrato delle persone che mi hanno raccontato con calma straordinaria gli eventi drammatici a cui erano appena sopravvissuti. Ho capito che per rendere loro giustizia, non potevo fermarmi alla constatazione della tragedia: la famiglia Samouni meritava che raccontassi la loro storia per intero, facendo rivivere sullo schermo anche il loro passato.  Attraverso le immagini d’animazione, ho potuto ricreare i momenti chiave della loro storia: il cinema va oltre la cronaca e permette allo spettatore di avvicinarsi in maniera più intima e profonda al vissuto dei protagonisti“.

Regia illustre per il terzo titolo italiano nella sezione, il cortometraggio La lotta di Marco Bellocchio. A questi si aggiunge un altro cortometraggio, invitato in Cinéfondation: Così in terra, realizzato da un allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, Pier Lorenzo Pisano.

Secondo Roberto Cicutto, presidente di Istituto Luce Cinecittà, “la presenza a Cannes del cinema italiano dimostra che almeno nella settima arte, l’Italia è all’avanguardia e presenta naturalmente opere di registe, registi, film lungometraggi, corti e documentari. È un gran bel segnale soprattutto perché non è la prima volta che accade. E la qualità delle opere di Alice Rorhwacher, Valeria Golino, Matteo Garrone, Gianni Zanasi,  Stefano Savona con Simone Massi, Pier Lorenzo Pisano e Marco Bellocchio sarà la conferma di una conquista consolidata”.

Ad aprire la Quinzaine, giunta alla cinquantesima edizione,  è il film del registi colombiani Ciro Guerra e Cristina gallego, Birds of passage, ambientato nella Colombia anni Settanta. Nella selezione anche Mandy di Panos Cosmos, con protagonista Nicolas Cage a caccia di una setta che gli ha ucciso la moglie.
E’ un racconto fantastico e animato Mirai del giaponese Mamoru Hosoda,  mentre Marie Monge con Joueurs punta su una storia d’amore ad ambientazione parigina con Tahar Rahim e Stacy Martin. Gerard Depardieu è nel cast di Les confines du monde di Guillaume Nicloux. Gaspar Noè nel suo Climax racconta un gruppo di ballerini urbani degli anni Novanta che impazziscono dopo essere stati misteriosamente drogati.

Come già annunciato Martin Scorsese riceverà la Carrosse d’Or, il premio onorario alla carriera. (Fonte: Repubblica spettacoli)

Cinema

“Corto d’Amuri” dedicato a tutti i bambini e le donne

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Life And Life e Vittoria Assicurazioni insieme contro la violenza di genere

Mercoledi 2 ottobre 2024, Giornata mondiale della non violenza, proiezione alle 10.30, in anteprima del cortometraggio – Sala Bianca, Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo

Verrà proiettato in anteprima assoluta, davanti a un pubblico selezionato di studenti e insegnanti, il cortometraggio: “Corto D’Amuri”, realizzato dall’organizzazione internazionale umanitaria LIFE and LIFE ETS. Partner dell’iniziativa Vittoria Assicurazioni, agenzia generale di Palermo, selezionata per il secondo anno per il progetto: “AssiCuriamo – Insieme 2024” promosso da Fondazione Specchio d’Italia e Fondazione Carlo Acutis.

Il lavoro realizzato dalle registe Silvia Miola e Giada Di Fonzo, ex allieve del corso di Documentario del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, racconta le violenze psicologiche, spesso invisibili, che subiscono bambini e donne all’interno delle mura domestiche. Non è un caso che sia stata scelta proprio la data del 2 ottobre per proiettare il lavoro filmico, Giornata mondiale della nonviolenza. Dopo l’esperienza maturata lo scorso anno sulla prevenzione delle malattie oncologiche, Life and Life e Vittoria Assicurazioni, hanno voluto realizzare un cortometraggio da destinare principalmente alle scuole, per lanciare un ulteriore messaggio di allarme al fine di aiutare i più deboli a rivolgersi ai centri per l’ascolto antiviolenza.

All’incontro saranno presenti, il vice sindaco e assessore alla Cultura Giampiero Cannella, le registe Silvia Miola e Giada Di Fonzo, il bambino protagonista del corto Mattia Libeccio, gli attori Stefania Blandeburgo e Ludovico Vitrano, che hanno partecipato a titolo gratuito con le loro voci fuori, la fumettista Eva Arato, il Presidente e la vice della Life And Life, Arif Houssein e Valentina Cicirello, gli agenti generali di Vittoria assicurazioni Antonello e Rossana Calia, e la delegata di produzione Laura Scalia.

Per info: Life And Life, via Serraglio Vecchio 28, Palermo. Tel. 091.2714100

Guada il corto

Il servizio di Tele One del 3 ottobre 2024

Qui la registrazione dell’evento

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Cinema

“La Notte” di Michelangelo Antonioni

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 “La Notte” di Michelangelo Antonioni a Venezia 81

Nell’ambito della 81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale presenterà in anteprima mondiale nella sezione Venezia Classici la versione restaurata de La notte (1961) di Michelangelo Antonioni con Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti. La proiezione ufficiale sarà il 30 agosto, alle 14.15 nella sala Corinto, per pubblico e accreditati.

“L’avventura, è uno dei film della mia vita. All’epoca ne rimasi folgorato – ha scritto per il dossier del Centro Sperimentale Gianni Amelio – Se il motore de L’avventura è anche narrativo, in La notte è tutto chiuso nella tensione del non-racconto, nell’espressività assoluta dell’immagine nuda. Le parole, come nell’ultima sequenza, si rovesciano su loro stesse”.

“Lidia e Valentina, le protagoniste del magnifico La notte, si stagliano tra architetture urbane e paesaggi reali a dimostrare già visivamente la loro potente presenza”, scrive nel dossier Angela Prudenzi. “Tra due donne lontane e un uomo assente il film indaga i sentimenti di una coppia al capolinea e svela la tentazione di un tradimento che, all’alba, in uno squarcio di lucidità, confermerà la verità di quel matrimonio finito”, secondo Laura Delli Colli.

Antonioni è stato il regista che più di altri, nella cultura italiana del dopoguerra, è diventato la stella polare del cinema d’autore internazionale: non a caso da Wenders a Wong Kar Wai, spesso i registi capaci di inventare e possedere uno stile, lo hanno considerato un punto di riferimento cruciale. La sua passione per la forma delle immagini, il suo occhio pieno di stupore, curiosità e attenzione nei confronti delle donne, la sua capacità di ritagliare angoli del nostro mondo contemporaneo e mostrarcelo sul grande schermo come se fosse un pianeta enigmatico, inesauribile, minaccioso e affascinante, hanno dato vita ad una avventura unica fatta di film come esperienze mentali e sensoriali.

Il restauro, curato da Sergio Bruno, lungo e impegnativo, consente di riscoprire il cinema di un maestro ma anche l’arte del direttore della fotografia, Gianni Di Venanzo, tra i più importanti del cinema italiano contemporaneo, che in La notte dota le inquadrature di un bianco e nero grafico e spettrale, di carbone e metallo, come nella celebre “alba livida” del finale, dove al cielo abbacinante si oppone la luminescenza irreale dei prati.

Il Centro Sperimentale ha realizzato per il restauro del film un dossier con le testimonianze, tra le altre, di Enrica Fico Antonioni, Andrea Guerra, Beppe Lanci, Maria Pia Luzi, e un’ ampia provvista di materiali critici e di documentazione con la collaborazione di  Gianni Amelio, Franco Bernini, Sergio Bruno, Laura Delli Colli, Luca Pallanch, Fabio Melelli, Angela Prudenzi, Silvia Tarquini.

 

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Cinema, a Sciacca la Rassegna su Germi

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Con la proiezione nell’Arena Giardino della Multisala Badia Grande de “Il cammino della speranza” film girato a Favara nel 1950 e che tratta il tema drammatico dell’emigrazione, si è conclusa ieri sera la rassegna organizzata da Sino Caracappa e patrocinata dal comune di Sciacca dedicata alla figura di Pietro Germi, nel cinquantesimo anniversario dalla sua morte. La serata è stata introdotta dalla interessante presentazione del libro dal titolo “Pietro Germi il Siciliano”, del 2014, scritto dal catanese Sebastiano Gesù, critico cinematografico e storico del cinema italiano morto nel 2018. Un libro che oltre alla presentazione del regista Pasquale Scimeca contiene anche una prefazione firmata da Sino Caracappa. A parlarne sono stati Ivan Scinardo, direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, e il cineasta Carmelo Franco, di professione avvocato. Ad intervistare i due ospiti è stato Raimondo Moncada. La serata ha poi visto anche la proiezione dei fuori scena di Sedotta e abbandonata di Vincenzo Raso. Alla Rassegna Pietro Germi ci sarà un’appendice programmata per il 28 settembre, con un convegno dal titolo “Il cinema di Pietro Germi e la Sicilia”, su cui abbiamo chiesto un’anticipazione a Sino Cacarappa.

 

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