

Arianna Scinardo
Il cirneco dell’Etna, una razza da tutelare
Il Cirneco dell’Etna, razza canina primitiva presente sulla nostra Isola da migliaia di anni, entra a far parte del REIS, il registro che raccoglie le Eredità Immateriali della Sicilia. Lo ha deciso la Commissione di Valutazione istituita dall’Assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, presso il Centro Regionale per il Catalogo, diretto da Laura Cappuggi.
Il Cirneco dell’Etna è una razza autoctona di cui si hanno numerose testimonianze sin dall’antichità. Con l’immagine simile alle raffigurazioni egizie del dio Anubi, il Cirneco si trova rappresentato in monete, sculture, pitture, mosaici e testi letterari che ne confermano la sicilianità. Da sempre i Cirnechi hanno appassionato aristocratici per la loro eleganza e aiutato contadini nelle loro attività e nella caccia. Per costruzione fisica, prestanza e agilità, il Cirneco esprime una meravigliosa sintesi di animale perfettamente adattato al proprio habitat: il territorio siciliano. È, infatti, un animale attento, acuto, fulmineo, dinamico, coraggioso, determinato, scattante, veloce elegante e gentile.
Grande soddisfazione per questo riconoscimento viene espressa dal Presidente della Regione, Nello Musumeci, e dall’assessore dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà.
La Commissione si è anche espressa per il riconoscimento, quale patrimonio immateriale, di alcune feste e riti religiosi della Sicilia che sono stati iscritti nel Libro delle Celebrazioni, Feste e Pratiche Rituali. Tra queste “W lu Patri di la Pruvudienzia”, festività di S. Giuseppe che si svolge a Roccapalumba, comune della provincia di Palermo e che si inserisce nel ciclo delle festività tradizionali dedicate al padre di Gesù; la sua peculiarità è legata a S. Giuseppe “nominato” come Padre della Provvidenza.
Patrimonio immateriale anche “La Scinnenza del Venerdì Santo” di Serradifalco (CL) legata ai riti del Venerdì Santo, che presenta particolari ritualità e gestualità tipiche delle rappresentazioni della passione, secondo la descrizione degli antichi Testi Sacri cristiani (Nuovo Testamento) e la “A Festa i Maju”, rito che celebra la Festa Patronale di San Sebastiano da Melilli. La festa rientra tra quelle celebrazioni che, coincidendo con il periodo tardo primaverile, sono collegate oltre che al ciclo della morte-rinascita anche a quello dei fiori ed è legata, quindi, ai canoni dell’abbondanza e della bellezza, quali i miti della cornucopia, di chiara derivazione pagana.
Iscritte al REIS anche la “Festa in onore di S. Leonardo Abate e la “Fiera di S. Leonardo” di Mascali (CT) e le due feste celebrate a Mazzarino (CL), la “Festa Patronale di Maria SS.ma del Mazzaro” a Mazzarino (CL) e la “Festa del SS.mo Crocifisso dell’Olmo – ‘U Signuri di Maju” anche questa testimoniata da una lunga tradizione trasmessa nel tempo anche da numerosi testi.
Fra le tradizioni riconosciute e tutelate con l’iscrizione al REIS anche l’arte di realizzare “Tappeti di Arte effimera di fiori, sale, sabbie e altri materiali organici e naturali”, utilizzata durante varie cerimonie e manifestazioni in diversi luoghi della Sicilia. Si tratta del riconoscimento di un’opera d’ingegno sempre più diffusa in tutta l’Isola.
Mentre nel Libro delle Pratiche Espressive e dei Repertori Orali sono stati iscritti due gruppi che si fanno promotori dei canti della tradizione popolare siciliana: il “Coro Città di Trapani” e il “Val d’Akragas, Cultura Popolare di Sicilia”. Entrambi nati per ricercare, mantenere e divulgare, i canti, le danze e le musiche tradizionali-popolari della Sicilia, con particolare attenzione alla zona nord-occidentale. Il Coro di Trapani, formato da componenti accomunati dallo stesso amore per la cultura popolare siciliana, attinge alle raccolte di Salomone Marino, Pitrè, Favara, Mastrigli, Vig L’apprezzamento è stato effettuato anche in ragione dell’attività di recupero e promozione nel tempo del patrimonio etnomusicologico siciliano con particolare riferimento alla provincia di Trapani, per la riconosciuta capacità del maestro Agostino Giacomazzo di essere rimasto aderente alla peculiarità della tradizione orale trapanese.
Le Eredità Immateriali sono state definite dall’UNESCO come “l’insieme delle pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche nella forma di strumenti, oggetti, artefatti e luoghi ad essi associati, che le comunità, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale”. A queste appartengono, infatti, le tradizioni orali e le forme espressive, compreso il linguaggio da intendere come veicolo del patrimonio culturale immateriale, nonchè le arti dello spettacolo, le pratiche sociali e rituali, gli eventi festivi, le conoscenze e le pratiche concernenti la natura e l’universo, i saperi legati all’artigianato tradizionale.
Il REIS si compone di sei libri: 1)Celebrazioni, Feste e Pratiche Rituali, 2) Mestieri, Saperi e Tecniche, 3) Dialetti, Parlate e Gerghi, 4) Pratiche Espressive e Repertori Orali, 5) Tesori Umani Viventi, 6) Spazi simbolici.
Arianna Scinardo
Braga e Bossi autori delle musiche de: “L’abbaglio”

Prossimamente sarà disponibile in digitale la colonna sonora originale, a firma di Michele Braga ed Emanuele BossiI, di “L’ABBAGLIO” (edita da Edizioni Curci), il nuovo film di Roberto Andò, che arriva nelle sale italiane dal 16 gennaio distribuito da 01 Distribution.
“L’Abbaglio” si colloca sul crinale di due mondi musicali ben distinti: da un lato, l’attesa di un destino epico che deve compiersi nella spedizione dei Mille; dall’altro, il tono meno serio e a tratti divertente incarnato dai due disertori che, loro malgrado, finiranno per aiutare il generale Orsini nell’impresa. Sullo sfondo, la Sicilia con tutte le sue meraviglie e contraddizioni musicali, a fare da cornice.
«Oltre ad esserci ispirati alla musica propria del periodo (e quindi chi altri se non Verdi!), abbiamo cercato una “voce narrante” originale, che legasse il racconto senza essere di parte, cercando un’epicità laica, senza celebrazioni – dichiarano Michele Braga ed Emanuele Bossi – Poter scrivere musica per grande orchestra, eseguirla e registrarla in uno dei luoghi simbolo della musica in Italia (la sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica – Ennio Morricone) è stata una rara opportunità che ci ha lusingato e che abbiamo colto con entusiasmo».
“L’Abbaglio” di Roberto Andò è una produzione TRAMP LTD e BIBI FILM con RAI CINEMA e MEDUSA FILM, in collaborazione con Netflix. Nel film gli attori, Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone.
Arianna Scinardo
Il gioco della verità

A ridosso dell’anniversario della scomparsa di Mariangela Melato, l’11 gennaio 2013, Rai Cultura propone, l’episodio a lei dedicato della serie “Illuminate”, prodotta da Anele, che racconta le storie di quattro eccellenze femminili italiane, in onda venerdì 10 gennaio 2025 alle 23.10 su Rai Storia. In “Mariangela Melato. Il Gioco della Verità” diretto da Marco Spagnoli, Elena Sofia Ricci andrà nel posto dove, negli anni ’80, incontrò per la prima volta la grande attrice milanese, una cantina nel Quartiere Monti di Roma, un piccolo teatro off che Mariangela, già famosa, frequentava in mezzo a giovani attori, facendo con loro il gioco della verità.
Elena Sofia Ricci
Da qui partirà Elena Sofia Ricci per scoprire qualcosa di più su una delle più grandi attrici di sempre, insieme alle persone che l’hanno conosciuta bene, continuando quel gioco della verità che aveva iniziato con lei, e cercando di carpire da ciascuno il proprio pezzo di verità su Mariangela.
Tra i numerosi testimoni che daranno un prezioso contributo al racconto di questa grande icona del cinema e del teatro italiano, la sorella Anna Melato, Renzo Arbore, Pupi Avati, Gabriele Lavia, Massimo Ranieri, Lina Wertmüller, Luca Barbareschi, Annabella Cerliani, Felice Laudadio, Giampiero Solari, Renato Scarpa e l’amica e assistente Giovanna Guida. Il docu-film “Mariangela Melato. Il Gioco della Verità” è scritto da Marco Dell’Omo con la collaborazione di Marco Spagnoli e diretto da Marco Spagnoli.
Arianna Scinardo
Cineclub Scienza a Roma dal 15 gennaio

Dal 15 gennaio al 9 aprile 2025 al Teatro Palladium di Roma, con “Cineclub Scienza – Al Cinema con i Ricercatori e le Ricercatrici”, la scienza incontra il grande schermo per esplorare i temi cruciali della contemporaneità: cambiamenti climatici, biodiversità, intelligenza artificiale e conflitti ambientali raccontati attraverso quattro proiezioni cinematografiche, seguite da dialoghi con ricercatori, esperti e moderatori d’eccezione per un nuovo format che sul palco del teatro dell’Università Roma Tre prosegue l’indagine sul presente attraverso il confronto tra discipline, arti e linguaggi.
Questioni centrali nel dibattito pubblico, come la crisi climatica, il rapporto uomo-natura e le implicazioni etiche delle nuove tecnologie, vengono affrontate attraverso alcune delle pellicole più significative degli ultimi anni, con una visione multidisciplinare che – oltre alle proiezioni – vede in dialogo scienziati e pubblico per decodificare, attraverso la lente della ricerca, le ansie e le speranze del presente.
I film
Si parte il 15 gennaio 2025, ore 19:45 con “The Imitation Game“, pellicola del 2014 di Morten Tyldum, la storia del matematico Alan Turing che durante la Seconda Guerra Mondiale decifrò il codice Enigma: un equilibrio tra scienza, politica e dilemmi morali che interroga anche il presente. Fino a che punto può spingersi il potere scientifico? Ospiti: Mario De Caro (Roma Tre), Matteo Santandrea (Roma Tre), Roberta Vigni (ISPRA),moderatore il giornalista Marco Gisotti.
Si prosegue il 12 febbraio 2025 con una riflessione su conflitti ambientali, attivismo e resistenza, dove la natura diventa protagonista di una battaglia globale per il futuro: “La donna elettrica“, diretto da Benedikt Erlingsson nel 2018. Ospiti: Avv. Paola Bevere, Valeria Frittelloni (ISPRA), Prof. Giacomo Ravesi (Roma Tre), moderatore il giornalista Stefano Liberti.
Il 12 marzo “Il male non e siste“, un film del 2023 diretto da Ryūsuke Hamaguchi, ci offre uno spaccato sulle relazioni umane e naturali: nel bosco di Mizubiki, l’arrivo di una multinazionale minaccia l’equilibrio di una piccola comunità. Ospiti: Prof.ssa Ivelise Perniola (Roma Tre), Lorenzo Ciccarese (ISPRA), moderatore Giulio Carcani (ISPRA).
“Il sale della Terra“, un film diretto da Wim Wenders e da Juliano Ribeiro Salgado, in programma il 9 aprile 2025, chiude Cineclub Scienza offrendo l’emozionante ritratto del fotografo Sebastiao Salgado che, in quarant’anni di lavoro, ha raccontato la bellezza del mondo e la sua distruzione ad opera dell’uomo. Ospiti: Edwige Pezzulli (INAF), Daniele Spizzichino (ISPRA), Prof. Elio Ugenti (Roma Tre).
Cineclub Scienza – Al Cinema con i Ricercatori e le Ricercatrici è un’iniziativa di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre e Fondazione Teatro Palladium, con il contributo del Network Nazionale Biodiversità e il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
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