Felice Laudadio ha annunciato alla Casa del Cinema di Roma il programma 2017-18 della Fondazione CSC-Centro Sperimentale di Cinematografia da lui presieduta.
In attesa di lanciare alla prossima Mostra di Venezia il nuovo sito e il nuovo logo del CSC, è stato presentato il Portale del Cinema Muto Italiano (www.ilcinemamuto.it), con il sostegno della Direzione Generale per il Cinema del MiBACT e in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino, l’AIRSC (Associazione Nazionale per le Ricerche di Storia del Cinema), la Cineteca del Friuli e la Fondazione Cineteca Italiana. Altre cineteche, anche dall’estero, si aggiungeranno al progetto nel prossimo futuro.
Dal 30 giugno al 7 luglio il CSC darà vita alla prima edizione della mostra “La memoria e il futuro del cinema italiano” che si annuncia come uno degli appuntamenti più significativi dell’Estate Romana all’interno della storica iniziativa Santa Croce Effetto Notte, promossa dal MiBact. In un’arena all’aperto di 600 posti nel Parco archeologico di Santa Croce in Gerusalemme, ad ingresso gratuito, verranno presentati 8 film restaurati dalla Cineteca Nazionale. Ciascun film sarà preceduto dalla proiezione dei migliori saggi di diploma degli allievi del CSC-Scuola Nazionale di Cinema di tutte le sedi (Roma, Palermo, Milano, Torino, L’Aquila) presentati da docenti d’eccezione come Gianni Amelio, Roberto Andò, Daniele Luchetti, Maurizio Nichetti, Daniele Segre. Il programma dedicato alle opere degli allievi continuerà inoltre ogni giorno nella Sala Rocca, all’interno della struttura principale della Direzione Generale per il Cinema. Questi i film in programma: PALOMBELLA ROSSA di Nanni Moretti, PANE E CIOCCOLATA di Frano Brusati, TUTTI A CASA di Luigi Comencini, QUIEN SABE? di Damiano Damiani, PROFUMO DI DONNA di Dino Risi, LE MANI SULLA CITTÀ di Francesco Rosi, UNA GIORNATA PARTICOLARE di Ettore Scola, PROCESSO ALLA CITTÀ di Luigi Zampa. Sarà inoltre avviata l’attività di crowdfunding dedicata al restauro di un film di culto come IL MEDICO DELLA MUTUA, diretto da Luigi Zampa e interpretato da Alberto Sordi: un modo per “adottare”, insieme al pubblico della manifestazione, una pellicola in gravi condizioni di usura che sarà restaurata e proiettata in apertura della seconda edizione della mostra nel 2018.
Sempre a proposito di restauri, la Cineteca Nazionale si appresta a presentare a Napoli il celebre film interpretato da Totò MISERIA E NOBILTÀ di Mario Mattoli che avrà un’altra proiezione in occasione della Festa del Cinema di Roma che ospiterà anche il film restaurato di Marco Ferreri DILLINGER È MORTO. Altri due restauri sono in programma per la prossima Mostra del Cinema di Venezia e altri sei sono in preparazione per il 2018. La Cineteca Nazionale ha in questi giorni acquisito il Fondo Ettore Scola e il Fondo De Filippo, straordinari giacimenti culturali che saranno oggetto di studio e di pubblicazioni per le edizioni del CSC che ha appena editato l’ultimo numero della storica rivista “Bianco e Nero” dedicato al cinema giallo italiano che il 10 luglio verrà presentato alla Casa del Cinema con la partecipazione di Dario Argento.
La Scuola Nazionale di Cinema del CSC si prepara ad avviare, accanto ai suoi tradizionali corsi di formazione d’eccellenza, un master dedicato alla preparazione di esperti in conservazione e restauro del patrimonio filmico italiano, mentre la CSC Production, dopo la messe di premi raccolti dal film LA RAGAZZA DEL MONDO di Marco Danieli, sta terminando la lavorazione di CI VUOLE UN FISICO di Alessandro Tamburini e sta avviando la preparazione del film d’esordio di Letizia Lamartire.
“The end” del regista candidato all’Oscar, Joshua Oppenheimer presentato nelle profondità della miniera di sale di Petralia
Più di 80 giornalisti provenienti da tutta Europa, invitati dalla società di Distribuzione I Wonder, hanno vissuto una delle esperienze più straordinarie e immersive che difficilmente potranno dimenticare nella loro vita. La miniera di sale di salgemma di Raffo, frazione di Petralia Soprana, in provincia di Palermo, gestita dalla società Italkali, per oltre un mese, aveva ospitato, nel 2023, un centinaio di maetsranze, provenienti da tutto il mondo, per girare il film del regista, candidato all’Oscar, Joshua Oppenheimer, “The end”. E’ qui che è tornato assieme ai produttori e parte del cast per presentarlo in anteprima alla stampa internazionale. Arriverà in sala, distribuito da I Wonder Pictures, il prossimo 3 luglio.
La location
Lo scenario mozzafiato, un sito geologico di circa cinque milioni di anni fa, con oltre 80 km di gallerie, distribuite su otto livelli, scavate fino a profondità oceaniche. In una di esse gli organizzatori hanno installato un maxi schermo e proiettato il film, con una acustica perfetta. Tanti gli ospiti della Sicilia Film Commission della Regione siciliana, diretta da Nicola Tarantino e tutti autorevoli; per quasi due ore mezza sono stati rapiti dall’incanto del film e dell’ambiente circostante, totalmente isolato dal mondo esterno per via della sua profondità. Dopo un primo briefing con il direttore della miniera, caschetto di protezione in testa, la discesa nelle viscere della terra, visitando prima il Museo “SottoSale”, realizzato con opere straordinarie e, dopo la proiezione, con i pullmini a percorrere alcuni chilometri, poer raggiungere le location , che l’Italkali ha voluto mantenere. Pochi elementi di scena che, come per magia, hanno preso vita nel racconto emozionato di Oppenheimer, che a tutti è sembrata più una meditazione.
Il film
Lo aveva già fatto nell’opera che lo ha consacrato a livello internazionale, “The act of killing” (L’atto di uccidere, 2012), e si è ripetuto anche in questo straordinario lavoro, non abbandonando mai il suo sguardo sul senso di colpa e sulla rimozione, che affida a un cast stellare. The end è una sorta di musical atipico, con un linguaggio a metà tra il filosofico e il surreale affidando agli attori momenti di alienazione claustrofobica legati alla necessità di vivere in un bunker per la scomparsa fuori dell’intera popolazione. Durante il suo racconto ai giornalisti Joshua, con accanto la produttrice e l’attore George MacKay, ha chiesto agli ospiti di chiudere gli occhi e, nel buio, “ascoltare il silenzio” per riflettere sulla crisi irreversibile dell’essere umano e sulla sua incapacità di affrontare con responsabilità i suoi errori. Spetta all’uomo scegliere che direzione prendere nel futuro se continuare a distruggere la specie e l’ambiente e quindi vivere, come ha detto il regista, “nell’illusione confortante delle menzogne”.
La sceneggiatura
E’ firmata dallo stesso regista con Rasmus Heisterberg (“Uomini che odiano le donne”), prende vita nelle splendide musiche di Marius de Vries (“Romeo+Giulietta”) e Joshua Schmidt (“Adding machine”), con testi dello stesso Oppenheimer. E’ proprio l’uso del musical, come forma di linguaggio raffinato e coinvolgente, che caratterizza il film per la sua leggerezza che diventa intensità espressiva nel raccontare “un canto struggente” come è stato definito da Andrea Romeo, ideatore di Biografilm, nell’introdurre la proiezione. Presentato in anteprima mondiale al Telluride Film Festival e successivamente al Toronto International Film Festival, il film nasce da una prestigiosa collaborazione internazionale tra Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Regno Unito e Svezia.
La trama
Il mondo è finito. Ma l’umanità, forse, no. In un bunker sotterraneo riarredato come una casa di lusso, vivono e sopravvivono: Madre (il premio Oscar Tilda Swinton), Padre (il candidato all’Oscar Michael Shannon) e Figlio (George Mackay); cercano di mantenere la speranza e un senso di normalità aggrappandosi a piccoli rituali quotidiani. Ma l’arrivo di una ragazza dall’esterno (Moses Ingram) incrinerà il delicato equilibrio di questo apparente idillio familiare.
Il regista
Joshua Oppenheimer è cresciuto ad Harvard e a Central Saint Martins; i suoi primi lavori, i cortometraggi The Globalisation Tapes, The Entire History of the Louisiana Purchase (1998), These Places We’ve Learned to Call Home (1996). L’esordio nel suo primo lungometraggio, nel 2012 con The Act of Killing dopo avere studiato per decenni l’opera terrificate delle milizie della morte in Indonesia e raccolto le testimonianze agghiaccianti delle vittime. Il film è stato presentato in anteprima in Italia, nel 2013, nel corso della nona edizione di Biografilm Festival, dove ha vinto il Premio della Giuria Internazionale con la motivazione “…un’avvincente, intrepida, terribile, esibizione del male e per la sua regia innovativa”. Ha vinto un BAFTA, il premio ecumenico Panorama a Berlino, il CPH:DOX Award e molti altri. Candidato agli Oscar per il Miglior Documentario 2013. Il suo secondo lungometraggio, The Look of Silence, sempre incentrato sui massacri indonesiani, ha vinto il Gran premio della giuria alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ed è stato distribuito in Italia prima che nel resto del mondo, ricevendo pure una nomination agli Oscar 2016.
Al via i bandi Biennale College Cinema – International e Biennale College Cinema – Immersive, aperti entrambi dal 6 maggio al 7 luglio.
Biennale College Cinema è un’attività strategica rivolta alla formazione di giovani filmmaker provenienti da tutto il mondo. Biennale College vuole promuovere i talenti offrendo loro di operare a contatto di maestri per la messa a punto di “creazioni”.
Il principale scopo è quello di affiancare e arricchire la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con un laboratorio di alta formazione, ricerca e sperimentazione, per lo sviluppo e la produzione di opere audiovisive a micro-budget, aperto team di registi e produttori di tutto il mondo.
Biennale College Cinema riceve il sostegno del Ministero della Cultura e il sostegno aggiuntivo di Chanel.
Biennale College Cinema si avvale della collaborazione accademica con TheGotham Film & Media Institute di New York e del TorinoFilmLab.
Biennale College Cinema – International
Il bando è rivolto a team composti da regista e produttore, provenienti da tutto il mondo.
Biennale College Cinema selezionerà nove progetti internazionali a microbudget che saranno invitati a partecipare a un workshop di 10 giorni a Venezia.
La sfida è di realizzare – al termine di un percorso della durata di un anno e che segue l’intero arco di ideazione, sviluppo, produzione, regia, marketing, audience engagement e distribuzione di un film – fino a quattro opere audiovisive di lungometraggio a micro-budget.
Torna a Palermo per la sua seconda edizione ON AIR, il Festival che intreccia il mondo delle Serie TV e del Cinema con le grandi tematiche sociali del presente. Dal 30 maggio al 1° giugno, tre giorni di talk tematici e incontri con i protagonisti del mondo dello spettacolo e realtà che operano nel sociale, per confrontarsi su temi come l’uguaglianza di genere, la diversità, l’inclusione sociale, la giustizia, la sostenibilità ambientale e il ruolo dell’arte nel cambiamento culturale. A fare da cornice agli appuntamenti, lo splendido Palazzo dei Normanni. Ospiti d’eccezione di questa edizione: Luca Argentero, tra i volti più popolari e amati dal pubblico, Vittoria Puccini, Romana Maggiora Vergano. Nel corso del Festival, ampio spazio sarà dedicato anche al dialogo con la nuova generazione di attori, tra cui Giovanni Nasta, Lea Gavino, Adriano Moretti, in un confronto aperto sulle opportunità e le insidie dei social media per chi cresce professionalmente sotto i riflettori.