

Cinema
Ricordando Franco Franchi e Ciccio Ingrassia
C’è aria di festa fra gli ospiti del carcere Pagliarelli di Palermo; per un giorno hanno provato a dimenticare i pensieri infetti, i crucci, le ossessioni, le paure di non potere sopportare quello che per tutti gli uomini è un diritto inviolabile: “la libertà”. E così la loro immaginazione ha preso il volo ripercorrendo la vita di due straordinari artisti che solo questa terra, la Sicilia, così contraddittoria, che ami e che odi nello stesso tempo, poteva partorire, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
L’occasione per celebrare il dodicesimo anniversario dalla morte di Ciccio Ingrassia, grazie a due straordinari appassionati e cultori della materia “Franco e Ciccio”, Giuseppe Li Causi e Lino Zinna. Quest’ultimo, considerato da molti il sosia ufficiale di Domenico Modugno, il grande Mimmo che scoprì il talento dei due comici palermitani. I detenuti questo lo sanno e mentre attendono le autorità e gli ospiti della direzione del carcere, provano a canticchiare le canzoni più celebri. Un lungo applauso accompagna l’ingresso del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, accompagnato da un corposo ed euforico gruppo di agenti penitenziari; non poteva mancare a questo appuntamento, assieme al regista palermitano Daniele Cipri, e al direttore della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia, Ivan Scinardo, ovvero l’autore di questo articolo.
Il cinema come metafora della vita, quella dei due comici, raccontata da Ciprì e Maresco nel film documentario “Come inguaiammo il cinema italiano”. Questo il dvd scelto dai due direttori artistici della manifestazione e proiettato nell’auditorium, gremito, con la straordinaria partecipazione anche di una ventina di detenute, in netta minoranza rispetto ai circa 500 uomini presenti. Palermo e il carcere, per il primo cittadino nessun confine né cittadinanza di serie A o B; anche i detenuti sono importanti, non meno dei palermitani che abitano in via Libertà. Si commuove quando uno di essi gli consegna, impacciato, uno splendido vaso in ceramica con i colori della nostra terra, frutto di un laboratorio creativo che si è tenuto all’interno del carcere. Ed è orgogliosa per il comportamento e i complimenti dai detenuti, la direttrice del Pagliarelli, Francesca Vazzana, che ha chiesto al sindaco più attenzione da parte della città verso il mondo carcerario e poi di dotare l’auditorium di un sistema di amplificazione più moderno. Sarà fatto risponde laconico Orlando.
La rassegna dal titolo: “Franco e Ciccio…una risata tra 4 mura”, è al secondo appuntamento e si svolge tutti i martedì mattina per dodici incontri complessivi. Presente anche Michelangelo Salamone, responsabile della toponomastica del Comune di Palermo, colui che ha tenuto a battesimo l’idea di Li Causi e Zinna di dedicare una villetta ai due celebri comici alle spalle del teatro Biondo di Palermo.
da sinistra: Giuseppe Li Causi (Collezionista), Ivan Scinardo (Direttore CSC Palermo), Daniele Ciprì (Regista), Leoluca Orlando (Sindaco di Palermo), Francesca Vazzana (Direttrice carcere Pagliarelli) Lino Zinna (artista).
Cinema
Sonia Bergamasco, attrice e regista

E’ considerata una delle attrici italiane più amate. In questi giorni al cinema nel film di Alessandro Tonda, Il Nibbio, nei panni della giornalista Giuliana Sgrena. Il suo debutto alla regia nel documentario biografico su Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Dando voce ai testimoni, di ieri e di oggi, il film cerca di fare luce sul corpo dell’artista come strumento da scoprire, per comporre un ritratto plurale dell’attrice al presente. Sonia sarà in scena il prossimo 9 maggio a Siracusa in “Elettra” di Sofocle, diretta da Roberto Andò.
Sonia Bergamasco è attrice e regista, musicista e poetessa, diplomata in pianoforte presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e in recitazione presso la Scuola del Piccolo Teatro[1]. Dopo il debutto in Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, ha lavorato nel Pinocchio di Carmelo Bene e con registi quali Theodoros Terzopoulos e Massimo Castri, in teatro.
Nel 2003 ottiene la candidatura ai Nastri d’argento e al Globo d’oro come miglior attrice protagonista per il film La meglio gioventù. Nel cinema ha recitato con registi come Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Liliana Cavani, Marco Tullio Giordana, Bernardo Bertolucci, Gennaro Nunziante. Nel 2016 è stata scelta come madrina della 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Sostiene l’organizzazione Medici Senza Frontiere. Nel 2017 ha visitato tre ospedali di MSF in Giordania per la campagna “Cure nel Cuore dei conflitti”[2].
Vita privata
È sposata dal 2000 con l’attore Fabrizio Gifuni e ha due figlie.
Guarda l’intervista a Radio In
Cinema
La scuola romana delle risate

Esce in sala il 17, 18 e 19 aprile, il film “La scuola romana delle risate”, un documentario del regista Marco Spagnoli. Un tributo alla grande tradizione satirica di Roma, un’opera che celebra l’ironia e la creatività di una città che ha sempre saputo ridere di se stessa e della realtà che la circonda. Con una narrazione coinvolgente, a cura di Carlo Verdone, il film esplora il modo in cui la capacità di ironizzare su tutto sia diventata parte integrante dell’identità romana, un’arte unica in Italia che si rinnova costantemente e continua a conquistare il pubblico di ogni generazione.
Cinema
In sala il film “n-Ego” di Eleonora Danco

Dopo la presentazione in Concorso alla 42a edizione del Torino Film Festival, arriva in sala il film n-Ego, della regista Eleonora Danco. Il film che vanta l’amichevole partecipazione di Antonio Bannò, Luca Gallone, Federico Majorana, è con Filippo Timi e con la partecipazione di Elio Germano. “n-Ego” è un’intensa esplorazione della condizione umana, un viaggio introspettivo attraverso le strade, dove la regista affronta una profonda crisi creativa ed esistenziale. In cerca di autenticità, si immerge in luoghi diversi, incontra personaggi unici che, con le loro storie, rispecchiano le sue paure e desideri.
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