Cinema
Sicilia, isola di talenti. Alla ricerca di volti nuovi
E davvero difficile disegnare una mappa e segnare all’interno tanti punti che corrispondono ai luoghi di nascita e d’origine di centinaia di attori di cinema e teatro vecchi e nuovi. Proviamo a immaginare un navigatore satellitare che deve tracciarci un percorso; avrebbe enormi difficoltà nel ricalcolare continuamente la strada che ci porterebbe a individuare le stelle emergenti del cinema e della televisione. La premessa è d’obbligo, si rischia sempre di dimenticare qualcuno, che non vorremmo mai si offendesse; ma siamo comunque pronti a recuperare in seguito. Così attiviamo la nostra bussola e iniziamo a raccontare talenti artistici ormai consolidati negli anni con le loro carriere, ma soprattutto accendiamo i riflettori su chi si sta imponendo in questo momento sul grande e piccolo schermo. La ricerca è quasi simile a quella di un archeologo, in una terra come la Sicilia, in cui la recitazione nel teatro e nel cinema affonda le sue radici in un passato così intenso e profondo che svela laboratori dove l’insegnante si chiamava “maestro” che aveva la straordinaria capacità di rivelare i segreti del mestiere, con il suo sfiancante esercizio di correzione della dizione. Immagino il teatr o di Angelo Musco come una sorta di bottega rinascimentale dove si imparava facendo e, in questo caso, recitando. Sentire l’odore della polvere del palcoscenico e respirare l’aria satura del magazzino costumi e scenografie. E così il teatro diventa scuola maestra per chi si vuole preparare al mestiere di attore e non ha la possibilità di frequentare le due più importanti e storiche scuole romane, il Centro Sperimentale di Cinematografia di via Tuscolana, di fronte Cinecittà e l’accademia Silvio D’Amico. Giovani aspiranti attori siciliani ne sono stati formati tanti e la percentuale degli occupati è quasi al 100 per cento. Chi fa cinema, chi teatro, chi tv. Ma si fanno strada anche le web series che hanno ormai raggiunto un importante livello di qualità e professionalità. Superfluo parlare degli attori e delle attrici siciliane ormai affermati come Francesco Scianna, Claudio Gioè, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia, Guido Caprino; Donatella Finocchiaro, Manuela Ventura, Valentina D’Agostino, Barbara Tabita. E ancora Maurizio Bologna, Filippo Luna, Vincenzo Pirrotta, Ersilia Lombardo. Ne ha visti e provinati tanti la palermitana, Chiara Agnello, di professione casting director, vera e propria cacciatrice di talenti. Volendo approfondire su qualcuno, che vanta ormai un lungo curriculum, c’è Isabella Ragonese, 36 anni scoperta a 14 anni dal direttore della scuola di teatro Teatès di Palermo, Michele Perriera. Il suo debutto nel film di Emanuele Crialese “Nuovomondo”. Splendida la sua partecipazione da coprotagonista nel film di Valerio Mieli “Dieci Inverni”. Nella vita privata ha una relazione sentimentale con il leader dei Subsonica, Samuel. C’è Paolo Briguglia, anche lui palermitano, 43 anni, secondo di quattro figli. Esce dall’Ac
cademia di arte drammatica Silvio D’amico di Roma. Il suo debutto con Roberto Andò ne “Il manoscritto del principe”. Si div ide tra cinema e teatro e tv. Globo d’oro come migliore attore esordiente nel 2003. Magistrale l’interpretazione nel film “Scossa” sul terremoto di Messina, firmato dal grande Ugo Gregoretti. Per la tv ha vestito i panni dell’ispettore nel film “Il giudice meschino” di Carlo Carlei. Fra gli attori degni di nota che vengono dal teatro popolare il catanese Giovanni Calcagno; attore, regista teatrale e cantastorie, così ama definirsi. La sua città natale è Paternò;12 film all’attivo diversi cortometraggi, una serie lunghissima di partecipazioni nelle fiction televisive. Notevole l’impegno teatrale; lo scorso anno nell’Horcynus Orca di Claudio Collova e in questi giorni al Teatro Biondo di Palermo con “Macbeth – una magaria” scritto, diretto e interpretato da Vincenzo Pirrotta. Assieme alla sua compagna, la regista milanese Alessandra Pescetta, ha fondato “la Casa dei santi” che ha prodotto “La città senza notte”. Un posto importante nel panorama nazionale anche per Miriam Dalmazio; è palermitana e ha fatto il Centro Sperimentale di Roma. La sua carriera di attrice è iniziata quasi per caso; aveva accompagnato a un provino una sua amica, ed è stata subito scritturata nella fiction Agrodolce. L’abbiamo apprezzata in tv nel ruolo della timida e impacciata dottoressa
Morbidelli, in “Che dio ci aiuti”. Ha recitato con Checco Zalone nei panni di Daniela in “Sole a Catinelle”. Oggi fa la mamma a tempo pieno; ha dovuto subire la perdita del suo compagno per mo tivi di salute. E poi c’è Giusy Buscemi, bellissima, vincitrice della 73^ edizione di miss Italia, 24 anni, nata a Mazara del Vallo, ha vissuto d a sempre a Menfi, in provincia di Agrigento. A 19 anni ha debuttato sul grande scherno nel film “Baci salati” di Antonio Zeta. Tanta fiction tv in Don Matteo e a “Un passo dal cielo” con protagonista Terence Hill. Quest’anno ha vestito i panni di una giornalista freelance nel film: “Smetto quando voglio – Masterclass”. Tra i giovani molto interessante Maziar Farouzi, nato a Palermo ma di origini palestinesi; attualment
e è impegnato nella scuola di formazione del mestiere dell’attore, diretta da Pierfrancesco Favino a Firenze. Due film in un anno, il primo “Lo Scambio” del palermitano Salvo Cuccia e il secondo “Il bambino di vetro” di Federico Cruciani.
Il madonita Bruno Di Chiara: per il suo particolare fascino è considerato il Jonny Depp italiano. Originario di Castellana Sicula ha fatto la scuola di recitazione della regista palermitana Emma Dante. Ha ottenuto grandi consensi nella fiction televisiva “La mafia uccide solo d’estate” di Pif. Di Chiara ha interpretato il ruolo di un giovane medico. Con i suoi compagni del corso della scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo, ha messo in scena “Odissea, andata e ritorno”. Fra gli emergenti anche Cesare Biondolillo,
bravissimo attore di teatro. Ne “La Duchessa del Bal Tabaren” prodotto dal teatro Al Massimo di Aldo Morgante, per la regia di Umberto Scida, è elegante e signorile nella sua perfomance recitativa. Alcune apparizioni in tv e nel cinema, fanno di lui un artista poliedrico; sicuramente è un attore che si farà notare prossimamente. Un vera e propria fucina di talenti è il Teatro Ditirammu, fondato vent’anni fa da Vito Parrinello e la moglie Rosa Mistretta. Nato come uno dei primi teatri dedicati al canto popolare nel
lo storco quartiere della Kalsa, negli anni si è imposto per i suoi spettacoli incentrati sulle emozioni. E’ la figlia Elisa Parrinello, che ha il fiuto nell’individuare i migliori artisti per il teatro e il cinema. E lo fa grazie all’instancabile lavoro con i bambini e i ragazzi. Esce dal suo laboratorio infatti la giovanissi
ma Elvira Camarrone,15 anni, figlia del bravo giornalista della Rai, Davide. Ha recitato nel film campione d’ascolti su Rai 1, “Era d’estate” di Fiorella Infascelli, la storia dei giudici Falcone e Borsellino nel loro soggiorno forzato all’Asinara. Al Ditirammu si sono formati molti attori di teatro e ballerini, come Pietro Tutone e la stessa Elisa Parrinello. Li abbiamo visti recentemente nel campione d’incassi al cinema “L’ora legale” di Ficarra e Picone. Figlia d’arte di Elisa Parrinello, Noa Flandina di 13 anni ha recitato nel film “Via Castellana Bandiera di Emma Dante, e oggi e all’attenzione di molti osservatori nel mondo della produzione cinematografica. (Articolo pubblicato su I Love Sicilia – Marzo 2017)
Cinema
Festival del Cinema archeologico
Saranno i film stranieri a fare la parte del leone nella terza giornata del XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico in corso di svolgimento a Licodia Eubea. Venerdì 11 ottobre saranno due le slot di proiezioni in programma al Teatro della Legalità (dalle ore 9 e dalle ore 16.30) per un totale di undici film: nove prime regionali, una prima nazionale e una prima assoluta. Venerdì mattina gli studenti di ogni ordine e grado prenderanno parte al “HeriTales. Raccontare il Patrimonio” tenuto dall’archeologa Concetta Caruso sull’acquisizione di consapevolezza del patrimonio culturale locale; mentre nel pomeriggio è in programma la masterclass di critica cinematografica “Leggere, interpretare e raccontare l’audiovisivo” a cura di Fabio Fancello, comunicatore culturale e dottorando dell’Università degli studi Catania. “Il cartellone di questa edizione si confronta con il tema ‘un patrimonio da salvare’ che abbiamo scelto come concept dell’edizione 2024 perché riteniamo essere una questione tanto urgente quanto complessa – dicono i direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele -. I quaranta film selezionati, non solo documentari classici, ma anche cortometraggi, docufiction e ibridazioni ispirate al mondo della street art e della fotografia, ne sono un esempio. Quaranta storie ambientate in tutto il mondo, i cui protagonisti si battono per proteggere il patrimonio dalla dimenticanza, dalla mercificazione, dalla rabbia, a volte dalla Storia stessa. Il risultato è uno sguardo plurale, lontano dai luoghi comuni e dagli stereotipi a cui la società contemporanea si sta lentamente abituando. Il nostro è un invito ad essere presenti e partecipi, una call to action rivolta a tutti i membri della nostra società, nessun escluso”. La terza giornata di proiezioni del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico, nato dalla sinergia tra le associazioni culturali ArcheoVisiva e Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” e sostenuto da Sicilia Film Commission e MIC – Direzione generale Cinema e audiovisivo, si apre con la prima nazionale di “Rondele. Wielka zagadka sprzed 7000 lat” (Polonia, 2021) di Krzysztof Paluszyn. Seguiranno le prime regionali di “The kiss” (Francia, 2022) di Ali Zare Ghanatnowi, “Diving in Aegean History” (Grecia, 2023) di Stelios Apostolopoulos, “La donna longobarda” (Italia, 2023) di Sandra Lopez Cabrera e Simone Vrech, “Psittacus” (Italia, 2023) di Lorenzo Daniele, “Odyssea. L’Histoire de notre évolution” (Francia, 2024) di Sébastien Duhem. Nel pomeriggio, dalle ore 16.30, si proseguirà con “Saria. Islands on the Edge” (Grecia, 2022) di Yorgos Savoglou e Dionysia Kopana, la prima proiezione assoluta di “Viaje a Itaca” (Spagna, 2024) di Juan Prado, “Le cime di Asclepio” (Italia, 2024) di Filippo Ticozzi, “Franco Mezzena. L’Archeologia raccontata con il sorriso” (Italia, 2021) di Nicola Castangia e Andrea Fenu, “A villa dos centauros” (Portogallo, 2023) di Raul Losada. Il programma di venerdì si conclude alle ore 21.30 nell’Ex Chiesa di San Benedetto e Santa Chiara con “Cinema in note”, concerto per pianoforte del M° Salvino Strano – anche autore di colonne sonore originaliper opere teatrali e cinematografiche – sulle immagini di alcuni tra i più bei film della nostra storia cinematografica come “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, “Novecento”di Bernardo Bertolucci, “Amarcord” di Federico Fellini, “La leggenda del Piave” di Riccardo Freda e “Allonsanfan” dei fratelli Taviani.
Cinema
“Corto d’Amuri” dedicato a tutti i bambini e le donne
Life And Life e Vittoria Assicurazioni insieme contro la violenza di genere
Mercoledi 2 ottobre 2024, Giornata mondiale della non violenza, proiezione alle 10.30, in anteprima del cortometraggio – Sala Bianca, Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo
Verrà proiettato in anteprima assoluta, davanti a un pubblico selezionato di studenti e insegnanti, il cortometraggio: “Corto D’Amuri”, realizzato dall’organizzazione internazionale umanitaria LIFE and LIFE ETS. Partner dell’iniziativa Vittoria Assicurazioni, agenzia generale di Palermo, selezionata per il secondo anno per il progetto: “AssiCuriamo – Insieme 2024” promosso da Fondazione Specchio d’Italia e Fondazione Carlo Acutis.
Il lavoro realizzato dalle registe Silvia Miola e Giada Di Fonzo, ex allieve del corso di Documentario del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, racconta le violenze psicologiche, spesso invisibili, che subiscono bambini e donne all’interno delle mura domestiche. Non è un caso che sia stata scelta proprio la data del 2 ottobre per proiettare il lavoro filmico, Giornata mondiale della nonviolenza. Dopo l’esperienza maturata lo scorso anno sulla prevenzione delle malattie oncologiche, Life and Life e Vittoria Assicurazioni, hanno voluto realizzare un cortometraggio da destinare principalmente alle scuole, per lanciare un ulteriore messaggio di allarme al fine di aiutare i più deboli a rivolgersi ai centri per l’ascolto antiviolenza.
All’incontro saranno presenti, il vice sindaco e assessore alla Cultura Giampiero Cannella, le registe Silvia Miola e Giada Di Fonzo, il bambino protagonista del corto Mattia Libeccio, gli attori Stefania Blandeburgo e Ludovico Vitrano, che hanno partecipato a titolo gratuito con le loro voci fuori, la fumettista Eva Arato, il Presidente e la vice della Life And Life, Arif Houssein e Valentina Cicirello, gli agenti generali di Vittoria assicurazioni Antonello e Rossana Calia, e la delegata di produzione Laura Scalia.
Per info: Life And Life, via Serraglio Vecchio 28, Palermo. Tel. 091.2714100
Guada il corto
Il servizio di Tele One del 3 ottobre 2024
Qui la registrazione dell’evento
Cinema
“La Notte” di Michelangelo Antonioni
“La Notte” di Michelangelo Antonioni a Venezia 81
Nell’ambito della 81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale presenterà in anteprima mondiale nella sezione Venezia Classici la versione restaurata de La notte (1961) di Michelangelo Antonioni con Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti. La proiezione ufficiale sarà il 30 agosto, alle 14.15 nella sala Corinto, per pubblico e accreditati.
“L’avventura, è uno dei film della mia vita. All’epoca ne rimasi folgorato – ha scritto per il dossier del Centro Sperimentale Gianni Amelio – Se il motore de L’avventura è anche narrativo, in La notte è tutto chiuso nella tensione del non-racconto, nell’espressività assoluta dell’immagine nuda. Le parole, come nell’ultima sequenza, si rovesciano su loro stesse”.
“Lidia e Valentina, le protagoniste del magnifico La notte, si stagliano tra architetture urbane e paesaggi reali a dimostrare già visivamente la loro potente presenza”, scrive nel dossier Angela Prudenzi. “Tra due donne lontane e un uomo assente il film indaga i sentimenti di una coppia al capolinea e svela la tentazione di un tradimento che, all’alba, in uno squarcio di lucidità, confermerà la verità di quel matrimonio finito”, secondo Laura Delli Colli.
Antonioni è stato il regista che più di altri, nella cultura italiana del dopoguerra, è diventato la stella polare del cinema d’autore internazionale: non a caso da Wenders a Wong Kar Wai, spesso i registi capaci di inventare e possedere uno stile, lo hanno considerato un punto di riferimento cruciale. La sua passione per la forma delle immagini, il suo occhio pieno di stupore, curiosità e attenzione nei confronti delle donne, la sua capacità di ritagliare angoli del nostro mondo contemporaneo e mostrarcelo sul grande schermo come se fosse un pianeta enigmatico, inesauribile, minaccioso e affascinante, hanno dato vita ad una avventura unica fatta di film come esperienze mentali e sensoriali.
Il restauro, curato da Sergio Bruno, lungo e impegnativo, consente di riscoprire il cinema di un maestro ma anche l’arte del direttore della fotografia, Gianni Di Venanzo, tra i più importanti del cinema italiano contemporaneo, che in La notte dota le inquadrature di un bianco e nero grafico e spettrale, di carbone e metallo, come nella celebre “alba livida” del finale, dove al cielo abbacinante si oppone la luminescenza irreale dei prati.
Il Centro Sperimentale ha realizzato per il restauro del film un dossier con le testimonianze, tra le altre, di Enrica Fico Antonioni, Andrea Guerra, Beppe Lanci, Maria Pia Luzi, e un’ ampia provvista di materiali critici e di documentazione con la collaborazione di Gianni Amelio, Franco Bernini, Sergio Bruno, Laura Delli Colli, Luca Pallanch, Fabio Melelli, Angela Prudenzi, Silvia Tarquini.
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