

Cinema
“Leggere il reale” con Federica di Giacomo
La notizia è stata pubblicata dalla Filmcommission Sicilia: il film “Liberami” di Federica Di Giacomo è tra i 20 finalisti del Doc/it Professional Award; è stato infatti selezionato da Hot Docs Canadian International Documentary Festival per la sezione World Showcase. Prodotto da Mir Cinematografica Opera Films, in collaborazione con Rai cinema, France3 Cinema, il film è stato ospitato a Palermo durante l’ultima edizione degli Italian Doc Screenings Academy.
L’autrice e regista Federica Di Giacomo , intervistata dal tutor Federico Savonitto ha incontrato gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia della sede Sicilia per una masterclass che, come dichiara la stessa Di Giacomo, vuole essere un incursione informale sul tema della giusta distanza nel documentario di creazione attraverso l’analisi dei diversi momenti della scrittura documentaria, dal soggetto, ai sopralluoghi, alle scelte di regia, al montaggio.
Biografia
Nata a La Spezia, si laurea in Antropologia a Firenze, lavora per alcuni anni nel teatro danza con il gruppo russo Derevo, fondando il Collettivo teatrale Tutti. Nel 1999 frequenta il Master europeo di documentario di creazione a Barcellona, dove collabora come aiuto sceneggiatrice in Monos como Becky di Joaquín Jordá e in En construccion di Louis José Guerin. Nel 2000 gira il documentario Los colores de la trance, Marrakesh distribuito da BTV. Dal 2001 realizza documentari e video per Raisat Cinema ed altre televisioni. Scrive e dirige i cortometraggi Close Up e Suicidio perfetto. E’ produttrice, autrice e regista de Il lato grottesco della vita (2006), premiato al Torino film festival 2006 (premio Cipputi, premio Avanti), all’Etno film fest 2007 (miglior documentario), selezionato da numerosi festival fra cui Premio Libero Bizzarri 2007, San Paulo International Film Festival 2007, Uruguay film festival 2008, distribuito da Rai3 e Cult.

Padre Cataldo, il prete esorcista
Cinema
“Il complottista”, il film di Valerio Ferrara

In un quartiere popolare di #roma c’è un barbiere che tormenta i clienti e i vicini di negozio con le teorie che legge online. A casa e nella piccola comunità di quartiere nessuno lo prende sul serio, tanto meno quando si convince che i lampioni mandano dei messaggi segreti con il codice Morse.
Tutti siamo complottisti
Ma, quando si presenta la polizia alla sua porta e lo arresta di fronte alla famiglia, la sua credibilità prende una svolta inaspettata. Una produzione Elsinore Film, Wildside, società del gruppo Fremantle. Il film IL COMPLOTTISTA sta facendo il toru nelle sale italiane.
Il Complottista, il film diretto da Valerio Ferrara, si svolge in un quartiere popolare di Roma e vede protagonista un barbiere. L’uomo è il classico complottista e più notizie legge online, più si convince delle sue teorie improbabili e paranoiche, alimentando sospetti sempre più bizzarri.
I suoi clienti
I suoi clienti, abituati alle sue strane idee, non lo prendono mai sul serio e sanno che ogni giorno ne sentiranno una nuova, spesso più assurda della precedente. Come quando inizia a raccontare a tutti che i lampioni della città, con il loro lampeggiare apparentemente casuale, in realtà inviano messaggi in Codice Morse, orchestrati da poteri occulti.
Effetto sorpresa
Ma un giorno, all’improvviso e sotto gli occhi di tutti, il barbiere viene arrestato dalla polizia. La piccola comunità di quartiere, inizialmente incredula, smette di prenderlo in giro e inizia a chiedersi con inquietudine se tutto quello che raccontava potesse, in fondo, nascondere una verità sconvolgente…
Guarda il trailer
Guarda l’intervista al regista realizzata da Ivan Scinardo in open day cinema a Radio in
Cinema
“Il mio clown”, il film di Francesco Lama

Un uomo di circa 80 anni ogni giorno si reca in un centro diurno per persone con disabilità. Si veste puntualmente da clown e partecipa alle attività del centro immerso completamente nella parte. Questa è la storia di un clown! Diventato clown nell’età della sua fragilità. Questa è la storia di un clown, che è diventato clown per sostenere i fragili e gli ultimi. Questa è una storia! Scritto e diretto da Francesco Lama, il film #ilmioclown tocca argomenti sociali importanti.
Colonna sonora di Antonio Smiriglia, direttore fotografia D
avide Cuscunà, musiche Tindaro Raffaele, prodotto dalla nucciarte produzioni con il sostegno della Fondazione Mancuso onlus, e Irritec
Cinema
Sonia Bergamasco, attrice e regista

E’ considerata una delle attrici italiane più amate. In questi giorni al cinema nel film di Alessandro Tonda, Il Nibbio, nei panni della giornalista Giuliana Sgrena. Il suo debutto alla regia nel documentario biografico su Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Dando voce ai testimoni, di ieri e di oggi, il film cerca di fare luce sul corpo dell’artista come strumento da scoprire, per comporre un ritratto plurale dell’attrice al presente. Sonia sarà in scena il prossimo 9 maggio a Siracusa in “Elettra” di Sofocle, diretta da Roberto Andò.
Sonia Bergamasco è attrice e regista, musicista e poetessa, diplomata in pianoforte presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e in recitazione presso la Scuola del Piccolo Teatro[1]. Dopo il debutto in Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, ha lavorato nel Pinocchio di Carmelo Bene e con registi quali Theodoros Terzopoulos e Massimo Castri, in teatro.
Nel 2003 ottiene la candidatura ai Nastri d’argento e al Globo d’oro come miglior attrice protagonista per il film La meglio gioventù. Nel cinema ha recitato con registi come Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Liliana Cavani, Marco Tullio Giordana, Bernardo Bertolucci, Gennaro Nunziante. Nel 2016 è stata scelta come madrina della 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Sostiene l’organizzazione Medici Senza Frontiere. Nel 2017 ha visitato tre ospedali di MSF in Giordania per la campagna “Cure nel Cuore dei conflitti”[2].
Vita privata
È sposata dal 2000 con l’attore Fabrizio Gifuni e ha due figlie.
Guarda l’intervista a Radio In
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