

Famiglia
Se urlare significa imporsi
L’ascolto, ce ne siamo occupati la scorsa 10092008_16_44_48.jpg settimana, è forse uno degli esercizi più difficili da mettere in pratica, se passivo equivale in qualche modo alla sordità. A noi interessa però quello attivo, che se praticato frequentemente rappresenta il primo elemento di socializzazione, di autocritica e talvolta rispetto anche del pensiero degli altri, anche, a prima vista, i più difficili da sopportare. La famiglia dovrebbe essere il primo laboratorio sperimentale in cui insegnare ai figli la conversazione, il dibattito, facendo attenzione ai toni e rispettando la figura di un moderatore, che spetta o al padre o alla madre. La lettera di una coppia di genitori che lamenta l’aggressività in famiglia del loro figlio, ogni qual volta si discute su qualcosa, mi ha fatto molto riflettere. La coppia ha serie difficoltà a comunicare semplicemente il proprio punto di vista al figlio; questi si infiamma, alza la voce, urla e talvolta diventa anche violento, battendo i pugni. Forse sarebbe interessante sapere come si articola il dialogo in famiglia, come vengono chieste le cose; perché se vince chi urla di più può succedere che il giovane, magari molto diverso in altri contesti, in famiglia adotta questo metodo per abitudine. Forse questi genitori si perdono la parte migliore del figlio che sa essere moderato con gli amici e magari ascolta di più. Oppure dovrebbero fare una serie riflessione se e come hanno addestrato il loro figlio, nel corso della crescita, a parlare al momento giusto, a rispettare i tempi degli altri e predisporsi all’ascolto. Imporre, in sostanza, una sorta di autodisciplina e di controllo dei decibel. Prendiamo un esempio classico: la televisione; assistiamo a dibattiti violenti nei toni, con una voglia sempre crescente di sopraffazione e di faziosità. Ognuno si muove su un binario autonomo sotto gli occhi di moderatori a volte compiaciuti per gli effetti dell’audience a volte complici dell’intera impalcatura. Così anche in politica. Nella ”scuola” televisiva che sembra essere, purtroppo, più efficace di quella tradizione, andrebbero banditi gli urlatori, gli aizzatori, gli indignati senza anima, a coloro che vogliono a tutti i costi imporre frasi ad effetto, per ottenere il consenso dell’applausometro. E allora, perché non educarci tutti alla riflessione, alle pause, ai silenzi; per capire, correggersi e magari chiedere con umiltà scusa. Ma qui mi rivolgo agli adulti, che spesso vogliono avere l’ultima parola anche quando hanno la consapevolezza di sbagliare. Il silenzio e la riflessione talvolta possono rappresentare l’anticamera per il cambiamento e forse una apertura mentale diversa nel rapporto genitori ? figli
Eventi
Uno spazio amico per le simultaneous care

Uno spazio amico per le simultaneous care, domani congneo Samot a Catania
Si terrà domani mattina 21 Maggio 2022, a partire dalle ore 08:30 presso la Sala Convegni “CAST” dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria “Policlinico G. Rodolico – San Marco” di Catania in Via S. Sofia n.78 (Edificio 8), la presentazione del progetto dell’Associazione S.A.M.O.T. Catania ONLUS dal titolo “Uno Spazio Amico per le Simultaneous Care”; finanziato dall’Avviso Pubblico n.1/2021 del Ministero del Lavoro e delle Poli0che Sociali in relazione alle attività di assistenza psicologica, psicosociologica o sanitaria in tutte le forme a favore dei bambini affetti da malattia oncologica e delle loro famiglie.
I saluti
Dopo i saluti istituzionali, aprirà i lavori del Convegno – moderato dal Giornalista Nuccio Sciacca – il Dott. Giulio Mellini con l’intervento dal titolo “Il modello delle cure palliative domiciliari della S.A.M.O.T. Catania Onlus”, al quale seguirà la presentazione generale dell’iniziativa progettuale da parte del Dott. William Di Noto.
Seguiranno gli interventi del Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Onco–ematologia Pediatrica del Policlinico di Catania la Prof.ssa Giovanna Russo (Il bambino con malattia emato– oncologica: una complessa realtà assistenziale) e del Dirigente Medico Pediatra Dott.ssa Milena La Spina (La continuità assistenziale e il miglioramento della qualità̀ di vita nel bambino con malattia emato–oncologica).
Il progetto
Il progetto formativo e l’impianto di ricerca saranno illustrati dal Dirigente dell’Unità Operativa Complessa “Servizio di Psicologia” dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, Dott. Angelo Bonaventura; durante il Convegno, saranno letti alcuni brani dalla Direttrice Elisa Di Dio dell’Associazione Culturale l’Arpa di Enna.
I lavori
I lavori del Convegno si concluderanno con la Tavola rotonda con il confronto fra i partner del progetto allo scopo di approfondire le modalità di miglioramento delle condizioni di tutela della salute dei bambini affetti da malattia oncologica residen0 nel territorio regionale siciliano ed il benessere dei loro nuclei familiari e con l’obiettivo di rafforzare le competenze is0tuzionali delle strutture che operano in ambito oncologico–pediatrico, sviluppando specifiche e coerenti attività di cura, trattamento e riabilitazione secondo l’approccio metodologico innovativo delle Simultaneous Care
Cultura
Covid-19 e bambini. “Bonus psicologo” non accordato

Lunedì 17 gennaio anche in Sicilia riapriranno le scuole dopo la prolungata pausa delle festività natalizie, che ha creato non pochi problemi.
Si registra che la variante Omicron provoca effetti e sintomi lievi sui bambini di età inferiore ai 5 anni e secondo lo studio condotto negli Stati Uniti che ha coinvolto circa 80.000 bambini contagiati dal Covid la variante Omicron è “intrinsecamente lieve”, con un’infezione che provoca “effetti significativamente meno gravi” rispetto alla variante Delta, Tra i bambini contagiati da Omicron, circa l’1% ha avuto bisogno del ricovero.
Le ansie e le preoccupazioni dei genitori, dei docenti e dei dirigenti che devono organizzare la complessa macchina della ripresa delle lezioni, sono di enorme quantità.
Molti bambini e adolescenti vivono una fase di crescente incertezza che genera in loro ansia e depressione e spesso anche le preoccupazioni trasmesse dai genitori contribuiscono a far crescere il desiderio di rimanere a casa e sentirsi protetti e “al sicuro”.
Tale sintomo definito: “ritiro sociale”, come spiega Maria Pontillo, psicologa e psicoterapeuta dell’unità operativa complessa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, fa registrare gli effetti a lungo termine del periodo di isolamento e di chiusura delle scuole. Nel 2021, è stata registrata una percentuale di diagnosi per depressione pari al 70% sul totale delle richieste di visita neuropsichiatrica urgente.
Il senso di smarrimento in adolescenza è uno dei primi fattori di rischio per le condizioni ansiose-depressive.
Molti bambini manifestano un aumento dell’ansia, hanno paura di separarsi dai genitori per il timore che si possano ammalare di Covid e non dormono più da soli.
A queste manifestazioni si aggiunge la gravità di alcuni casi particolari quando gli stessi genitori presentano disturbi psicologici, aggressività o violenza.
Molti genitori si sono trovati a dover affrontare la funzione genitoriale in maniera non supportata dalla scuola. Si sono sentiti soli davanti ai cambiamenti e incapaci a gestirli.
La psicoterapeuta Michela Pensavalli, coordinatrice dell’ Istituto di terapia cognitivo interpersonale (Itci) di Roma. ha evidenziato come nel nostro Paese “manca la cultura del benessere psicologico” e la proposta di inserire nella manovra finanziaria 2022 il “bonus psicologo” di 50 milioni è stata bocciata in Parlamento.
Ci si preoccupa tanto dei tamponi e dei vaccini e si trascura la salute mentale, “cenerentola della sanità”, mentre, la cultura del benessere psicologico è centrale per la vita di ogni persona e di ogni famiglia.
La scuola ha il compito di riconquistare non solo la funzione didattica, ma principalmente quella di qualificata “agenzia educativa”, capace di contribuire alla formazione integrale della persona, uomo, cittadino.
Giuseppe Adernò
Cultura
Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica

Nell’auditorium del Centro Direzionale Nuovaluce della Città Metropolitana si è svolta il 30 novembre la solenne e sobria cerimonia della consegna delle Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica concesse con decreto del Presidente della Repubblica del 2 giugno 2021 a coloro che si sono distinti per meriti verso la Nazione
Hanno ricevuto il riconoscimento di “Cavaliere Ufficiale” il Dott. Giuseppe Corrado Agosta funzionario direttivo della Procura della Repubblica, servizio Polizia Giudiziaria, N.I.L (Nucleo Ispettorato Lavoro), figlio del Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Alfredo Agosta, ucciso dalla criminalità organizzata a Catania il 18 marzo 1982, al quale è intitolata l’Associazione Nazionale Antimafia ed il Ten. Col. Ottavio Chiarenza
Sono stati nominati “Cavalieri” il Dott. Antonio La Ferrara, presidente dell’associazione “Futurlab, costruiamo il futuro, il Col. CC SPE Piercarmine Sante Sica e il Sig. Gianfranco Truglio.
È stata consegnata al C.le Magg. Ca. Sc. VSP Sig. Davide Giovanni Grasso del 62° Reggimento Fanteria “Sicilia” di Catania la medaglia di “vittima del terrorismo” concessa con Decreto del Presidente della Repubblica in data 7 luglio 2021.
Nel corso della cerimonia, introdotta dal Sindaco di Catania e della Città Metropolitana, Salvo Pogliese, alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose, il Prefetto Maria Carmela Librizzi ha sottolineato come il riconoscimento dell’Ordine al Merito è segno di una provata “cittadinanza attiva e responsabile, tappa di un percorso d’impegno e di dedizione al bene comune”, che continua nella testimonianza e nell’esempio nei confronti delle giovani generazioni.
Alla cerimonia hanno partecipato 12 piccoli violinisti della scuola “Malerba” accompagnati dalla Dirigente Scolastica, Agata Pappalardo, dalla maestra Maria Antonietta Giangrasso
Diretti dalla docente di musica M° Emilia Belfiore i piccoli violinisti hanno eseguito l’Inno d’Italia e brani de “La vita è bella” per salutare “gli eroi del quotidiano”.
Giuseppe Adernò
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