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Cinema

Al via la 13^ Edizione del Soleluna Doc Film Festival

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E’ stata presentata questa mattina al Centro sperimentale di cinematografia ai Cantieri Culturali della Zisa, la XIII edizione del Sole Luna Doc Film Festival. Oltre 40 i film in programma dal 2 all’8 luglio al Complesso di Santa Maria dello Spasimo, tra documentari in concorso, fuori concorso e lavori di video art. “Questa – ha detto Lucia Gotti Venturato, fondatrice del Festival e presidente dell’Associazione Sole Luna, un ponte tra le culture – sarà un’edizione molto ricca con una particolare attenzione all’arte, in sintonia con Palermo Capitale Italiana della Cultura e con Manifesta 12”. Ad inaugurare l’edizione sarà l’anteprima mondiale della regista malese Erlynee Kardany, “In the name of…”. Un film che racconta la storia autobiografica della regista e le sfide di vivere con l’Islam da donna moderna cercando il segreto della pace e del compromesso all’interno di una famiglia interculturale, la sua, in un periodo in cui credere non ha più un volto autentico e la violenza e la guerra minacciano di prendere il sopravvento.  Il film sarà proiettato il 2 giugno alle 21 nella Navata, alla presenza della regista e della sua famiglia, protagonista del film. Subito dopo un altro documentario di grande impatto visivo Untitled-Viaggio senza fine di Michael Glawogger e Monika Willi: un viaggio per il mondo con gli occhi e la mente aperta per ascoltare e sperimentare. Il regista è scomparso prematuramente durante le riprese e il montaggio è stato realizzato dalla sua storica collaboratrice Willi. Dopo la partecipazione al Berlinale e vari premi, il documentario sta per arrivare nelle sale cinematografiche. La versione italiana ha anche la partecipazione della cantante Nada, voce fuoricampo.

Il tema del viaggio e dei diritti umani è il cuore di questa edizione che come simbolo ha scelto il Gelsomino migrante (gelsomino di Sicilia), un fiore originario del Caucaso che si è naturalizzato in moltissimi Paesi del mondo: dall’Africa del Nord, all’Europa, all’America. “Il Sole Luna è uscito dall’isolamento, fa ormai parte di Palermo ed è in sintonia con la visione che questa città ha dei diritti umani e del diritto alla mobilità internazionale”, ha detto il sindaco Leoluca Orlando. Un’edizione che nasce nell’ottica della sinergia interistituzionale, come ha sottolineato anche l’assessore comunale alla cultura, Andrea Cusumano ricordando di come Palermo sia diventata Capitale della cultura “grazie ad un lavoro lento e costante di tanti, tra cui anche Sole Luna che è stato precursore nella promozione dell’incontro tra culture diverse”. Per l’assessore regionale al turismo Sandro Pappalardo, “manifestazioni come Sole Luna danno valore alla produzione culturale siciliana e per questo le istituzioni hanno il dovere di sostenerle”. L’assessore ha annunciato anche un nuovo bando a favore dell’audiovisivo che sarà pubblicato nei primi giorni di luglio. Presenti anche il pro rettore vicario, prof. Fabio Mazzola che ha evidenziato come “il festival sia in linea con i processi di internazionalizzazione dell’Università”; Alessandro Rais, dirigente dell’Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo Sicilia Film Commission che ha sottolineato, invece, “l’importanza della sinergia tra i festival siciliani”; il direttore didattico del Centro Sperimentale di cinematografia, Pasquale Scimeca e il direttore della sede Sicilia del CSC, Ivan Scinardo.

Sole Luna 2018 vede 28 film documentari in concorso, di cui 15 anteprime nazionali e conferma il Sole Luna doc Film Festival come luogo accreditato del cinema del reale grazie alla capacità di mostrare le nuove tendenze del cinema documentario internazionale e di promuovere registi emergenti. Tre le sezioni in concorso: Human Rights che raccoglie documentari che raccontano con grande potenza visiva storie di diritti negati, mortificati o conseguiti; The Journey, che assume il viaggio come esperienza e metafora della dimensione umana; Short Docs, una rassegna di corti su temi cruciali della nostra contemporaneità quali il lavoro, i rapporti di genere, la maternità e la questione migratoria. Sei i film fuori concorso frutto di collaborazioni con altri festival e istituti nazionali e internazionali: Festival International du Film Insulaire de l’île de Groix; Institut Français di Palermo; Animaphix International Animated Film Festival di Bagheria.

Il programma dei film selezionati è stato illustrato nel dettaglio dai direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura, mentre le attività collaterali e il focus sull’arte da Gabriella D’Agostino direttore scientifico del Festival che ha posto l’accento sulla necessità di affrontare temi come l’identità – al centro della rassegna di visual art e non solo – “in questa particolare fase storica”. Per enfatizzare l’inserimento del festival tra le attività di Palermo Capitale Italiana della Cultura e per stabilire una connessione con la biennale Manifesta 12, quest’anno accanto ai film ci sarà la sezione Le arti in festival. Un calendario di appuntamenti che si aprirà con Renegotiating Identities, 12 opere di video-art selezionate dalla curatrice Sofia Gotti, sul tema dell’identità rinegoziata, attraverso il lavoro di affermati artisti e performers come Regina José Galindo, Juan Downey, Donna Haraway, Anna Maria Maiolino, Zineb Sedira, Marina Gržinić con Aina Šmid e un’installazione dedicata a Martina Melilli. Grazie alla partnership con l’Università degli Studi di Palermo il Complesso monumentale Chiaramonte – Steri ospiterà, inoltre, la performance Auto da fé del disegnatore e attivista Gianluca Costantini che dalle ex celle dell’Inquisizione, per tre giorni dal 5 al 7 luglio, racconterà le storie di chi oggi è recluso per reati di opinione nel mondo. In programma anche la residenza artistica Crossfade, un’installazione sonora dedicata ai temi del Mediterraneo, del viaggio e dell’incontro tra Oriente e Occidente, a cura di Davide Cairo e Francesco Novara e la mostra fotografica Il sacro degli altri. Culti e pratiche rituali dei migranti in Sicilia di Attilio Russo e Giuseppe Muccio, a cura della Fondazione Ignazio Buttitta e del Museo Internazione delle Marionette Antonio Pasqualino.

Infine, all’insegna dell’hashtag #crearelegami, sono quest’anno nate nuove collaborazioni con prestigiose realtà italiane: il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, le associazioni Africadegna onlus e Re-Future, e la Fondazione Benetton Studi e Ricerche che ha prodotto il documentario Maredolce La Favara del regista palermitano Davide Gambino e che sarà proiettato come omaggio alla città di Palermo nelle giornate del Festival.

A decretare i film vincitori sarà la giuria internazionale, presieduta quest’anno dal regista iraniano Nima Sarvestani, vincitore della scorsa edizione del festival, e composta dall’antropologo palermitano Ignazio Buttitta, dal regista vincitore di numerosi premi internazionali Alessandro Negrini, dalla giornalista e fondatrice di Green Film Shooting Birgit Heidsiek e dalla scrittrice ed esperta di neorealismo Ingrid Rossellini. I giurati assegneranno un premio al miglior documentario e le menzioni speciali a miglior regia, miglior fotografia, miglior montaggio e documentario più innovativo.

Altre due giurie speciali composte da giovani studenti degli istituti superiori e da minori stranieri non accompagnati – che svolgono attività di mediatori linguistici nell’ambito di ITASTRA, la Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell’Università di Palermo – valuteranno rispettivamente le sezioni Human Rights e Short Docs. Verranno assegnati inoltre il Premio Sole Luna – Un ponte tra le culture, conferito dall’omonima Associazione e il premio del pubblico.

Il festival è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione  Internazionale, dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, dall’Autorità per la Garanzia delle Comunicazioni, e patrocinato e sostenuto dalla Regione Siciliana e dal Comune di Palermo e dalla Fondazione Sicilia ed è sostenuto dall’Accordo di Programma Quadro per la Sicilia – Sviluppo del Cinema e dell’Audiovisivo – Sensi Contemporanei.

Sponsor

Sarplast, San Benedetto, Naturasì, Alessi, AON, dueRRuote, Assovini Sicilia, Vivaio Comignano, Colori del Sole

Media Partner

LiveSicilia, Oubliette Magazine.com, Rapporto Confidenziale, Redattore Sociale, Trm

Tutte le proiezioni sono a titolo gratuito.

Cinema

La Cineteca Nazionale va a scuola

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Al via la seconda edizione de “La Cineteca Nazionale va a scuola”, iniziativa che coinvolge 18 scuole e 90 classi

Il 21 novembre è partita, a Roma, la seconda edizione del progetto educativo a cura del CSC – Cineteca Nazionale “La Cineteca Nazionale va a scuola”. L’iniziativa, che coinvolgerà 18 scuole e 90 classi e proseguirà fino a maggio 2024, sarà articolata in quattro fasi: prevederà la consegna di un quaderno didattico di approfondimento messo a disposizione dalla Cineteca Nazionale (con testi e materiali interdisciplinari di approfondimento, pensato per essere utilizzato dalle/dai docenti come formazione e studio, ma anche come materiale didattico, da utilizzare con le classi), la proiezione di film – legati alla memoria audiovisiva italiana del Novecento – in una sala cinematografica con introduzione e incontro finale, una lezione in classe condotta da referenti esperti della Cineteca Nazionale e un contest finale per le classi al quale gli studenti potranno partecipare in forma libera con disegni o altri elaborati creativi.

A maggio saranno annunciati i premi del Contest 2024 che consisteranno in ingressi gratuiti nei due cinema aderenti all’iniziativa (Cinema Farnese Arthouse e Nuovo Cinema Aquila) o libri di argomento cinematografico.

Al suo secondo anno, il progetto prosegue il percorso legato alla storia del Novecento: “La Storia e le storie del cinema italiano”, con particolare riguardo al cinema delle origini e alle pioniere del cinema, alla condizione femminile, al fascismo, al nazismo e alla Shoah, alla Resistenza e all’emigrazione, cercando di “aprire” il discorso sui film in maniera interdisciplinare, coinvolgendo l’ambito storico, letterario, sociale e artistico. Inoltre, il progetto propone quest’anno un nuovo percorso: “Cinema secondo Natura” dedicato a tematiche quanto mai attuali come quella dell’emergenza climatica e del rapporto dell’essere umano con la natura, affrontate attraverso il cinema di animazione e alcuni “silent films”, film senza parole. Un percorso fruibile anche dalle prime classi della scuola primaria. Il primo film in programma è Il cammino della speranza di Pietro Germi, restauro a cura di Cineteca Nazionale in collaborazione con Cristaldi Film e presentato per i 70 anni del film al Festival di Cannes 2021.

I film saranno proiettati al Cinema Farnese Arthouse e al Nuovo Cinema Aquila; le introduzioni dei film in sala sono a cura di Maria Coletti (referente del reparto Relazioni Esterne del CSC – Cineteca Nazionale) con la collaborazione del critico Silvio Grasselli.

Il CSC – Cineteca Nazionale è il maggiore archivio cinematografico in Italia e tra i più importanti nel mondo e, insieme al CSC – Scuola Nazionale di Cinema, costituisce uno dei due settori principali della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra le sue attività primarie ci sono la preservazione e la valorizzazione del patrimonio cinematografico nazionale: da un lato il lavoro di restauro e di digitalizzazione delle opere che necessitano di un intervento per essere salvate e rese accessibili, dall’altro la volontà dell’incontro con le nuove generazioni per educare il giovane pubblico alla storia del cinema e alla cultura audiovisiva, anche tramite le nuove tecnologie. Il progetto vuole quindi valorizzare il patrimonio cinematografico italiano conservato dal CSC – Cineteca Nazionale, per fargli vivere una seconda e stimolante vita attraverso il rapporto interdisciplinare con le materie e gli ambiti didattici affrontati nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla primaria alla secondaria.

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IL CALENDARIO DELLE PROI EZIONI DEI FILM E LE DATE DA RICORDARE

NOVEMBRE – proiezione IL CAMMINO DELLA SPERANZA (Giornata d’azione globale contro il razzismo e per i diritti delle persone migranti, rifugiate, sfollate – 18 dicembre)

GENNAIO – proiezione LA TREGUA (Giorno della memoria – 27 gennaio)

FEBBRAIO – proiezione E’ PICCERELLA (Nascita Elvira Notari – 10 febbraio; Giornata internazionale della donna – 8 marzo)

MARZO – proiezione ROMA CITTA’ APERTA (Fosse Ardeatine – 24 marzo; Festa della Liberazione 25 aprile)

APRILE – proiezione CINEMA SECONDO NATURA (Giornata mondiale della terra – 22 aprile)

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Cinema

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Martedi 31 ottobre 2023, Radio in, ospite del programma che conduco da 3 anni con Eliana Chiavetta, Open Day Cinema, il noto attore e regista Giulio Base, ha mostrato il mio libro: #cinemagiornalismo.

Giulio sta scrivendo il suo nuovo film, dopo À la Recherche, che andrà in sala il prossimo 2 novembre. Per me è stata una gioia immensa, inaspettata, sapere, da un autore così affermato, che il mio libro è per lui un utile e prezioso strumento di spunti e riflessioni sul rapporto tra Cinema e Giornalismo, per il suo prossimo film su un reporter di guerra, mi riempie d’orgoglio e mi spinge a continuare questa esaltante ricerca. Ecco il frammento dell’intervista

 

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Cinema

C’è ancora domani, il film della Cortellesi

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La speranza di un futuro migliore

Scelto come film d’apertura della Festa del Cinema di Roma, l’esordio alla regia di Paola Cortellesi è nei cinema dal 26 ottobre

Una famiglia come tante, nella Roma popolare del dopoguerra, fiaccata da una miseria che sembra senza via di uscita, ancora avvelenata dal conflitto e dalle divisioni che ha provocato nella società: è questo il “campo d’azione” voluto da Paola Cortellesi per il suo esordio alla regia, “C’è ancora domani“, scelto come apertura della Festa del Cinema di Roma 2023 e da giovedì 26 ottobre nelle sale.

Una moglie sottomessa al marito violento è il ruolo che Cortellesi riserva per sé (Valerio Mastandrea è il coniuge, ritratto in modo troppo monodimensionale per convincere), divisa tra la quotidianità in cui ogni lira è preziosa e l’umiliazione è costante, il tentativo di evitare le ire maritali, l’educazione di tre figli e i sogni di un futuro migliore. Tutto ciò, alla vigilia delle prime elezioni libere apertae anche alle donne, nel 1946.

Una regista al primo film ma con idee sicure di messa in scena: il bianco e nero è quella più evidente, per creare un collegamento con il Neorealismo coevo del periodo raccontato (ma l’effetto è finto, straniante).

Cortellesi percorre un confine labile, quello tra commedia e dramma, tra parodia e sperimentazione: osa – sempre meritevole, per un’opera prima – soprattutto sotto l’aspetto musicale, con momenti quasi musical che puntano a esorcizzare (o enfatizzare?) le violenze e una colonna sonora che sa piacevolmente spiazzare (da Jon Spencer Blues Explosion ad “aprire” – in tutti i sensi – il film in poi).

Se le scelte di cast “minore” funzionano (la vergogna umile di Romana Maggiora Vergano, l’ingenuo ottimismo di Emanuela Fanelli, la perfidia ironica di Giorgio Colangeli), alcune svolte narrative paiono estreme e scelte più per il loro essere funzionali alla trama che per la loro credibilità.

Una scelta coraggiosa quella di esordire alla regia dopo una carriera di successo con un film come questo, in cui nulla è semplice e nessuna scelta indolore: la riuscita è parziale (ne risente anche l’efficacia dell’interpretazione di Cortellesi) ma il percorso tracciato resta interessante. (Fonte: https://www.cinemaitaliano.info/news/76153/c-e–ancora-domani-la-speranza-di-un-futuro.html)

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