Connect with us

Eventi

Intramontabile Cin Cin Là

Published

on

Tre produzioni tutte palermitante con notevoli investimenti artistici e di mezzi, “Ballo al Savoy, Scugnizza e Cin Cin Là” posizionano il teatro “Al Massimo”, diretto da Aldo Morgante, come il punto di riferimento principale delle operette in Italia. A dirlo, chi organizza da oltre 50 anni il festival delle operette, l’architetto Gian Mesturino, presidente e direttore artistico della “Fondazione Teatro Nuovo” di Torino, la stessa che gestisce l’ Alfieri, l’Erba e il Gioiello. E proprio nel debutto, in anteprima nazionale al Teatro Alfieri di Cin Cin Là, che la compagnia palermitana, capitanata dal Regista Umberto Scida, ha ottenuto un successo di critica che è andato oltre le aspettative. In quello che viene considerato il tempio delle operette, Mesturino la chiama “storia d’amore ininterrotta”, sono passati tutti i più grandi registi da Calderoni a Massimini, ma il segno lasciato da Aldo Morgante e Umberto Scida è destinato a rimanere negli anni. A distanza di pochi giorni la stessa compagnia va in scena a Palermo con questo capolavoro in tre atti di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato; fu presentata per la prima volta il 18 dicembre del 1925, seguita da centoventi repliche; questa versione, riscritta da Scida, piace molto al pubblico, perché si avvicina al musical e allo spettacolo, inteso come entertainment puro. Mesturino usa la parola operetta non per indicare un genere, ma è grazie a questi nuovi allestimenti e alle straordinarie perfomance artistiche che l’operetta sta conquistando sempre di più un pubblico giovane. In Cin Cin Là c’è un tono registico di alto livello e lo spettacolo scorre nelle due ore con grande effervescenza a tal punto da coinvolgere il pubblico a più riprese. E se quest’opera è servita a saldare il connubio tra l’Alfieri e il teatro Al Massimo, Morgante è assolutamente convinto che questa è la strada giusta per il rilancio dell’operetta di qualità come spettacolo a 360 gradi. La scenografia è un tempio nella Macao degli anni venti; i pannelli laterali richiamano gli alberi di pesco, nessun movimento di macchine, così ha voluto lo scenografo Marco Gacomazzi; tutto è affidato alla bravura degli attori e del corpo di ballo, con le stupende coreografie di Stefania Cotroneo. Il Principe Ciclamino, un po’ tonto e un pò ingenuo, si trasforma nel lirismo puro con la voce del tenore Spero Biongiolatti. C’è un duro lavoro di regia per rendere i personaggi a metà tra il macchiettistico e l’indiscutibile bravura professionale. Ciclamino sposa la timida e impacciata Principessa Myosotis, interpretata da Isadora Agrifoglio che negli ultimi anni ha raggiunto livelli da soprano internazionale. Straordinaria la sua capacità tecnica di eseguire suoni virtuosistici su singole sillabe o parole, utilizzando al massimo l’agilità vocale. Sembra di rivivere i primi dell’ottocento con i ruoli scritti per questo tipo di voce. Uno dei personaggi più riusciti è quello del padre della principessa, il Mandarino Fon-Ki, sotto scintillanti ornamenti reali c’è quello straordinario attore che è Cesare Biondolillo. Le sue incursioni sono sempre perfette e di grande attrazione ironica. Ma se c’è un ruolo che ha davvero divertito il pubblico è quello del suo assistente, un finto eunuco dal nome Blum, vestito a pennello da Ivano Falco, abbandonato proprio dalla moglie Cin Cin Là, il soprano lirico Maria Francesca Mazzara che incarna la donna facile, esperta in educazione sessuale. La sua potenza di emissione vocale acquisisce a volte una caratterizzazione drammatica che lascia il pubblico incantato. La storia è molto divertente, secondo l’usanza, tutte le attività sono sospese finché non viene consumato il matrimonio tra i due principini. Come per tutte le operette di cui firma la regia, Scida è grandioso nel ruolo dell’eterno spasimante di Cin Ci Là, Petit Gris, che, roso dalla gelosia, per vendicarsi, rivolge tutte le sue attenzioni a Myosotis. Si sviluppano così continui doppi sensi, con scene esilaranti e scoppiettanti. Goffi ma efficaci nei movimenti e lenti sul palco, come i cinesini delle favole, sono: Dan Laura Geraci, Den Giorgia Migliore, Din Vincenzo Favet, Don Cocò Gulotta e Dun Roberto Fabra. In questo spettacolo c’è un grande lavoro di coordinamento nei camerini e nel retroplaco da parte della direttrice organizzativa Bibi Augugliaro. A lei si deve la riuscita perfetta dello spettacolo grazie anche alla sua scelta, assieme a Scida dei meravigliosi costumi dei laboratori Arrigo di Milano, veri capolavori di sartoria artigianale. Perfetti sui corpi delle ballerine: Eliana Pirello, Giorgia Messina, Noemi Crocilla, Maria Celeste Sammarco, Giulia Tartamella, Martina Basile, Maria Giulia Augugliaro, Natalie Chifari, Jessica Furore, Francesco Russo e Rocco Buttiglieri. Repliche fino al 2 aprile poi in tournè in tutta Italia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cinema

Giancarlo Giannini e le sue invenzioni

Published

on

Giancarlo Giannini e le sue invenzioni infiammano il pubblico del Teatro Doglio di Cagliari. Protagonista di Sardegna Mediterranea – L’isola del Genio e dell’Ingegno, evento promosso dalla Fondazione Mont’e Prama con la Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine, l’attore ha ripercorso la sua carriera cinematografica, lunga 70 anni, attraverso una serie di aneddoti e racconti legati proprio alle sue invenzioni. Del resto, ammette Giannini, “sono arrivato alla recitazione per caso, da sempre la mia passione è stata l’elettronica, sono un perito elettronico industriale. Noi abbiamo uno strumento straordinario, le mani, e grazie a queste mani, posso svolgere tantissime attività. Mi conoscete tutti come attore e doppiatore, ma io sono anche un falegname, un fabbro. Visto che di mani parliamo, sono anche uno straordinario cuoco”.

Giancarlo Giannini

Una delle invenzioni più famose di Giancarlo Giannini è stata una giacca speciale che costruì per Robin Williams nel film Toys, il film di Barry Levinson del 1992: “Una giacca parlante, capace di emettere suoni e di parlare 6 lingue, compreso il giapponese. Me la chiesero i produttori americani. Per realizzarla lavorai 6 giorni e 6 notti, senza sosta. La caratteristica speciale è che tutto l’impianto, con le luci, doveva essere esterno, perché il pubblico doveva vedere che si trattava di un oggetto speciale”.

Intervistato da Ivan Scinardo, Giornalista e Direttore della Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia, Giancarlo Giannini ha ripercorso alcune tappe fondamentali della sua carriera. Dal debutto al cinema, nel 1965, ha interpretato oltre 150 film, ottenendo anche una nomination all’Oscar, fino al riconoscimento sulla Walk of Fame, l’unico attore italiano insieme a Rodolfo Valentino.

Ivan Scinardo, Giornalista, Direttore della Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia

Si emoziona quando sullo schermo viene proiettata la foto insieme alla regista Lina Wertmüller: “Lei era quella brava, era grandissima, le devo tutto. Aveva una visione unica sulle cose del mondo, sulla vita, sul cinema”. E il pensiero ritorna indietro, al 1974, a quella scena memorabile girata insieme a Mariangela Melato in una Sardegna selvaggia, la spiaggia di Cala Fuili, in quella pellicola che è entrata a pieno diritto nella storia del cinema mondiale: “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto”.

Giannini ha recitato anche in Hannibal, il film diretto da Ridley Scott nel 2001, appartenente alla saga de Il silenzio degli innocenti, ispirato ai romanzi di Thomas Harris. Nella pellicola interpreta il ruolo del commissario Rinaldo Pazzi. Altre scene memorabili, come il dialogo serrato con Anthony Hopkins (Hannibal Lecter): “Lui è un attore pazzesco, dalla punta dei piedi fino all’ultimo capello della testa. Lavorare con lui ha significato imparare tante cose. Guardavo come si muoveva, come parlava, scrutavo le sue espressioni facciali durante le scene. Lui è uno di quelli che bisogna guardare, per assimilare l’arte della recitazione, per imparare. Nella mia carriera ho avuto dei maestri straordinari, registi e colleghi che mi hanno aiutato a diventare quello che sono”.

Come doppiatore, ha prestato la voce a Jack Nicholson e Al Pacino in diverse significative interpretazioni. Il pubblico di Cagliari è rimasto ancora una volta affascinato nel vedere una delle scene più famose di Shining, il film del 1980 diretto e sceneggiato da Stanley Kubrick, insieme a Diane Johnson. È la scena di “Wendy, dammi la mazza”, un altro pezzo di storia del cinema che, secondo alcuni, soltanto Giannini poteva interpretare come doppiatore italiano. “Doppiare certe scene è davvero difficile, anche per la quantità di parole e la velocità che caratterizzano i dialoghi. Credo che in questo caso mi abbia aiutato anche la mia propensione allo studio. Sono un perfezionista, leggo e rileggo il copione fino all’ultimo secondo, dovunque mi trovi. Solo così – ha concluso Giannini – si ottengono grandi risultati”.

Fonte: https://www.tortohelie.it/notizie/sardegna-mediterranea-giancarlo-giannini-una-star-del-cinema-con-la-mania-delle-invenzioni/

Il servizio di Roberta Lai per  Telesardegna:

Continue Reading

Cultura

“Sembra vivo!” Reportage a palazzo Bonaparte a Roma

Published

on

Entrare a palazzo Bonaparte a Roma, nella centralissima piazza Venezia , per vedere la mostra “sembra vivo!” e’ un ‘esperienza unica, stupefacente ed emozionante.

Salendo per le scale si ha gia’ l’ impressione di cloni umani, dal ragazzo che guarda verso la finestra alla ragazza seduta e poi..

Ecco si palesa la mostra in carne e ossa..

‘Sembra vivo! ‘è una mostra iperrealista che induce il visitatore a riflettere sull’essenza della realta’ e su cio’che si vede e sulla relativa percezione.

te a Jago e a Leandro Erlich, diffonde la cultura di un’arte profondamente innovativa, stravolgente e travolgente l’osservatore.

Gli artisti esposti sono 29 e costituiscono il gotha nello scenario internazionale: da Maurizio Cattelan (presente con opere iconiche quali i piccioni dell‟installazione “Ghosts” o la famosa banana, meglio detta “Comedian”) a Ron Muech che espone anche una gigantesca testa di uomo “Dark Place”, fino a George Segal, Carole Feuerman, Duane Hanson et alii.

Una vasta selezione di opere, provenienti da collezioni di tutto il mondo, che ha il sigillo del movimento iperrealista. Movimento che, dagli anni „70 in poi, e’cresciuto ,evolvendosi con tecniche innovative per realizzare opere verosimili da confondersi con quelle umane.

Le sculture sembrano essere incarnazione di quanto affermato da Albert Einstein:. ”la realtà è una semplice illusione , sebbene molto persistente “.

Le. sculture iperrealistiche emulano infatti le forme, i contorni e le texture del corpo umano , creando una strabiliante illusione visiva e un‟estrema verosimiglianza.

Si viene ingannati dalla pelle verosimigliante , dai capelli, dalle barbe, dalle dita e persino dagli occhi che riproducono il battere del ciglio Umano.

Sembrano effettivamente vive, manca loro la favella e “Sembra vivo!” e’ una cantilena ricorrente davanti alle incredibili opere di Maurizio Cattelan, Ron Mueck, George Segal, Carole Feuerman e tantissimi altri.

L osservatore viene totalmente ingannato da queste opere che nel circuito visivo talora non sempre distingue le opere dalle persone che visitano la mostra.

Le opere sono così reali da confondere i visitatori trasportandoli in un mondo al confine tra vero e l’illusione.

“Think different”è fondamentale, ovvero la mostra è un invito a guardare la realta’ con occhi diversi,con una mente volta al cambiamento e all‟ innovazione.

Laura Bisso

Continue Reading

Cinema

Taormina Film Fest e Taormina Arte 2023

Published

on

Dal 23 giugno al 31 agosto: una lunga cavalcata di cinema e di musica e anche il teatro è presente ma in minima parte.

Dopo i saluti del presidente della Regione Renato Schifani, l’assessore al Turismo Elvira Amata ha auspicato che “Il cartellone di Taormina possa durare tutto l’anno, accompagnato da eventi artistici internazionali”. Tra gli appuntamenti più importanti il Gala Pavarotti Forever prodotto con la Fondazione Pavarotti che vede la partecipazione di alcuni tra i tenori più famosi del momento: Marcelo Alvarez, Vittorio Grigolo, Placido Domingo che ormai canta da baritono e il soprano Aida Garifullina e il siciliano Mario Biondi. La settimana poi è dedicata al cinema, tra classici proiettati al Palazzo dei Congressi e prime assolute come Lo sposo indeciso con Giammarco Tognazzi e Francesco Pannofino. Tra gli artisti presenti John Landis e Abel Ferrara. Landis terrà una masterclass alla Casa Cuseni. Altra prima italiana è l’ultimo Indiana Jones e il quadrante del Destino” per la regia di James Mangold che vedrà la presenza di Harrison Ford al Teatro Antico.    Il sovrintendente Ester Bonafede ha chiarito che “Dopo il declino del Festival, dormiente per 10 anni e un debito che ammontava a 4 milioni di euro, il cammino è ripreso con un attenzione particolare al bilancio che deve essere attento e francescano. La Sicilia – ha aggiunto – è un palcoscenico naturale e occorre moltiplicare le produzioni cinematografiche che usano l’isola come set”.     La direzione artistica è affidata a Beatrice Venezi e a Barret Wissman, un veterano dei festival italiani, che in soli due mesi hanno messo insieme il nutrito programma. Wissman ha invitato Bella Thorne per una serata di gala dedicata al lavoro degli influencer e al ruolo che questi svolgono nei social media. La Thorne presenterà il suo primo cortometraggio Paint her red. Molte le prime italiane, tra cui Jeanne du Barry con Johnny Depp, o come Billie’s magic world con Alec Baldwin.    All’Hotel Timeo il primo luglio ci sarà la masterclass di Abel Ferrara e Willem Dafoe. Durante la consegna dei Nastri d’Argento sarà premiato il film di Roberto Andò La Stranezza.     Beatrice Venezi dirigerà Il Trittico di Giacomo Puccini sabato 8 luglio con Marcelo Alvarez, mentre il 21 luglio andrà in scena Turandot diretta da Gianluca Martinenghi. Molti gli eventi musicali come Le quattro stagioni alla Villa Comunale. Per il teatro Francesco, il giullare che inventò il presepe con Luca Lazzareschi o Io ti veglierò. Io ti proteggerò omaggio di Giorgio Pasotti a Gabriele D’Annunzio. Ma la danza si prende la scena con Eleonora Abbagnato in Giulietta e Jacopo Tissi in Past/Forward. Ancora lirica il 16 agosto con Cavalleria Rusticana e Pagliacci, il duo Mascagni e Leoncavallo con la direzione di Marco Guidari

Continue Reading

In Tendenza