

Cultura
La commovente lettera di un professore ai suoi studenti
La lettera di auguri di Natale di un giovane professore delle scuole medie di Milano: «Il 2020 ci ha resi un po’ smarriti, ma siete stati bravi. La scuola riprenderà a pulsare»
Pubblichiamo la lettera di auguri di Natale che un giovane professore delle scuole medie, Giuseppe Nicodemo, ha scritto ai suoi alunni in un anno tanto particolare. Nicodemo insegna in due istituti di Milano.
Miei cari ragazzi,
siamo quasi giunti al termine di questo interminabile anno, faticoso, inaspettato, instancabilmente imponderabile. Lo salutiamo tutti con la speranza che possa destinarci un epilogo migliore ed un inizio un po’ meno prevedibile, magari rassicurante e rasserenante.
Il 2020 è stato un anno particolare.
Ci ha resi tutti un po’ smarriti, confusi. Ci ha privato della presenza di tante persone care: del vostro compagno di banco, dell’elenco fatto in classe, di quello sguardo che spesso sa dire più delle parole. Abbiamo faticato sicuramente, ma siete stati bravi, questo lasciatemelo dire. Vi siete stancati ma non avete mollato, non abbiamo mollato.
La scuola riprenderà a pulsare, continuerà a fare rumore tra i corridoi, nel cortile. E di rumore ne farà così tanto che costringerà tutti a rimpiangere quel comodo pigiama e il calduccio di casa. L’augurio che voglio farvi per questo Natale e per questo nuovo anno che arriverà è che non perdiate mai la Fede. E con Fede non intendo la fiducia in un Dio, ma la fiducia nella vostra essenza più pura, nei vostri sogni e nelle vostre aspirazioni, la fiducia in tutto ciò che vi possa rendere felici.
Rincorretela la felicità come se fosse il filo di un gomitolo: afferratelo, fatevi un nodo intorno al dito e lasciatevi condurre. Qualche volta vi sembrerà di esservi persi, o magari vi ritroverete a pensare che forse è troppo faticoso inseguirla. Ma vi assicuro che, in fin dei conti, non dovrete fare molta strada per afferrarla ancora una volta. La bellezza della vostra giovane e intrepida umanità è già tutta dentro di voi e se ne avrete cura non sarà difficile farvi ammirare, farvi amare. Vi auguro di perdervi e poi ritrovarvi. In un rinnovato abbraccio, di stringervi più forti.
Ridete, ma ridete così tanto da farvi male l’ugola, assaporate ogni istante come se non potesse ripetersi: ogni secondo scandito dal tempo acquisirà un valore magico. Vi auguro infine di trovare l’autenticità nella vostra vita e di non essere mai scontati. Meravigliatevi di svegliarvi la mattina e di avere la mamma che vi prepara la colazione, di avere al vostro fianco le persone che più amate e che si prendono cura di voi. E sapete cosa vi dico? Per una volta preparatela voi la colazione ai vostri cari, aiutate la mamma a sparecchiare, giocate con i vostri fratelli più piccoli, fatevi raccontare le storie dai vostri nonni, fatevi spiegare il lavoro di vostro padre. Interessatevi ai vostri cari e dite loro che gli volete bene.
Rischiate. Sentitevi vulnerabili, aprite il vostro cuore e non tenetevi tutto dentro: serve a poco. Osate a costo di sbagliare. Differentemente da quello che molti credono, il fallimento è la prova più grande per dimostrare a voi stessi che ce la potete fare. Non abbiate paura di essere voi stessi. Dimostrarvi semplicemente per quello che siete. Assaporate lo stupore di svegliarvi ogni giorno e di essere semplicemente vivi. Se c’è una cosa che il 2020 ci ha insegnato è che un piccolo fantasma può essere incoronato re e che la sua corona può spodestare una intera umanità senza darci neanche il tempo di accorgercene. Non facciamo il suo gioco.
Lottiamo per le cose che ci rendono migliori e che ci fanno stare bene, per la quale ne vale davvero la pena. Lo so che adesso ci sono le vacanze, ma vi voglio affidare un piccolo compito: ogni mattina appena svegli, affacciatevi alla vostra finestra e alzate gli occhi al cielo. Osservate quel bagliore luminoso e ricordatevi che passata la notte ci sarà sempre il sole.
Felice Natale
* Giuseppe Nicodemo è un professore delle scuole medie. Insegna in due istituti di Milano
Cultura
I ragazzi sindaci in Prefettura per gli auguri

Ventidue Ragazzi Sindaci della Provincia insieme ad assessori e consiglieri dei Consigli comunali dei Ragazzi hanno presentato al Prefetto di Catania gli auguri natalizi ed hanno animato il salone della Prefettura rendendosi operativi nell’addobbare l’albero di Natale alla vigilia della festa dell’Immacolata
Il Prefetto Maria Carmela Librizzi ha accolto con gioia la presenza delle delegazioni dei 22 CCR ed ha rivolto parole di compiacimento per il loro impegno nel mettere in pratica i valori della Costituzione e i principi di una sana educazione civica.
La visita augurale è stata allietata dall’esecuzione di brani musicali eseguiti dai piccoli musicisti dell’orchestra dell’Istituto “Ercole Patti” di Trecastagni e della classe di pianoforte dell’Istituto “Parini” di Catania coordinata dal M° Maurizio Barrica.
Oltre agli addobbi dell’albero di Natale i ragazzi sindaci hanno presentato al Prefetto dei piccoli doni realizzati e decorati con creatività e fantasia
Hanno partecipato i ragazzi sindaci delle scuole di Catania: Costanza Russo della “Parini”; Naomi Bruno della “Deledda”; Irene Fichera della “San Giovanni Bosco”,; Antonio Pio Privitera della “Brancati”; dal Comune di Adrano: Alfio Russo dell’Istituto “Padre La Mela” ed Emma Spitaleri, dell’Istituto “Canonico Bascetta”; dal comune di Belpasso: Cecilia Pirri del Circolo didattico “Teresa di Calcutta” Sara Faija della scuola media “Martoglio” e Salvatore Mangioni dell’Istituto “Giovanni Paolo II” di Piano Tavola; dal comune di Misterbianco: Maria Murabito della “Padre Pio di Pietrelcina; Andrea Finocchiaro della “Gabelli”; Antonino Grimaldi della “Pitagora” e Salvatore Conti della “Leonardo Sciascia”
Dalle scuole della provincia sono intervenuti: Matteo Calì di Tremestieri; Chiara Malerba di Trecastagni; Giada Attanasio dell’Istituto “S Maria della Mercede” di S Agata Li Battiati; Sara Palmieri di San Pietro Clarenza; Angelo Aiello di Camporotondo; Martina Pappalardo dell’Istituto “Fava” di Mascalucia; Naide Castrorizzo di Maletto; Gabriele La Rocca di Palagonia.
La consegna dei doni è stata intervallata dai brani musicali e dalla performance di Alfio Russo, “sindaco metropolitano” di Adrano che con il sax ha eseguito “Imagine” di John Lennon, come inno alla Pace e Carlo Avellina di Maletto con la zampogna ha ricreato nella Prefettura l’atmosfera e l’armonia del Natale
Il Prefetto, a conclusione dell’incontro, ha offerto ai ragazzi partecipanti un dolce natalizio.
“E’ stata una bella lezione di educazione civica che s’impara facendo”, ha dichiarato il preside Giuseppe Adernò, promotore dell’iniziativa, fondatore e coordinatore dei CCR e, incontrando le Istituzioni gli studenti si sono resi ancor più protagonisti attivi nel rinforzare il senso di responsabilità e d’impegno nella ricerca del bene comune.
Cultura
Al cuore della democrazia, verso la sett.sociale

In cammino verso la 50° Settimana sociale dei cattolici in Italia
monia e bellezza alla sinfonia della democrazia agita e vissuta
La celebrazione della XVII Giornata sociale diocesana, promossa dall’Ufficio di Pastorale sociale e Lavoro dell’Arcidiocesi di Catania, ha avviato il percorso formativo di riflessione e di progettualità, che dal 3 al 7 luglio, avrà un primo traguardo a Trieste, in occasione della 50° Settimana sociale dei cattolici in Italia.
Il tema della partecipazione, verbo di azione e di coinvolgimento operativo dei cittadini nell’impegno di contribuire e cooperare alla costruzione del bene comune, ha guidato le riflessioni dei relatori e dei gruppi di studio, sollecitando una maggiore presa di coscienza del dovere civico, che si intreccia con la testimonianza dei valori cristiani nel tessuto sociale.
Dopo il saluto del direttore dell’Ufficio Don Alfio Carbonaro, l’Arcivescovo, Mons. Luigi Renna, presidente del Comitato delle Settimane Sociali dei cattolici in Italia, ha delineato il percorso della democrazia che, “prima ancora di essere una forma i governo, è l’espressione di un desiderio profondamente umano” e muove i primi passi dal desiderio e del sogno dei cattolici riuniti a Camaldoli, alla vigilia della guerra. Il Codice di Camaldoli, infatti, ha guidato i Padri Costituenti alla redazione della Costituzione Repubblicana del 1948.
Democrazia e demagogia, popolo e populismi, democrazia rappresentativa e democrazia diretta, sono stati i termini ricorrenti dell’intervento, che hanno fatto luce sul tema della “Partecipazione tra storia e futuro”, “primo indicatore della salute della democrazia”, che a Trieste offrirà spazi di innovazione sociale e culturale per la crescita del Paese e della comunità civile, nella quale i cattolici hanno il compito specifico di essere “testimoni credibili” dei valori proclamati.
Il coordinatore del “Cantiere per Catania”, Claudio Sammartino, già Prefetto della Repubblica, ha illustrato le finalità della giornata sociale, che dà l’avvio al “Secondo Seminario di formazione all’impegno sociale e politico.
Articolato in sette tappe, il seminario formativo si svolgerà presso la Scuola Superiore dell’Università di Catania e analizza la grammatica della partecipazione, prendendo in esame i temi della città, delle infrastrutture, dell’ambiente, della comunità, dell’economia, della povertà nelle periferie ed infine anche quello dell’intelligenza artificiale.
Il tessuto della democrazia intreccia le molteplici reti sociali che 40 milioni di volontari rendono vive e dinamiche, realizzando lodevoli progetti e servizi per il bene comune.
Finalità del “Cantiere per Catania”, ha detto Sammartino, non è quella di costruire un “partito”, bensì quella di comporre uno “spartito” nel quale ciascuno apporta il personale contributo di competenze e di risorse al fine di dare armonia e bellezza alla sinfonia della democrazia agita e vissuta.
Con grinta e coinvolgente entusiasmo la prof.ssa Elena Granata, docente di Urbanistica e Analisi della città e del territorio all’Università di Milano, Vice presidente del Comitato scientifico delle Settimane sociali dei cattolici in Italia, ha presentato il tema della 50° Settimana sociale, pensata non come un evento, bensì come un processo , al fine di sollecitare il coinvolgimento delle risorse di tutti gli operatori, “nel rispetto degli ambiti e degli stili di ciascuno”.
La scelta di Trieste, città di frontiera, multietnica e con diverse presenze linguistiche, emblema dell’Unità d’Italia, risponde all’intento di instaurare un nuovo metodo, attivando la palestra del dialogo e dell’ascolto, segni connotativi della sinodalità.
Il “sentire” interiorizzato invita all’azione, al fare, secondo la formula: “pensare col cuore” e “agire col cervello” e, da veri “poeti sociali”, “seminatori di cambiamento”, tutti sono chiamati a diventare protagonisti attivi, operatori di azioni concrete, di servizi efficienti e produttivi di benessere e di sviluppo.
Nel pomeriggio di sabato 11 novembre, presso la Scuola Superiore dell’Università, la prof.ssa Granata ha documentato originali realizzazioni concrete di progetti per una città vivibile, restituendo vitalità a luoghi e spazi, prima inagibili, destinati al bene comune, dimostrando come in risposta ad un bisogno, nasce un progetto, che è appunto il modo di mettere in atto un desiderio.
La democrazia assegna ai cittadini il compito di essere “placemaker”, inventori e plasmatori di luoghi da abitare, costruttori di città da vivere in risposta ai bisogni dei cittadini, piccoli e grandi, giovani e anziani.
Il susseguirsi dell’espressione: “immagina se….” impegna a migliorare il presente e a progettare il futuro, prendendosi cura delle persone e delle cose e apportando con creatività e immaginazione notevoli benefici alla società civile.
Nei lavori di gruppo, svolti nelle aule della Scuola Superiore, messi a disposizione dal Magnifico Rettore Francesco Priolo e dal presidente Prof. Daniele Malfitana, sono state analizzate alcune positive esperienze di partecipazione realizzate a Paternò e a Librino e la sintesi è stata curata nelle conclusioni della Giornata a cura del giovane Mirko Viola.
L’esercito dei volontari che operano, quasi nascosti nelle trincee del sociale, costituiscono il lievito della democrazia, che dovrebbe fermentare la massa e sfornare un buon pane, profumato e caldo.
Giuseppe Adernò
Cultura
Quando i ragazzi fanno le cose per bene

S.A, LI BATTIATI: Mercoledì 15 novembre: ballottaggio per eleggere il sindaco dei ragazzi dell’ Istituto S. Maria della Mercede
civica nella scuola, piccola città: si elegge il sindaco dei ragazzi e si costituisce il Consiglio comunale dei ragazzi con assessori e consiglieri.
Già da alcuni anni l’Istituto S. Maria della Mercede, di Sant’Agata Li Battiati, ha adottato il progetto del CCR, che quest’anno compie trent’anni, essendo stato attivato a Motta S. Anastasia nel 1993.
Con la guida dei docenti, i bambini delle classi quarte e quinte hanno elaborato dei progetti per rendere la scuola sempre più bella e con i motti: “Viviamo la scuola, creiamo il futuro” ; “Tutti insieme per una scuola e un mondo migliore” sono state costituite due liste. I risultati elettorali hanno dato vincente la lista n. 1 e sono stati eletti consiglieri: Matteo Midili, Mariasole Tenerello, Mattia Di Bella, Nicolò Lo Faro, Della seconda lista hanno riportato maggiori preferenze: Damiano Pulvirenti, Mirko Pezzino e Sabrina Messina.
Nella lista dei sindaci si sono candidati: Giada Attanasio, Sara Bertolo, Giada Carbone, Marta Magazù, Giada Carbone, Gabriele Sanfilippo, Daniele Tinè .
L’esito delle votazioni per il sindaco dei ragazzi ha fatto registrare un totale non superiore al quorum del 50% + 1 dei votanti, e quindi mercoledì 15 novembre si procederà alle votazioni di ballottaggio tra Giada Carbone e Giada Attanasio . Chi prenderà più voti sarà eletto sindaco dei ragazzi.
Giuseppe Adernò
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