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Cinema

Masterclass di Alessandro Gassman

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BARI – Un inedito Gigi Proietti drammatico sarà il protagonista del prossimo film di Alessandro Gassmann dal titolo Il premio che inizierà le riprese l’otto maggio. È quello che ha rivelato stamani al Petruzzelli di Bari l’attore regista che ha tenuto una strapiena masterclass al Bif&st che quest’anno ha dedicato la manifestazione proprio a Vittorio Gassman e a Dino Risi.
“Proietti – ha detto Gassmann – è una delle macchine attoriali migliori esistenti al cinema e io ho voluto utilizzarlo in un ruolo drammatico, quello di un letterato che deve andare a Stoccolma per ritirare il Nobel. Ma nel film, una sorta di Road Movie di una famiglia sui generis, anche lo stesso Alessandro, nel ruolo del figlio, Anna Foglietta in quello di una figlia troppo concentrata su se stessa, e Rocco Papaleo, assistente pusher dello scrittore”. Questa è solo una delle cose rivelate oggi dal 52enne figlio d’arte che non ha mancato di parlare del difficile rapporto con un padre ‘ingombrante’ come era sicuramente il cosiddetto Mattatore e anche di politica estere “oggi in Siria è Olocausto”. Ecco alcune voci dell’incontro di stamani.
– IO FIGLIO DI VITTORIO Era un padre severo con le sue convinzioni, ma di una dolcezza infinita. Era comunque un uomo del 1922, di origine ebraica, che anche per questo se l’era passata male. Insomma sapeva cosa voleva dire partire da zero e conquistarsi tutto quello che si desidera. Così anche io ho cercato nella mia vita di non prendere mai scorciatoie, ma di affrontare le cose frontalmente. Poi certo c’è la casualità, la fortuna. Non volevo però fare l’attore da ragazzo, ma agraria a Perugia. Ma mio padre, non credendo molto della mia vera volontà di studiare, mi portò sulle scene teatrali con un testo difficile come Affabulazione di Pier Paolo Pasolini. Mi ritrovai nudo sul palcoscenico con i capelli tinti di giallo. La prima la facemmo a Pistoia e io ero sconvolto. Avevo diciannove anni.
– IL CALENDARIO NUDO E’ vero ho fatto un calendario nudo nel 2001. Ero molto unto e, devo dire, mi hanno dato un sacco di soldi per farlo e io avevo appena avuto figlio. Mi serviva denaro. Quello che non sapevo era che le foto le avremmo fatte in Messico su una spiaggia piena di turisti, tra cui molti italiani, che mi guardavano, mi indicavano con scherno e ridevano. Ma quel fisico l’ho avuto solo per poco, allora era come un pollo da combattimento.
– I MIEI 18 ANNI Ero un ragazzo incontrollabile, aggressivo, non andavo a scuola e mio padre mi fece fare il servizio militare. Nessuna raccomandazione, anzi mi fece arrivare a Taranto con la tradotta, 11 ore di viaggio. Era fatto così.
– IO PADRE Sono molto esigente e severo con mio figlio, non si può essere amici dei propri figli. Dobbiamo un po’ stargli sulle palle noi genitori, ma poi tra noi c’è tanto affetto. Cerco certo di non fare gli errori di mio padre, ma facendone sicuramente altri.
– NON PIÙ FIGLIO DI VITTORIO E’ caduta per me l’etichetta di ‘figlio di’ con Il bagno turco di Ozpetek. Alcuni attori allora rifiutarono quel ruolo da omosessuale e meno male che andò così, posso dire ora, che ci furono allora tanti attori scemi.
– IO AMBASCIATORE DI UNHCR Ho prodotto e diretto ‘Torn – Strappati’ (di cui si sono viste alcune scene al Petruzzelli) come goodwill ambassador della Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite). Volevamo far vedere gli artisti siriani rifugiati in Giordania e a Beirut in Libano tutto. Sono stato ultimamente in missione sulle coste siciliane e i migranti sono molto spesso donne e bambini. Non si possono far polemiche su queste cose; se salvare o meno le persone in mare. Non credo sia il momento. Quello che succede oggi in Siria è paragonabile a un olocausto. Chi oggi non si fa sentire, non prende posizione su quello che accade, va considerato un complice. (Fonte: Ansa – articolo di Francesco Gallo)

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Ecco tutti i vincitori dei David di Donatello

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Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch è il miglior film della 68° edizione dei Premi David di Donatello. «Un viaggio incredibile. Perché due belgi fanno un film italiano in italiano sulle Alpi? Una storia e un libro incredibile», ha detto il regista dal palco degli studi Cinecittà Lumina. Ad annunciare il vincitore della statuetta più ambita è stata Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano. In programma nella scaletta c’erano 25 premi divisi per varie categorie, senza contare i David alla Carriera a Marina Cicogna e i David Speciali consegnati a Isabella Rossellini e Enrico Vanzina. Carlo Conti ha aperto la cerimonia citando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Il cinema è tutti noi».

Marco Bellocchio miglior regista per «Esterno notte»

A vincere il David di Donatello 2023 come miglior regista è Marco Bellocchio per Esterno Notte. «Non me lo aspettavo, però lo accetto. Quando si diventa vecchi non bisogna fermarsi», ha detto sul palco.

Barbara Ronchi e Fabrizio Gifuni migliori attori protagonisti

Il premio come migliore attrice protagonista è invece andato a Barbara Ronchi per Settembre, che ha battuto Margherita Buy per Effetto notte e Penelope Cruz con L’immensità. «Non so se ridere o piangere. Dedico il premio a due uomini che illuminano la mia vita, se brillo è grazie a loro: Alessandro e Giovanni, che è a casa. Amore, mamma ha vinto il David!», ha detto Ronchi. Miglior attore protagonista anche Fabrizio Gifuni per Esterno notte di Marco Bellocchio in cui interpreta Aldo Moro. «Ringrazio la mia lentezza e la mia fragilità in questi tempi così decadenti», ha affermato dagli studi Cinecittà Lumina.

Emanuela Fanelli miglior attrice non protagonista

Il David di Donatello 2023 per la miglior attrice non protagonista è andato a Emanuela Fanelli per il film Siccità di Paolo Virzì. L’attrice incredula è salita sul palco per i ringraziamenti di rito: «Grazie a Paolo perché mi ha guardato e in questa mestiere bellissimo bisogna essere visti. Non so come abbia fatto a vedere lo sketch in cui prendevo in giro la periferia romana». Classe 1986, romana e comica amatissima, Fanelli ha dedicato il premio alle «persone che amo: mamma e papà, mia sorella gli amici che stanno sul divano e hanno fatto le magliette Fanelli di Donatello. Sembro il prete di Viaggi di nozze, ora me ne vado». Poi la battuta: «Mi è sembrato di esordire in Champions League con voi, non so perché ho usato questa metafora visto che non capisco di calcio», ha detto l’attrice riferendosi alla semifinale disputata questa sera, mercoledì 10 maggio, tra Milan e Inter e conclusasi con la vittoria dei neroazzurri per 0 a 2. A vincere tra gli attori non protagonisti, anche Francesco Di Leva per il film Nostalgia di Mario Martone. «Non sapete ma qui ne state premiando due: non avrei vinto senza Pierfrancesco Favino», ha detto Di Leva.

Elodie vince il premio per la miglior canzone

La migliore canzone a vincere il David di Donatello 2023 è Proiettili (ti mangio il cuore) di Joan Thiele, Elisa Toffoli ed Emanuele Triglia, scritta e interpretata da Elodie e Joan Thiele. «Sono felice io non vinco mai», ha detto la cantante romana che è anche interprete nel film Ti mangio il cuore del regista Pippo Mezzapesa.

Migliore regista esordiente: Giulia Louise Steigerwalt

Giulia Louise Steigerwalt vince la statuetta per la migliore regista esordiente per il film Settembre con Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio e Thony.

Fotografia a Impens per «Le otto Montagne» e montaggio a Calvelli per «Esterno Notte»

Miglior direttore della fotografia Rubén Impens per Le otto montagne diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Mentre il David di Donatello per il miglior montaggio va a Francesca Calvelli per Esterno notte con la collaborazione di Claudio Misantoni.

«Il Cerchio» miglior documentario

Il premio per il miglior documentario va a Il cerchio di Sophie Chiarello: «Lo dedico ai bambini che possano trovare il loro cerchio che li accoglie», ha detto la regista.

Andò, Chitine e Gaudiosi la miglior sceneggiatura per «La stranezza»

La statuetta per la miglior sceneggiatura va a Roberto Andò con Ugo Chitine e Massimo Gaudioso per La Stranezza, film con Ficarra e Picone e Toni Servillo nei ruolo di Luigi Pirandello.

Premio per la scenografia e i costumi

Entrambi i David di Donatello vanno al film di Roberto Andò, La stranezza. In particolare, Giada Calabria per l’arredamento e Loredana Raffi. Mentre Maria Rita Barbera vince la statuetta per i migliori costumi.

Bollani miglior compositore e Iacoponi vince per il miglior trucco

Il David come miglior compositore è di Stefano Bollani per il film Il pataffio di Francesco Lagi. «La mia prima candidatura, entro nella famiglia del cinema», ha detto. Enrico Iacoponi vince, invece, il miglior trucco per la pellicola di Marco Bellocchio, Esterno Notte.

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Debutta in prima serata il film: “Favolacce”

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La grottesca meschinità degli adulti, egoisti e disattenti e la visione del mondo più ordinata e complessa dei loro figli: due mondi contigui destinati a incontrarsi solo in maniera deflagrante e terribile.

È il film “Favolacce”, di Damiano e Fabio D’Innocenzo, in onda lunedì 17 aprile 2023 alle 21.15 su Rai5. Nel cast Elio Germano, Tommaso Di Cola, Lino Musella, Ileana D’Ambra, Cristina Pellegrino, Giulia Melillo, Laura Borgioli, Enrico Pittari, Federico Majorana, Giulia Galiani.

In un comprensorio della periferia romana vivono diverse famiglie di estrazione popolare, legate fra loro anche dall’amicizia dei loro figli che frequentano la stessa scuola. Ma i rapporti fra gli adulti, al di là di una esile convenienza, sono intrisi di invidia e livore.

Favolacce e i ragazzi

Proprio a scuola i ragazzi apprendono come fabbricare una bomba artigianale, grazie a un insegnante che trasmette loro, involontariamente, le nozioni necessarie a mettere insieme l’ordigno. La reazione delle famiglie, pur stordite e disattente, provoca il licenziamento del docente che, prima di lasciare l’istituto, indurrà i suoi alunni a un’atroce vendetta.

Al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2020, il film – prodotto da Pepito Produzioni, Rai Cinema, Vision Distribution, Amka Film Production, Qmi – ha vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura.

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Massimo Troisi, dedicato all’attore

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La figura del grande attore e regista Massimo Troisi sarà celebrata durante la quarta edizione di Napoli Città Libro – Salone del Libro e dell’Editoria, in programma dal 13 al 16 aprile presso il Centro Congressi della Stazione Marittima di Napoli. Sarà presentato domenica 16 aprile, alle ore 15, il sesto volume di “Visioni di Cinema – Quaderni di Visioni Corte Film Festival”, dedicato a Massimo Troisi in occasione dell’anniversario dei 70 anni dalla nascita.

Il volume, curato dal giornalista Giuseppe Mallozzi, vuole essere una riflessione sul dualismo dell’essere umano, mostrando come possano coesistere coraggio e fragilitŕ. Un volume evidente nell’indecisione e nei mutamenti d’umore del protagonista, interpretato sempre da Troisi stesso. Centrale č anche l’amore, ad emergere le difficoltŕ nelle relazioni con donne emancipate, con personaggi chiamati a comportarsi in maniera contraria rispetto alle proprie convinzioni tradizionali. Massimo Troisi ha rivoluzionato il teatro e il cinema con la sua comicitŕ garbata che risalta nella mimica e nella gestualitŕ tipicamente napoletane, che sono diventate la sua maschera di attore. La sua maniera di parlare, spesso difficile da comprendere, č una peculiaritŕ inimitabile dei personaggi che interpretava. La modernitŕ del suo cinema č proprio nel proporre l’antieroe insicuro e complessato, con uno sguardo evasivo dovuto alla sua timidezza, ben visibile nel fiume di parole che fluisce per mascherarla goffamente.

Il sesto della serie di “Visioni di Cinema – Quaderni di Visioni Corte Film Festival” vuole essere un omaggio al grande attore e regista di San Giorgio a Cremano, in occasione dei settant’anni dalla nascita. Hanno partecipato con i loro scritti i critici cinematografici Ciro Borrelli, Gisella Calabrese, Gordiano Lupi, Domenico Palattella, Ignazio Senatore, approfondendo vari aspetti della sua carriera.

Il libro, edito da Ali Ribelli, è disponibile in tutti gli store online e nelle librerie.

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