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Cinema

Animaphix

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Si terrà a Bagheria (Palermo) dal 27 al 30 luglio, nella suggestiva cornice settecentesca di Villa Aragona Cutò e Villa Cattolica, la III edizione di Animaphix, primo festival in Sicilia dedicato al cinema d’animazione che abbraccia un’ampia selezione di cortometraggi d’autore, con particolare interesse alle produzioni indipendenti, alle espressioni cinematografiche innovative e sperimentali e ai cineasti emergenti che si impongono all’attenzione internazionale.

Animaphix riapre i battenti con un ricco programma e ospiti d’eccezione a cui saranno dedicate retrospettive speciali e cartes blanches: sotto i riflettori ci sarà lo svizzero Georges Schwizgebel (1944), regista di fama mondiale, autore di oltre venti cortometraggi premiati in festival di tutto il mondo, tra cui La Course à l’abîme, classificato tra i cento più importanti film dal festival di Annecy. I suoi lavori si contraddistinguono per la tecnica artigianale, che consiste nel dipingere a mano ogni fotogramma, realizzando così una pittura animata, un’opera d’arte dinamica.

Altro ospite d’eccezione sarà il maestro polacco Piotr Dumała (1956), noto per la sua originale tecnica, definita “destructive animation”, di incisione su lastre di gesso dipinte di nero che, graffiate con aghi e raschietti sottili, lasciano apparire linee bianche, a sua volta riverniciate di nero per restituire la sequenza successiva, quadro per quadro delle riprese in stop motion. Autore di una decina di cortometraggi d’animazione, tra cui il sofisticato Franz Kafka, estremamente realistico ed inquietante, e due lungometraggi di cinema dal vero, The Forest (Las) e Ederly.

Il cuore del programma prevede come ogni anno il Concorso di cortometraggi d’animazione internazionali, rappresentato da lavori di elevata qualità artistica, provenienti da diverse parti del mondo. Anche quest’anno sarà riservata particolare attenzione alla sezione Soundscapes, dedicata al paesaggio sonoro nell’animazione, che prevede una masterclass tenuta dal sound designer e music producer Stefano Sasso.

Spazio anche all’approfondimento sulla storia del cinema d’animazione mondiale attraverso una lezione dello storico e critico cinematografico Giannalberto Bendazzi e a Rotoscoping life, un workshop teorico – pratico sulla creazione di video musicali animati con la tecnica del rotoscopio, condotto da Michele Bernardi. Non mancheranno film in anteprima, focus ed eventi paralleli.

La III edizione di Animaphix è segnata da inedite collaborazioni e gemellaggi per creare nuovi stimoli e virtuosi scambi di esperienze attraverso una matrice comune, il cinema: dal festival Animatou (Ginevra), che presenterà un focus sui cortometraggi d’animazione svizzeri, al Sicilia Queer Film Festival (Palermo), con cui è già partita una collaborazione a maggio scorso per la sezione Queer Animation, al Centro Sperimentale di Cinematografia (Torino), di cui saranno mostrati i film di diploma, in compagnia di Chiara Magri e l’animatrice Margherita Greta Clemente.

Parallelamente al programma cinematografico si svolgerà un programma musicale modellato sull’interazione tra suono e video, sonorizzazioni live di film d’animazione e dj set.
Animaphix è realizzato da Associazione culturale QB, è sostenuto da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori ed è patrocinato dal Comune di Bagheria. Partner: Asifa Italia; Centro Sperimentale Cinematografia dipartimento Animazione; FCS Coordinamento dei festival in Sicilia; Animatou International Animation Film Festival, Sicilia Queer Film Fest, Nomadica, CoCa, Unipa e Accademia di Belle Arti di Palermo.

CONFERENZA STAMPA

 ANIMAPHIX International Animated Film Festival

 Palermo, martedì 25 luglio ore 11.30

Centro Sperimentale di Cinematografia sede Sicilia

Cantieri Culturali alla Zisa | via Paolo Gili, 4

Durante la conferenza è stato presentato in anteprima stampa il trailer della terza edizione di Animaphix realizzato da Rino Stefano Tagliafierro partendo dall’elaborazione digitale dell’immagine ufficiale del Festival, creata dall’illustratrice Rosalba Corrao.

Bagheria dal 27 al 30 luglio ospiterà, nella suggestiva cornice di Villa Cattolica, la III edizione di Animaphix, Festival dedicato al cinema d’animazione, che abbraccia un’ampia selezione di cortometraggi d’autore, con particolare interesse alle produzioni indipendenti, alle espressioni cinematografiche innovative e sperimentali e ai cineasti emergenti che si impongono all’attenzione internazionale

Patrizio Cinque – Sindaco di Bagheria

Rosalba Colla – Direttore Artistico ANIMAPHIX

Romina Aiello – Assessore alla Cultura e Spettacolo | Comune di Bagheria

Nico Bonomolo – Regista

Ufficio Stampa Animaphix

Ada Tullo | adatullo33@gmail.com

 

Cinema

La lezione di Martin Scorsese

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Oggi per fare film “c’è un’enorme ricchezza. Il vecchio cinema e l’andare a vedere un film sul grande schermo possono essere in via d’estinzione, come tutti sappiamo ma c’è anche un nuovo mondo aperto, e questo è entusiasmante, grazie alle nuove tecnologie.

Oggi tutti possono girare un film, ma proprio questa maggiore libertà può rendere per voi le cose più difficili”. Parola di Martin Scorsese, protagonista ieri in una masterclass con gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma (poi visto a ingresso libero in mattinata alla Casa del Cinema), uno degli appuntamenti del suo soggiorno romano, che comprende stasera un altro incontro alla Casa del Cinema per inaugurare con Mean Streets il programma della rassegna “Carta bianca” che il regista ha curato ad hoc.

    Nella conversazione con gli studenti, Scorsese si è soffermato sulla sua formazione da regista e su come è nata la sua passione per il cinema passata per Hollywood, il neorealismo (“Il cinema che sentivo più vicino”) e le nouvelle vague degli anni ’60: “Per fare film devi capire dove sei nella vita e come ci sei arrivato. Il mondo per come è oggi ti obbliga a non vivere in un vuoto. Bisogna acquisire conoscenza e consapevolezza dei maestri e anche di quelli che non lo sono stati. Studiare attraverso loro elementi come la composizione, struttura, la lingua, il colore, o assenza di colore. I maestri ti aiutano a trovare te stesso ma questo non vuol dire imitarli, Spesso si impara dai maestri solo per metterli via. Bisogna trovare la propria voce. Poi più avanti magari quei maestri li vai a riscoprire. A me ad esempio è successo con Ozu”. Il cinema “nasce da quello che permetti di vedere allo spettatore nell’inquadratura che hai scelto, dal mostrare al pubblico cosa guardare e come”.
Come regista “non so se scoprire un personaggio è qualcosa che so fare o posso guidare un attore a farlo. Con De Niro ad esempio per Mean Streets parlavamo a stento, perché ci conosciamo da quando avevamo 16 anni, e lui conosceva come me il quartiere e le persone di cui parlavamo. E’ l’unico ancora in vita che conosce il mondo da cui vengo”. Anche per Taxi driver “è stato così. In quel personaggio, la solitudine, il senso di paranoia, il venire isolato era qualcosa che conoscevamo e provavamo, come quella rabbia che schiuma dentro. Non c’era granché di cui parlare”. Per Toro scatenato, “abbiamo chiesto a Paul Schrader di scrivere la sceneggiatura, poi De Niro mi ha portato su un’isola, anche se io da newyorchese odio la sabbia e le spiagge, mentre lui le ama. Ci siamo stati due settimane e mezzo e abbiamo costruito, mettendolo in scena, tutto il film”.
  Il regista prova una sintonia simile anche con attori come Ellen Burstyn, Daniel Day Lewis e ora con Leonardo DiCaprio.
“Lavoro con lui perché ha lo stesso mio interesse nelle domande sulla condizione umana anche se ha 30 anni meno di me. Ho imparato da The aviator che non ha paura di andare (emotivamente) in certi posti, non ha la paura di essere respinto dagli spettatori”. Il lavoro con gli attori “è come un organismo vivo che cresce e si sviluppa ogni giorno e mi piace essere come il pubblico per i miei attori”.
Oggi, conclude Scorsese, “spero che il pubblico continui a vedere in me il tentativo di voler studiare cos’è un essere umano, mi auguro che questo arrivi e tocchi l’animo, da The Irishman a Hugo Cabret, un film che ho fatto per mia figlia Francesca quando aveva 10 anni”. In occasione della sua visita al Centro Sperimentale, c’è stata anche per alcuni allievi del corso di sceneggiatura, la possibilità offerta in esclusiva da Hollywood Reporter Roma, di raccontare l’incontro condotto dal presidente della Fondazione Cinema per Roma Gianluca Farinelli: il risultato è uno script, o meglio una chat di gruppo, pubblicata sulla testata, che ripercorre racconti e consigli, aneddoti e suggestioni. (ANSA).

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Cinema

Ecco tutti i vincitori dei David di Donatello

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Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch è il miglior film della 68° edizione dei Premi David di Donatello. «Un viaggio incredibile. Perché due belgi fanno un film italiano in italiano sulle Alpi? Una storia e un libro incredibile», ha detto il regista dal palco degli studi Cinecittà Lumina. Ad annunciare il vincitore della statuetta più ambita è stata Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano. In programma nella scaletta c’erano 25 premi divisi per varie categorie, senza contare i David alla Carriera a Marina Cicogna e i David Speciali consegnati a Isabella Rossellini e Enrico Vanzina. Carlo Conti ha aperto la cerimonia citando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Il cinema è tutti noi».

Marco Bellocchio miglior regista per «Esterno notte»

A vincere il David di Donatello 2023 come miglior regista è Marco Bellocchio per Esterno Notte. «Non me lo aspettavo, però lo accetto. Quando si diventa vecchi non bisogna fermarsi», ha detto sul palco.

Barbara Ronchi e Fabrizio Gifuni migliori attori protagonisti

Il premio come migliore attrice protagonista è invece andato a Barbara Ronchi per Settembre, che ha battuto Margherita Buy per Effetto notte e Penelope Cruz con L’immensità. «Non so se ridere o piangere. Dedico il premio a due uomini che illuminano la mia vita, se brillo è grazie a loro: Alessandro e Giovanni, che è a casa. Amore, mamma ha vinto il David!», ha detto Ronchi. Miglior attore protagonista anche Fabrizio Gifuni per Esterno notte di Marco Bellocchio in cui interpreta Aldo Moro. «Ringrazio la mia lentezza e la mia fragilità in questi tempi così decadenti», ha affermato dagli studi Cinecittà Lumina.

Emanuela Fanelli miglior attrice non protagonista

Il David di Donatello 2023 per la miglior attrice non protagonista è andato a Emanuela Fanelli per il film Siccità di Paolo Virzì. L’attrice incredula è salita sul palco per i ringraziamenti di rito: «Grazie a Paolo perché mi ha guardato e in questa mestiere bellissimo bisogna essere visti. Non so come abbia fatto a vedere lo sketch in cui prendevo in giro la periferia romana». Classe 1986, romana e comica amatissima, Fanelli ha dedicato il premio alle «persone che amo: mamma e papà, mia sorella gli amici che stanno sul divano e hanno fatto le magliette Fanelli di Donatello. Sembro il prete di Viaggi di nozze, ora me ne vado». Poi la battuta: «Mi è sembrato di esordire in Champions League con voi, non so perché ho usato questa metafora visto che non capisco di calcio», ha detto l’attrice riferendosi alla semifinale disputata questa sera, mercoledì 10 maggio, tra Milan e Inter e conclusasi con la vittoria dei neroazzurri per 0 a 2. A vincere tra gli attori non protagonisti, anche Francesco Di Leva per il film Nostalgia di Mario Martone. «Non sapete ma qui ne state premiando due: non avrei vinto senza Pierfrancesco Favino», ha detto Di Leva.

Elodie vince il premio per la miglior canzone

La migliore canzone a vincere il David di Donatello 2023 è Proiettili (ti mangio il cuore) di Joan Thiele, Elisa Toffoli ed Emanuele Triglia, scritta e interpretata da Elodie e Joan Thiele. «Sono felice io non vinco mai», ha detto la cantante romana che è anche interprete nel film Ti mangio il cuore del regista Pippo Mezzapesa.

Migliore regista esordiente: Giulia Louise Steigerwalt

Giulia Louise Steigerwalt vince la statuetta per la migliore regista esordiente per il film Settembre con Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio e Thony.

Fotografia a Impens per «Le otto Montagne» e montaggio a Calvelli per «Esterno Notte»

Miglior direttore della fotografia Rubén Impens per Le otto montagne diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Mentre il David di Donatello per il miglior montaggio va a Francesca Calvelli per Esterno notte con la collaborazione di Claudio Misantoni.

«Il Cerchio» miglior documentario

Il premio per il miglior documentario va a Il cerchio di Sophie Chiarello: «Lo dedico ai bambini che possano trovare il loro cerchio che li accoglie», ha detto la regista.

Andò, Chitine e Gaudiosi la miglior sceneggiatura per «La stranezza»

La statuetta per la miglior sceneggiatura va a Roberto Andò con Ugo Chitine e Massimo Gaudioso per La Stranezza, film con Ficarra e Picone e Toni Servillo nei ruolo di Luigi Pirandello.

Premio per la scenografia e i costumi

Entrambi i David di Donatello vanno al film di Roberto Andò, La stranezza. In particolare, Giada Calabria per l’arredamento e Loredana Raffi. Mentre Maria Rita Barbera vince la statuetta per i migliori costumi.

Bollani miglior compositore e Iacoponi vince per il miglior trucco

Il David come miglior compositore è di Stefano Bollani per il film Il pataffio di Francesco Lagi. «La mia prima candidatura, entro nella famiglia del cinema», ha detto. Enrico Iacoponi vince, invece, il miglior trucco per la pellicola di Marco Bellocchio, Esterno Notte.

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Cinema

Debutta in prima serata il film: “Favolacce”

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La grottesca meschinità degli adulti, egoisti e disattenti e la visione del mondo più ordinata e complessa dei loro figli: due mondi contigui destinati a incontrarsi solo in maniera deflagrante e terribile.

È il film “Favolacce”, di Damiano e Fabio D’Innocenzo, in onda lunedì 17 aprile 2023 alle 21.15 su Rai5. Nel cast Elio Germano, Tommaso Di Cola, Lino Musella, Ileana D’Ambra, Cristina Pellegrino, Giulia Melillo, Laura Borgioli, Enrico Pittari, Federico Majorana, Giulia Galiani.

In un comprensorio della periferia romana vivono diverse famiglie di estrazione popolare, legate fra loro anche dall’amicizia dei loro figli che frequentano la stessa scuola. Ma i rapporti fra gli adulti, al di là di una esile convenienza, sono intrisi di invidia e livore.

Favolacce e i ragazzi

Proprio a scuola i ragazzi apprendono come fabbricare una bomba artigianale, grazie a un insegnante che trasmette loro, involontariamente, le nozioni necessarie a mettere insieme l’ordigno. La reazione delle famiglie, pur stordite e disattente, provoca il licenziamento del docente che, prima di lasciare l’istituto, indurrà i suoi alunni a un’atroce vendetta.

Al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2020, il film – prodotto da Pepito Produzioni, Rai Cinema, Vision Distribution, Amka Film Production, Qmi – ha vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura.

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