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Color party shock al parco Uditore di Palermo

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E’ domenica 8 aprile, mia figlia fa un giro di messaggi con whatsapp, e subito scatta l’appuntamento… ci vediamo alle 15 al Parco Uditore per il “Color Party”. Immagino subito una bella festa per famiglie, tutta colorata. Sono indeciso se portare la mia cockerina; al parco Uditore ci sono le aree dove i cani possono correre senza guinzaglio; ma poi mi convinco che è il momento di dedicarmi a mia figlia e mi metto in macchina. Da casa mia al parco Uditore di Palermo ci sono appena 4 chilometri, ma forse era meglio che li facevo a piedi. Migliaia di autovetture parcheggiate ovunque, sopra i sacchetti dell’immondizia, di traverso a chiudere garage e cancelli, sui marciapiedi e a ostruire arterie principali della città. Mi rendo subito conto della portata dell’evento quando vedo una massa enorme sostare davanti l’unico cancello di ingresso del parco Uditore e mi chiedo: ma come sia possibile che ci siano almeno 10.000 adolescenti dentro un parco con una sola via di fuga? Allontano dalla mia mente i brutti pensieri, riesco a entrare e vengo inondato da polveri colorate che in meno di un secondo mi appannano completamente gli occhiali da sole. Mia figlia mi spiega che le polveri colorate sono al 100% atossiche e certificate, a base di borotalco e coloranti alimentari. Nessun controllo al cancello, soltanto i volontari della sicurezza stradale che fanno in modo che non si crei la ressa. Cerco un posto sanitario, e mi interrogo se siano state previste delle squadre di primo soccorso a piedi per eventualmente intervenire in emergenza. Attorno a me migliaia di ragazzi, molti con bottiglie di alcol in mano, molti altri con le canne. L’aria è un mix di marijuana, polvere all’odore di borotalco e sudore, perché la musica è a palla e dal palco si scatena una isteria collettiva con un count down alle 16.00 in cui tutti scaraventano per aria le bustine di polveri colorate, acquistate a 3 euro ciascuna, in un gazebo preso d’assalto, da ragazzi e  per fortuna da genitori, che mantengono un minimo di razionalità in una sorta di gigantesco girone dantesco. Scorgo soltanto un’ambulanza in fondo al parco, che dopo pochi minuti va via per un soccorso e mi interrogo come questa enorme spianata di giovani  si possa trasformare in un luogo di potenziale attacco terroristico o di qualche mitomane che possa scatenare il panico.  Non c’è un solo poliziotto, o una pattuglia, li ritroverò 4 auto della Polizia parcheggiate  lontano dal parco a pochi metri da piazza Noce. Da giornalista mi interrogo se tutto questo sia stato autorizzato, alla luce anche della  direttiva Gabrielli, il Capo della Polizia che l’ha emanata nella qualità di direttore generale della pubblica sicurezza. Safety e Security sono le parole d’ordine; safety, inteso come l’insieme delle misure di sicurezza preventiva, attinenti a dispositivi e misure strutturali a salvaguardia dell’incolumità delle persone e security, che invece interessa i servizi di ordine e sicurezza pubblica “sul campo”. L’obiettivo è quello di evitare il ripetersi dei fatti di Torino con quella incontrollata reazione a catena dovuta ad un falso allarme, che provocò il ferimento di migliaia di persone stipate in un luogo che, per quanto grande, si dimostrò angusto. Per carità, non contesto il fine nobile della Festa di Primavera, alla sua quinta edizione, totalmente autofinanziata da Parco Uditore Onlus, grazie al supporto dei propri sostenitori e dei propri sponsor, anche perché questi volontari non ricevono alcun tipo di contribuito pubblico e apprezzo anche lo scopo della manifestazione di raccogliere fondi per il mantenimento e la gestione del parco, ma probabilmente la prossima edizione potrebbe essere organizzata meglio tenendo conto di tutte le problematiche evidenziate. Devo dire comunque alla fine io e i miei amici adulti ci siamo divertiti forse più dei nostri figli; siamo tornati a casa imbrattati, riflettendo sulla storia dell’’Holi festival. Ho fatto delle ricerche su wikipedia ed ecco cosa dice: “rito di origine Indiano che simboleggia la rinascita e la voglia di resuscitare sotto altra forma di esseri pieni di vita da parte di chi prende atto a questo rito, diventato ormai un’esperienza in cui tutti prima o poi vi si lanciano anche solo per divertimento. Dalla festa religiosa, in Occidente la Holi Fest, o Festa dei Colori, si è trasformata in un evento dove musica da discoteca e polveri colorate creano un clima festoso, molto amato dai giovani. Anche se purtroppo nell’ultimo periodo si sta rivelando una festa molto “pericolosa” e nociva alla salute, a causa di alcuni casi in cui persone avendo problemi d’asma hanno riportato danni permanenti al loro sistema respiratorio, causando un vero e proprio mal funzionamento dei polmoni permanente, molti pensano si tratti del tipo di materiale delle polveri e del tipo di uso che se ne fa, a volte un po’ esagerato e eccessivo, resta sempre una festa incredibile. Un incidente molto grave si è registrato a Taipei nel 2015, le polveri colorate usate in un Holi Fest organizzata in un parco acquatico, causarono vittime e centinaia di giovani subirono gravi ustioni”. A Palermo, quest’anno, non è successo nulla, ma è solo fortuna, considerati i numero di questo evento!

Ivan Scinardo (info@scinardo.it)

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Sherbeth, a Palermo la festa del gelato

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Il capoluogo siciliano è pronto ad accogliere la 17ª edizione di Sherbeth, il Festival Internazionale del Gelato Artigianale, in programma da venerdì 7 a lunedì 10 novembre 2025.

 “L’innovazione è una tradizione” è il payoff dell’edizione 2025, che racconta il rispetto per le radici e la cultura artigianale, ma con lo sguardo rivolto a tecniche innovative, contaminazioni culturali e nuove frontiere del gusto. 

Ed è proprio in questo filone che si inserisce uno dei momenti più attesi del Festival, il Premio Procopio Cutò, riconoscimento che celebra ogni anno l’eccellenza, la creatività e l’innovazione nel mondo del gelato artigianale.

Un’eredità che attraversa i secoli

La figura di Francesco Procopio Cutò è profondamente legata alle origini del gelato artigianale e alla sua diffusione in Europa. Nato a Palermo nella seconda metà del Seicento, Procopio portò la sua arte a Parigi nel 1686, dove aprì il celebre Café Le Procope, luogo in cui rese il gelato, fino ad allora dolce dei ricchi, un dolce democratico e alla portata di tutti.
Grazie al suo talento Procopio ottenne dal “Re Sole” Luigi XIV la “patente reale”, che lo rese produttore esclusivo di gelato artigianale. La capitale francese divenne così la culla europea del gelato, ereditando una tradizione che affonda le radici nella Sicilia del Seicento.

È proprio a questo legame storico che Sherbeth rende omaggio con un premio intitolato al patron dei gelatieri: «Sherbeth nasce con lo scopo di diffondere nel mondo il valore di una tradizione che ha radici profonde a Palermo», spiega Davide Alamia, organizzatore del Festival. «Procopio Cutò è il simbolo dell’identità di Sherbeth, perché è stato il primo ad esportare, a Parigi, il gelato della sua tradizione familiare, facendolo conoscere al mondo. Sherbeth vuole continuare questo viaggio, facendo sì che il termine “gelato” sia riconosciuto in tutti i continenti come eccellenza italiana e non venga tradotto, al pari della pasta o della pizza». 

Un premio dedicato all’originalità

I partecipanti presenteranno un gusto inedito, ideato appositamente per il concorso. Il tema è libero e lascia spazio alla creatività dei maestri, che utilizzeranno materie prime di alta qualità e tecniche innovative per reinterpretare la tradizione e spingere sempre oltre i confini del gelato artigianale.

A decidere chi salirà sul podio del Premio Francesco Procopio Cutò sarà una giuria tecnica d’eccezione, composta da Bang Gai, gelatiere cinese e Presidente Onorario in quanto vincitore dell’edizione 2024, dalla Presidente Amanda Dupas de Matos (ricercatrice presso Massey University, Nuova Zelanda), e dai componenti Stefano Predieri e Massimiliano Magli (CNR Bologna), Barbara Alfei (Capo Panel AMAP Marche) e Maria Mora Gijon (ricercatrice al Basque Culinary Center, Spagna).

Una giuria di giornalisti, critici enogastronomici e comunicatori assegnerà invece il Premio della critica. A loro spetterà il compito di premiare il gusto più identitario e innovativo.
La Giuria Critica sarà formata da: Paolo Marchi (giornalista, ideatore di Identità Golose), Jaclyn DeGiorgio (giornalista), Tania Mauri (giornalista), Massimiliano Tonelli (direttore di CiboToday), Megumi Ueda (giornalista) e Chiara Cavalleris (direttrice di Dissapore).

Bang Gai, il primo vincitore non italiano

L’edizione 2024 ha segnato un momento storico per Sherbeth: Bang Gai, maestro gelatiere cinese e proprietario della gelateria “Sette” di Hangzhou insieme alla moglie Ivy Li, ha conquistato la giuria con il suo gusto “Lemon Tree”.

Dopo aver scoperto la sua passione per il gelato in Italia, Bang Gai è tornato in Cina per aprire la propria gelateria, dove i suoi gusti raccontano l’equilibrio tra la sensibilità orientale e la tradizione artigianale italiana.

Un premio tra tradizione e futuro

Ogni anno il Premio Procopio Cutò si conferma un’occasione di confronto tra culture e visioni diverse, all’interno del quale la qualità e la passione per l’artigianalità diventano linguaggio comune. «Perché il gelato non è un mix di ingredienti dentro un miscelatore, ma un racconto fatto di tradizioni, di territori e di storie fatte da persone», conclude l’organizzatore Davide Alamia.

Informazioni utili
Date: 7 – 10 novembre 2025
Luogo: Piazza Verdi, Teatro Massimo – Palermo
Programma completo e accrediti stampa: www.sherbeth.it

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Festa dei sapori madoniti a Petralia Sottana

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Diciassettesima edizione dai grandi numeri per l’evento che mette in sieme i produttori e gli artigiani del comprensorio madonita

Petralia Sottana, 28 ottobre 2025 – Bed and breakfast pieni, lunghe file di auto e bus di turisti. Diciassettesima edizione della “Festa dei Sapori Madoniti d’Autunno” dai grandi numeri quella che si è tenuta a Petralia Sottana. La kermesse, organizzata in collaborazione con il Consorzio del Centro Commerciale Naturale “Antonio Pepe”, con il sostegno del Comune di Petralia Sottana e della Bcc delle Madonie, e cofinanziata dalla Regione Siciliana – Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, ha fatto registrare oltre diecimila presenze tra gli stand di produttori e artigiani che hanno raggiunto il borgo da tutte le Madonie per mettere in mostra le eccellenze enogastronomiche del territorio.

La festa è ormai un evento consolidato nel panorama culturale e gastronomico della regione e rappresenta un’importante occasione per promuovere le eccellenze agroalimentari, l’artigianato locale e le tradizioni culturali del territorio madonita. Tre giornate che hanno regalato degustazioni, attività culturali e spettacoli, offrendo ai visitatori un’esperienza completa all’insegna della tradizione, del gusto e della convivialità.

“Una vera eccellenza della programmazione degli eventi non solo di Petralia Sottana, ma anche dell’intero comprensorio madonita – dice il sindaco di Petralia Sottana Pietro Polito – È un appuntamento che crea connessioni, che permette a un intero territorio di mostrare le sue produzioni enogastronomiche di eccellenza: dalle erbe aromatiche fino alle carni, prodotti che si distinguono nel patrimonio nazionale e internazionale per la biodiversità”. “Una festa che è nata qui per volontà dei petralesi – aggiunge Daniela Albanese, vicepresidente del Centro Commerciale Naturale – Inizialmente si chiamava Sagra delle Castagne ed era una sorta di mostra di ciò che questa piccola comunità sapeva fare. Poi la fiera si è evoluta e sono entrati anche i commercianti. In mostra sono andate le bellezze e le unicità di questi luoghi. L’accoglienza è diventata la nostra parola d’ordine, per coccolare la gente e invogliarla a visitare i nostri borghi sia d’estate che d’inverno”.

Cuore della festa è stato corso Paolo Agliata, con tutti gli stand dei produttori. Poi momenti di intrattenimento musicale e spettacoli in piazza della Vittoria e piazza Umberto I. Molto apprezzate anche le escursioni naturalistiche lungo il Sentiero Italia e le visite guidate al centro storico e alle chiese aperte. Tanti turisti hanno inoltre visitato il Museo Civico “Antonio Collisani”, aperto in via straordinaria per l’occasione.

Press: Manuela Zanni

 

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Cultura

Il manifesto dei 100 anni di Rosa Balistreri

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Cent’anni”, presentato al Columbus day di Chicago il Manifesto per celebrare i 100 anni di Rosa Balistreri nel 2027

Chicago 15 ottobre — È stato ufficialmente presentato il Manifesto “Cent’anni”, documento fondativo delle celebrazioni dedicate ai 100 anni dalla nascita di Rosa Balistreri, che si terranno nel 2027.

Il Manifesto, che raccoglie i valori e i principi ispirati alla vita e all’opera della grande cantautrice siciliana, è stato siglato da Ron Onesti per la JCCIA – Joint Civic Committee of Italian Americans di Chicago, la più importante associazione degli italiani d’America in occasione del Columbus Day che si è svolto lo scorso 12 ottobre.

Quest’anno la Sicilia è ospite d’onore del Columbus di Chicago, un evento a cui teniamo molto e che rappresenta il cuore della nostra comunità. Siamo, pertanto, felici che proprio da qui partano le attività per celebrare Rosa Balistreri, la cantautrice che incarna il cuore autentico della Sicilia” ha dichiarato Ron Onesti, presidente della JCCIA, l’associazione di Italo-americani che organizza il Columbus Day dal 1952.

Abbiamo scelto di iniziare da Chicago, con l’adesione della JCCIA, per sottolineare il valore internazionale di Rosa Balistreri” – spiegano Giovanni Callea e Davide Morici della Fondazione Made in Sicily – una voce che unisce tutti i siciliani nel mondo, simbolo di libertà, dignità e radici condivise.”

Il Manifesto è stato inviato all’attenzione della Presidenza della Repubblica, della Presidenza della Regione Siciliana e delle principali istituzioni culturali nazionali e regionali.

Tra le prime adesioni già confermate figurano quella del Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo, Marco Betta.  Sul fronte degli artisti hanno iniziato a sottoscrivere il documento Lidia Schillaci (Palermo), Gli Ottoni Animati (Trapani), presenti alle celebrazioni del Columbus Day di Chicago, dove hanno rappresentato la Sicilia, ospite d’onore di quest’edizione e “I Cantustrittu(Messina) presenti negli Stati Uniti per il Columbus week di New York e Boston.

Rosa Balistreri è una voce che continua a parlare al mondo unisce generazioni e territori, e racconta la Sicilia autentica: la terra, la dignità, la libertà delle donne e il coraggio di chi non smette di cantare la verità” aggiungono e concludono Callea e Morici.

Il Manifesto “Cent’anni”, voluto e coordinato dalla Fondazione Made in Sicily Museum, segna l’inizio ufficiale del percorso verso il 2027 e si propone come piattaforma culturale condivisa tra Sicilia e comunità siciliane nel mondo, con eventi, mostre, concerti e progetti artistici dedicati alla memoria e all’eredità di Rosa Balistreri.

Ufficio Stampa
Manuela Zanni
Tessera Odg n. 168434
388/6933249

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