Cultura
“Scuola in presenza”, come prima più di prima
Verso la costruzione della scuola post-Coviv
Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha mantenuto la promessa ed il nuovo anno scolastico ripartirà “in presenza”. Si rinnova, ancora una volta, l’antico detto: “Adagio, avanti, quasi indietro”.
Riavviare le attività didattiche in presenza è come far respirare di nuovo quell’aria di “libera” di scuola che ci era apparsa in questo tempo come “impolverata” dalle molteplici formule di controlli e di precauzioni preventive del contagio Covid-19.
Adesso, ritornare tra i banchi anche se con le mascherine è segno d’incontro, di socialità, una differenza che interrompe la linea dura del “distanziamento” che doveva essere solo fisico, ma che con il perdurare del tempo, è risultato, invece, anche “sociale”.
La linea tracciata dal Governo Draghi punta dritto verso l’obiettivo di una scuola efficiente e attiva, capace di incidere positivamente sul percorso di formazione integrale e di un’educazione fondamentale per lo sviluppo psicologico e di strutturazione della personalità delle giovani generazioni.
La didattica in presenza, grazie alle interazioni e alle relazioni tra alunni e con i professori, potrà meglio aiutare a garantire efficacia all’autentica azione didattica, che va ben oltre la semplice trasmissione di saperi.
In alcune scuole, per la mancanza di aule e per il numero ancora elevato di alunni per classe, si dovrà continuare la didattica a distanza, a garanzia della sicurezza e della prevenzione dei rischi di contagio.
Le linee guida per il Piano Scuola, emanate dal Ministero e rinnovate anche alla luce dei decreti relativi al green pass, articolano le complesse realizzazioni attuative della vita scolastica ed in particolare dell’azione didattica, che si sostanzia delle competenze professionali dei docenti, capaci anche di “insegnare a scrivere dritto su righe storte”.
La mancata modifica dei criteri funzionali alla definizione dell’organico della scuola e la disomogenea organizzazione delle strutture rallentano, però, di fatto, la piena attuazione delle norme di prevenzione del contagio Covid-19 mediante il distanziamento e il tracciamento.
Il Comitato Tecnico Scientifico ritiene fondamentale che il Personale docente e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena partecipazione alla campagna vaccinale, non come “obbligo”, ma come “libera scelta responsabile” per il bene comune, contribuendo al raggiungimento di un’elevata copertura e alla ripresa in sicurezza delle attività scolastiche.
Unica certezza per il nuovo anno sono il green pass e le mascherine; mentre i sindacati lamentano la mancata assegnazione di nuovi fondi a la poca attenzione alla formazione del personale.
Le molteplici innovazioni metodologiche e didattiche sollecitano per il loro pieno e proficuo utilizzo un adeguato contingente di personale esperto e qualificato e l’aggiornamento auspicato ha appunto il raggiungimento di quest’obiettivo. Non si può vivere di rendita, né affidarsi alla buona volontà dei pochi generosi volontari che elaborano e realizzano progetti innovativi.
La crisi epocale tracciata dal Covid impegna la Scuola a saper cogliere ciò che è opportuno conservare del passato e quali nuovi passi intraprendere per consentire ai giovani di affrontare il futuro, da persone attive e competenti.
E’ necessario “costruire” la scuola del post Covid, facendo buon uso delle nuove tecnologie di comunicazione, senza per questo trascurare la relazione e i rapporti umani.
“Per una ripartenza efficace serve l’aiuto di tutti“, afferma con chiarezza Suor Anna Monia Alfieri, ed è necessario costruire un ponte di continuità tra genitori preoccupati e ragazzi smarriti dopo mesi di didattica a distanza e modificato stile di vita e di relazione.
La curva della deprivazione culturale rischia di crescere, divenendo anticamera della miseria morale e materiale e rende questa giovane generazione ancor più impreparata ad affrontare nel prossimo futuro l’estinzione del debito contratto con l’Europa.
Sono dunque necessari al nostro Paese: un radicale cambiamento ed un progetto di rinascita, così da contrastare la povertà educativa, e colmare il divario fra il Nord e il Sud, ristabilendo le condizioni strutturali del Paese.
Le indicazioni ministeriali, le “linee guida”, costituiscono il binario da percorrere, ma qualcosa si deve pur muovere su questo binario ed in maniera rapida ed efficace.
I docenti, educatori sempre, accompagnino gli alunni verso il graduale sviluppo delle competenze e contribuiscano alla definizione del Profilo Educativo Culturale e Professionale, di cui ciascuno è titolare.
Gli studenti, dopo le esperienze vissute in prima persona, imparino a “saper scrivere dritto su righe storte”, guardando verso il loro futuro, che arriverà presto e con limitate possibilità di previsioni.
Giuseppe Adernò
Cultura
Per una città ecosostenibile
Lettera al sindaco
I bambini della classe terza primaria dell’Istituto paritario “John Dewey” hanno scritto una lettera al Sindaco di Catania, Enrico Trantino, presentando alcune idee “per aiutare Catania a diventare una città meno inquinata e più sostenibile”.
L’aver scoperto che lo scorso anno Catania ha avuto la maglia nera della sostenibilità ambientale, li ha impegnati ad elaborare alcune proposte operative sollecitando: maggiore pulizia nelle strade; più bidoni per la raccolta differenziata, più piste ciclabili , panelli solari e parchi verdi”.
La lettera scritta a mano dai piccoli è stata consegnata al Sindaco in occasione di un incontro al Palazzo degli elefanti e i piccoli si sono resi portavoce degli altri bambini della Città, presentando al Sindaco insieme alla lettera alcuni disegni con messaggi operativi e simbolici la A: il vulcano, la T: gli alberi, la N: l’elefante, la I : le case e i palazzi. E poi ancora le auto elettriche. Il no ai cumuli di spazzatura.
I bambini, accompagnati dal preside Giuseppe Adernò, dalle maestre Federica Abate, e Veronica Miano, da Mariagrazia Puglisi in rappresentanza dei genitori, sono stati accolti con onore al Municipio, mettendo in azione un esercizio di cittadinanza attiva e responsabile.
Il Sindaco Trantino ho molto apprezzato l’iniziativa e, facendo tesoro dei consigli dei bambini ha chiesto la loro collaborazione per essere “come le formichine operose, capaci di far camminare l’elefante” e dare alla città di Catania una nuova dimensione di socialità e di progresso.
I disegni dei bambini sono stati collocati sotto il vetro nella stanza del sindaco, quale monito costante per una città ecosostenibile.
Cultura
I Cavalieri della Repubblica in cammino
A PESCARA CONVEGNO PER IL DECENNALE ANCRI
I Cavalieri della Repubblica in cammino sul sentiero della Solidarietà
Nelle splendide sale dell’Hotel Adriatico di Montesilvano -Pescara il prof. Marco Olivetti, docente di Diritto Costituzionale alla LUMSA di Roma e membro della commissione dei 35 esperti chiamati dal Presidente della Repubblica per le riforme istituzionali, ha sviluppato il tema sul “Principio della solidarietà nella Costituzione italiana”, mettendo a fuoco il valore solidarietà, inteso come aiuto tra le persone, muto sostegno tra i cittadini , sulla scia dei “diritti sociali” che scaturiscono da una “solidarietà paterna” che spetta allo Stato , come ben espresso nella Carta dei Diritti dell’Unione Europea negli articoli 27-38, che trovano riscontro nell’art. 2 della Costituzione quando si richiamano i “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociali”.
Nell’art. 52 della Carta Costituzionale vengono altresì richiamati i doveri di “solidarietà fraterna” che impegna ogni cittadino alla: difesa della Patria, fedeltà alla Repubblica, al rispetto delle norme tributarie che costituiscono la garanzia dei servizi di assistenza, salute, scuola, tutela del cittadino.
Nella voce solidarietà si intrecciano diritti e doveri, che vengono applicati ed esercitati nell’impianto organizzativo delle autonomie locali, nelle quali ciascun ente collabora e contribuisce alla costruzione del bene comune a beneficio di tutti i cittadini dello Stato italiano.
Attenzione all’altro
Il valore dell’attenzione all’altro, alle periferie, agli emarginati, ai profughi, alle molteplici povertà sociali impegna ogni cittadino a mettere in azione gesti e comportamenti di attenzione, di rispetto e di concreto aiuto.
Una particolare attenzione è stata riservata dal Relatore alle derive libertarie (droga, aborto, gender, eutanasia) che nella società di oggi, dominata dal relativismo, pervadono il tessuto sociale e corrodono le redici dei valori.
Dopo il saluto del presidente dimissionario Prof. Antonello De Oto dell’Università di Bologna, è stato letto il messaggio del Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ai convegnisti in occasione del V raduno nazionale, auspicando, come recita il motto ANCRI “Parati sumus iterare” a rinnovare le azioni di legalità e di impegno civile che hanno fatto meritare la prestigiosa onorificenza.
L’impegno
L’impegno per una solidarietà agita qualifica il contributo sociale e civile dei Cavalieri della Repubblica e i molteplici i interventi delle sezioni vengono coordinate dal delegato nazionale Antonio Benfatti.
IL presidente emerito, Uff. Tommaso Bove, ha percorso il cammino storico dell’associazione fondata nel 2014 ad Anzio, aggregando soltanto gli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica ed ora presente nel territorio nazionale con quattromila aderenti.
Al teatro Circus di Pescara ha avuto luogo la serata di gala, aperta alla cittadinanza,con la partecipazioni di illustri artisti della regione.
La domenica,20 aprile, dopo la solenne S. Messa nella Cattedrale di Pescara, dedicata a San Cetteo, con l’esposizione di numerosi labari delle sezioni regionali e territoriali e con la recita della preghiera del Cavaliere, nella piazza del monumento dei Caduti è stata deposta una corona di alloro dal Sindaco Carlo Mascia, dal presidente Ancri Antonello De Oto e della presidente della sezione ANCRI di Pescara, Annamaria Di Rita.
Hanno partecipato alla manifestazione cittadina gli studenti delle scuole medie e superiori di Pescara, che hanno eseguito il Canto degli italiani, utilizzando il linguaggio dei segni, e portando una grande bandiera tricolore.
L’annullo postale, nella ricorrenza del 10° anniversario della fondazione dell’Ancri, ha suggellato la solenne ricorrenza.
Giuseppe Adernò
Cultura
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